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Riforma Costituzione, Demuro: la nuova legge riconosce il valore della nostra specialità

“La riforma della Costituzione non svilisce la nostra autonomia. Ritengo, anzi, che la specialità di una regione come la Sardegna esca rafforzata dalle modifiche previste dalla legge approvata ieri dalla Camera per il semplice fatto che viene sancito, nella Carta costituzionale, il principio dell’intesa frutto di un tenace e proficuo lavoro svolto da tutte le Regioni autonome”. Lo dice l’assessore della Riforma della Regione Gianmario Demuro.
Soru tavola rotonda consiglio regionale sullo statuto
Cagliari, 13 aprile 2016 - “La riforma della Costituzione non svilisce la nostra autonomia. Ritengo, anzi, che la specialità di una regione come la Sardegna esca rafforzata dalle modifiche previste dalla legge approvata ieri dalla Camera per il semplice fatto che viene sancito, nella Carta costituzionale, il principio dell’intesa frutto di un tenace e proficuo lavoro svolto da tutte le Regioni autonome”. Lo dice l’assessore della Riforma della Regione Gianmario Demuro.

“In base al principio dell’intesa – spiega l’esponente della Giunta Pigliaru – ogni revisione statutaria deve concretizzarsi sulla base di un previo accordo tra Stato e Regione. Lo Stato, unilateralmente, non può apportare modifiche alla nostra Carta autonomistica. Mi sembra un riconoscimento di grande significato, contenuto nella nuova Costituzione, che ribadisce il valore e il senso della specialità”.

“Ora – prosegue Demuro - siamo impegnati a dare concreta applicazione al principio dell’intesa e, sotto questo profilo, la Giunta guidata da Francesco Pigliaru, a cui è affidato il coordinamento delle Regioni a Statuto speciale, svolge un ruolo di primo piano. L’interlocuzione con il Governo va avanti per individuare le modalità e le procedure per la revisione degli Statuti e trovare un percorso condiviso che armonizzi i risultati delle singole intese che ogni Regione autonoma stipulerà con lo Stato”.

L’assessore Demuro sottolinea infine il ruolo che “il nuovo Senato svolgerà nel raccordo tra lo Stato e il sistema delle autonomie regionali e locali. Un Senato ancora da costruire ma che comincia a delinearsi come un moderno organo parlamentare, in grado di valutare l’impatto delle politiche pubbliche sui territori e di valorizzare il regionalismo cooperativo. Il prossimo referendum, strumento fondamentale in un processo di revisione costituzionale, si pronuncerà anche su questa prospettiva del regionalismo italiano”.