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Agenda digitale, al via lavori per reti fibra ottica e per sistemi videosorveglianza

“Siamo molto soddisfatti per le modalità e i tempi con cui ci siamo impegnati su questa infrastruttura che è al contempo investimento materiale e immateriale e costituisce un diritto di cittadinanza e un ammodernamento fondamentale”, ha dichiarato il presidente della Regione Francesco Pigliaru.
Cagliari 11 marzo 2016 - Al via due interventi inseriti nella strategia dell’Agenda Digitale della Sardegna promossa dalla Giunta regionale. Verranno realizzate, in molti Comuni dell’Isola, le infrastrutture necessarie per la diffusione della banda ultralarga e nuove reti di videosorveglianza. Le novità sono state illustrate nel corso di una conferenza stampa in cui sono intervenuti il presidente della Regione Francesco Pigliaru, gli assessori degli Affari generali Gianmario Demuro e dell’Agricoltura Elisabetta Falchi e, in rappresentanza del Ministero dello Sviluppo economico, Alessio Beltrame (capo della segreteria del sottosegretario Antonello Giacomelli) e Salvo Lombardo (amministratore delegato di Infratel).

Nelle prossime settimane, in 313 Comuni, avranno inizio i lavori per realizzare le infrastrutture necessarie ad assicurare a cittadini e imprese, grazie alla fibra ottica, la connettività ad alta velocità a cittadini e imprese. Si tratta dei Comuni che ricadono nelle aree rurali in cui, in assenza di interesse da parte degli operatori privati, interviene la Regione con risorse pubbliche. La rete sarà dunque di proprietà della stessa Regione che con i ricavi legati alla gestione degli impianti, da parte degli operatori privati, potrà far fronte ai costi della manutenzione.

“Siamo molto soddisfatti per le modalità e i tempi con cui ci siamo impegnati su questa infrastruttura che è al contempo investimento materiale e immateriale e costituisce un diritto di cittadinanza e un ammodernamento fondamentale”, ha dichiarato il presidente della Regione Francesco Pigliaru. “La banda ultralarga, come altre politiche che abbiamo messo in campo, è anche una misura importante contro lo spopolamento e infatti la stiamo implementando in particolare nei Comuni rurali e nelle zone interne. Per tenere una popolazione diffusa come quella sarda serve dare servizi, sicurezza e maggiore garanzia di legalità ai nostri territori. E questo lo facciamo ricomprendendo nell’Agenda Digitale l’intervento per la videosorveglianza. Ma serve anche – ha aggiunto il presidente Pigliaru – preservare e valorizzare, con gli strumenti della contemporaneità, cultura, identità e le nostre produzioni, in particolare l’agroalimentare, che è in grado oggi, grazie alla tecnologia, di mettere in contatto diretto, attraverso Internet, produttori e consumatori, saltando tutti gli stati di intermediazione e portando nei territori molto più valore, senza dispersioni”.

L’intervento, per una spesa di 56 milioni di euro (fondi Feasr), riguarda 507.577 cittadini e 278.768 unità immobiliari. Adottando la metodologia della programmazione unitaria, l’esecutivo regionale ha destinato consistenti risorse, provenienti da diverse fonti di finanziamento, alla realizzazione delle nuove infrastrutture. L’orizzonte temporale dell’Agenda Digitale è quello del 2020. Entro quella data la Giunta vuole raggiungere due obiettivi: garantire in tutto il territorio, a famiglie e imprese, con la banda ultralarga, connessioni Internet a 30 Mbps e avere l’85% della popolazione con una connessione a 100 Mbps.

I lavori, in base al cronoprogramma di Infratel (società in house del Ministero dello Sviluppo economico), devono essere conclusi entro il mese di giugno 2017 ma i tempi, in molti Comuni, potrebbero accorciarsi se venissero rapidamente concesse le necessarie autorizzazioni. “Per questo – ha sottolineato l’assessore Demuro – la Giunta chiede ai sindaci di agevolare l’iter dei procedimenti amministrativi e delle relative autorizzazioni per facilitare la realizzazione delle opere e ridurre i costi. È stato un lavoro interassessoriale che ha coinvolto gli Affari generali e l’Agricoltura. Voglio ringraziare gli uffici della Direzione degli Affari generali e della società dell’innovazione per l’attività svolta”. Nel corso dei lavori per la realizzazione delle reti in fibra ottica verranno attuate tecniche di scavo non invasive “per preservare la sede stradale e garantire la sicurezza della circolazione”.

