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Assemblea Confcooperative Paci: Innovazione e internazionalizzazione per un vero salto di qualità. Erriu: imprese, ruolo attivo nel processo di riforme

La Regione, da parte sua, farà tutto il possibile per accompagnare e favorire un processo di internazionalizzazione e innovazione ormai non più rinviabile per garantire un reale salto di qualità al settore”. L’ha detto il vicepresidente della Regione Raffaele Paci intervenendo all’assemblea regionale di Confcooperative a Cagliari con l’assessore degli Enti locali Cristiano Erriu, alla presenza del presidente nazionale Maurizio Gardini.
Cagliari, 8 aprile 2016 – “Portiamo il brand Sardegna fuori dall’Isola, sui mercati internazionali. Questa è la grande sfida per le imprese sarde quindi anche per le cooperative, che sono un esempio virtuoso per la loro capacità di fare rete, fondamentale per imporsi in contesti più grandi e strutturati. La Regione, da parte sua, farà tutto il possibile per accompagnare e favorire un processo di internazionalizzazione e innovazione ormai non più rinviabile per garantire un reale salto di qualità al settore”. L’ha detto il vicepresidente della Regione Raffaele Paci intervenendo all’assemblea regionale di Confcooperative a Cagliari con l’assessore degli Enti locali Cristiano Erriu, alla presenza del presidente nazionale Maurizio Gardini.

TEMPI RAPIDI E MENO BUROCRAZIA. Il vicepresidente ha ricordato le iniziative della Giunta per aiutare le imprese: dalle politiche keynesiane, ovvero l’investimento pubblico per far ripartire il privato nel momento in cui è in difficoltà, all’inserimento dell’agroalimentare nella strategia intelligente S3 all’interno della nuova programmazione dei fondi europei Fesr. E poi l’Irap, l’imposta regionale sulle attività produttive che in Sardegna è la più bassa d’Italia con l’azzeramento per 5 anni alle nuove imprese. “Dobbiamo attrarre investitori, dimostrare loro che scommettere sulla Sardegna è vincente. Ma per fare questo - sottolinea l’assessore Paci - dobbiamo assolutamente fare due cose: velocizzare i tempi dei bandi e sburocratizzare un sistema che rischia di far scappare gli investitori e dunque far perdere grandi occasioni alla nostra terra. Lo stiamo facendo: abbiamo approvato le nuove direttive alle imprese, con bandi a sportello e tempi rapidi. È finito il tempo delle sigle incomprensibili e delle attese eterne: le imprese avranno risposte in tempi rapidi. I segnali di ripresa ci sono: c’è meno disoccupazione, più lavoro, un Pil che di poco ha ricominciato a crescere. Noi dobbiamo intercettarli, in fretta e bene, e consolidarli perché diventino il terreno fertile su cui far crescere le imprese sarde, come in questi anni hanno dimostrato di saper fare le cooperative, raggiungendo qui in Sardegna traguardi importanti a livello internazionale”. Ugualmente innovative sono misure come il bilancio armonizzato, le politiche di risanamento del debito in sanità, la programmazione unitaria che ha garantito un miliardo in più solo di fondi europei. “Dev’essere chiaro un concetto: un’impresa è un’impresa, le barriere non hanno senso e quindi le politiche devono valere per tutte le imprese. Il pubblico ha il dovere di aiutare il meccanismo – conclude il vicepresidente Paci –. Ma sono le imprese, le cooperative che devono fare ricchezza, essere libere di crescere e creare occupazione”.

PERCORSO DI RIFORME. “Ci troviamo in un processo riformatore di innovazione istituzionale che riguarda il sistema delle autonomie locali e la nuova legge di governo del territorio – ha aggiunto l’assessore degli Enti locali Cristiano Erriu –. Da parecchi anni siamo più proiettati verso un’economia sociale di mercato. Perciò è sempre più attuale il principio espresso nell’articolo 1 della legge n. 381 del 1991: le cooperative hanno lo scopo di perseguire l’interesse generale della comunità, la promozione umana e l’integrazione sociale dei cittadini. Mi ha fatto molto piacere apprendere dal presidente Gardini che si va verso le cooperative di comunità: l’idea che l’impresa si possa fare a prescindere dal profitto, pensando anche al prossimo e alla comunità in cui opera, coniugando attraverso lo scopo mutualistico un interesse generale all’interesse individuale e al lavoro, è un fatto molto importante”.

UNA SFIDA IMPORTANTE. L’assessore Erriu ha poi ricordato che “il nuovo gruppo dirigente regionale della Confcooperative dovrà impegnarsi all’interno di un contesto istituzionale nuovo. Abbiamo un sistema delle autonomie locali fortemente semplificato, in cui il principio di sussidiarietà rafforza la dimensione comunale dei territori e attribuisce alla Regione un compito di pianificazione e controllo. Stiamo costruendo una nuova dimensione di rapporti tra le imprese e gli enti locali. La semplificazione porta anche a una riduzione dei centri di spesa. Le centrali territoriali di committenza e le stazioni appaltanti dal 30 giugno 2016 non saranno più gestite dai Comuni, dunque le cooperative – come tutte le imprese – dovranno raffrontarsi con altre realtà per gli appalti e per l’acquisto di beni e servizi pubblici. La riorganizzazione, dunque, riguarda anche il mondo delle imprese: significa che bisogna stringere un rapporto più forte con i territori, puntando ad una maggiore efficienza e all’innalzamento della qualità dell’offerta. Questa nuova economia sociale di mercato, che rafforza la logica della rete, della cooperazione e del dialogo tra enti e territori, deve portare a una realtà economica differente rispetto a quella cui eravamo abituati. È una sfida importante per tutti, e noi l’abbiamo raccolta con determinazione. Ma occorre che la politica non venga lasciata sola: serve anche il contributo del mondo imprenditoriale”.