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Emigrati sardi, Paci: siete la rete neuronale della nostra identità, testimoni della nostra terra nel mondo

"La Sardegna - ha ricordato Paci - è stata la prima regione a fare una legge in cui si riconosce la rete degli emigrati, perché riteniamo fondamentale il loro ruolo di promozione della nostra cultura, dell'identità e dei nostri prodotti. Una presenza estremamente importante che la Regione sostiene e continuerà a sostenere".
CAGLIARI, 28 OTTOBRE 2016 - "Nella società delle connessioni virtuali i circoli degli emigrati sardi rappresentano la rete neuronale dell'identità della Sardegna nel mondo, terminale importante della nostra cultura e delle nostre tradizioni, testimoni dell'Isola in tutti i suoi aspetti". L'ha detto il vicepresidente della Regione, Raffaele Paci, aprendo questo pomeriggio il sesto congresso della Fasi, la Federazione Associazioni Sarde in Italia, in programma fino a domenica a Quartu. Sono presenti 350 delegati in rappresentanza di 70 circoli a cui aderiscono 28mila sardi emigrati, ma anche i presidenti delle Federazioni di Svizzera, Francia, Belgio, Germania, Olanda e Argentina e il rappresentante dei circoli sardi dell'Australia.

"Viviamo in un'epoca fatta di mobilità, quindi uscire e avere contatti con altre realtà è un grande valore, se poi però si riesce anche a tornare. Questo è il punto più importante, essere in grado di poter far tornare chi vuole", ha sottolineato il Vicepresidente. "A me piace vedere sardi in tutto il mondo, sardi orgogliosi di esserlo, figli di sardi che crescono guidati dai valori della loro terra. La bandiera dei quattro mori è conosciuta ovunque, in tutti gli angoli del mondo, non c'è manifestazione in cui non sia presente e questo non accade con le altre regioni, perché solo noi sardi ci portiamo dietro così fortemente la nostra identità. Allora noi dobbiamo creare e garantire occasioni di sviluppo e occupazione, uscire da questa terribile crisi che ha piegato tutta l'Italia, far ripartire la nostra isola per dare la possibilità a chi vuole tornare di poterlo fare e a chi vuole restare fuori di poter comunque tornare nella sua terra ogni volta che vuole".
"La Sardegna - ha ricordato Paci - è stata la prima regione a fare una legge in cui si riconosce la rete degli emigrati, perché riteniamo fondamentale il loro ruolo di promozione della nostra cultura, dell'identità e dei nostri prodotti. Una presenza estremamente importante che la Regione sostiene e continuerà a sostenere".