“Siamo contenti che il progetto sia diventato operativo in poco tempo, mettendo a frutto anche il lavoro che è stato fatto in questi ultimi mesi dal nostro Assessorato per portare la banda ultralarga nelle zone rurali della Sardegna. È stata tempestiva la rimodulazione dei fondi della vecchia programmazione per poter anticipare il progetto e raggiungere con tempistiche rapide obiettivi che ci eravamo fissati per la nuova programmazione – ha dichiarato l’assessore Falchi –. Siamo poi particolarmente soddisfatti anche per la scelta di agevolare i Comuni nei passaggi burocratici per l’avvio dei lavori. Entro l’estate 2017, le aree rurali e le imprese agricole sarde entreranno a pieno titolo nel XXI secolo: l’inizio di un nuovo capitolo per le nostre aziende e un passaggio fondamentale per lo sviluppo di una agricoltura sarda moderna e innovativa, obiettivo strategico di questa Giunta”.

Alessio Beltrame e Salvo Lombardo hanno messo in evidenza la capacità della Sardegna di utilizzare velocemente le risorse disponibili per le nuove reti in fibra ottica, “in anticipo rispetto alle altre regioni italiane”.

La tutela della legalità e della sicurezza pubblica in tutto il territorio regionale è invece l’obiettivo degli interventi inseriti nel progetto “Reti per la sicurezza dei cittadini e del territorio” promosso dalla Regione Sardegna nell’ambito della strategia dell’Agenda Digitale. La stessa Regione impegna 7 milioni 150 mila euro per realizzare le reti che daranno vita a un articolato sistema di videosorveglianza. I Comuni ammessi al finanziamento sono 80 (32 con popolazione fino a 2mila abitanti, 25 con popolazione fino a 5mila abitanti e 23 quelli con più di 5mila abitanti). Sono poi coinvolte nel progetto l’Unione dei Comuni dell’Anglona e della Bassa Valle del Coghinas, l’Unione dei Comuni “Alta Gallura”, la Comunità Montana n.5 del Nuorese, l’Aggregazione Comuni Orgosolo e Urzulei e l’Unione dei Comuni del Terralbese. Per questi interventi sono disponibili 6 milioni 900 mila euro. Con altri 250mila euro verrà realizzato il nodo di gestione infrastrutturale dell’intero sistema presso il data center della Regione.

“La Giunta guidata da Francesco Pigliaru – ha spiegato l’assessore Demuro – ha inserito il progetto sulla videosorveglianza, che ha una lunga gestazione, nella strategia dell’Agenda Digitale, con il conseguente stanziamento di maggiori risorse, da 4 milioni 500 mila euro a 7 milioni 150 mila euro. È stato così ampliato il numero dei Comuni beneficiari. Sono stati ammessi al finanziamento tutti i Comuni che, in una prima fase, che, pur considerati idonei in base al punteggio, non erano stati presi in considerazione a causa delle risorse limitate”.

I sistemi nei centri urbani saranno raccordati alla rete telematica regionale attraverso le dorsali periferiche che, già oggi, arrivano nella quasi totalità dei Comuni i cui progetti sono stati ammessi al finanziamento. Una prima applicazione del sistema prevede il monitoraggio video dei centri abitati per un maggior controllo del territorio e una progressiva riduzione dei fenomeni di illegalità. Il sistema di videosorveglianza ha essenzialmente la finalità di prevenire eventuali atti illeciti e di rafforzare il controllo del territorio con l’ausilio di un efficace strumento tecnologico. Questo intervento costituisce la base infrastrutturale per rendere operativo, in una seconda fase, un sistema di sensoristica molto sofisticato con ulteriori strumenti tecnologici che consentiranno, tra l’altro, di acquisire informazioni, dati, parametri rilevanti per la sicurezza del territorio e sempre ai fini della sicurezza fornire comunicazioni rivolte a particolari categorie di cittadini (automobilisti, turisti, anziani, persone diversamente abili).



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