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Pesca aragosta, proroga di 15 giorni: Falchi firma decreto

Il decreto prevede una proroga di 15 giorni per la scadenza del periodo di pesca, che pertanto si concluderà dal 15 settembre 2016. "Si tratta di una deroga temporanea, motivata dalle richieste provenienti da alcune aree della Sardegna e dall’esigenza di monitorare con maggiore conoscenza di dati la situazione delle specie ittiche prima di fissare un'eventuale modifica definitiva del calendario di pesca", spiega l'assessore Falchi.
Aragosta
CAGLIARI, 29 AGOSTO 2016 - L'assessore regionale dell’Agricoltura Elisabetta Falchi ha firmato oggi il decreto di proroga della pesca dell’aragosta, dell’aragosta di fondale, dell’astice e della granceola nel mare territoriale della Sardegna. Rispetto agli anni precedenti, il decreto prevede una proroga di 15 giorni per la scadenza del periodo di pesca, che pertanto si concluderà dal 15 settembre 2016. "Si tratta di una deroga temporanea, motivata dalle richieste provenienti da alcune aree della Sardegna e dall’esigenza di monitorare con maggiore conoscenza di dati la situazione delle specie ittiche prima di fissare un'eventuale modifica definitiva del calendario di pesca", spiega l’esponente della Giunta.

Pesca sostenibile. "Ho ascoltato le richieste degli operatori sull’allineamento del nostro periodo di pesca al calendario nazionale, che consente il prelievo per otto mesi rispetto ai nostri sei e in intervalli temporali differenti, ma ho tenuto anche conto dei suggerimenti delle marinerie contrarie - dice Falchi - E ritengo che sia arrivato il momento di avviare una riflessione su una materia delicata come quello della pesca costiera e dell’aragosta in particolare. In questo senso, per ottenere una fotografia della situazione attuale e dello sforzo di pesca, sarà fondamentale il giornale di pesca che viene istituito col decreto. Dovranno esservi annotati i dati relativi alle giornate di prelievo, alle zone di pesca, ai quantitativi prelevati e ai dati biometrici e biologici di ciascun esemplare, che verranno poi inviati all’amministrazione regionale". I dati ottenuti alla fine della stagione, dice la titolare dell’Agricoltura, "saranno di grande aiuto per approfondire i ragionamenti sulle aree di tutela integrale e il potenziamento dei progetti di ripopolamento delle specie, sul rafforzamento della sorveglianza e sul rispetto delle regole di pesca di questa specie, tanto pregiata quanto a rischio, la cui pesca deve essere realmente sostenibile”.
Vendita fino al 15 ottobre. Il decreto prevede, tra le altre cose, le taglie minime di riferimento per gli esemplari pescati, prescrive che le femmine di qualsiasi lunghezza recanti uova vengano rigettate in mare e autorizza la vendita del pescato, previa etichettatura, fino al 15 ottobre 2016.