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Statuti, Spanu in audizione davanti a Commissione parlamentare: Coinvolgere Regioni in processo di riforma

Le Regioni speciali, in questa fase, hanno deciso di presentare soluzioni concrete che l'esponente della Giunta ha delineato nel corso dell’audizione. La Commissione parlamentare per le questioni regionali sta svolgendo un’indagine conoscitiva sulle forme di raccordo tra lo Stato e le autonomie territoriali e sull’attuazione degli Statuti speciali.
assessorato Affari generali
ROMA, 9 MARZO 2017 - "La diversità delle esperienze regionali deve essere ulteriormente valorizzata e lo Stato deve rendersi conto che questa differenziazione è ricchezza". Lo ha detto l’assessore degli Affari Generali Filippo Spanu che, in rappresentanza del presidente Pigliaru, coordinatore delle Regioni speciali e delle Province autonome di Trento e Bolzano nella Conferenza delle Regioni, è stato sentito oggi in audizione dalla Commissione parlamentare per le questioni regionali.

Il contributo delle Regioni speciali. Spanu ha spiegato che "i Presidenti delle Regioni a Statuto speciale e delle Province autonome di Trento e di Bolzano hanno avviato, anche grazie al lavoro svolto dal mio predecessore Gianmario Demuro su delega del presidente Pigliaru, un produttivo e unitario confronto sulle modalità e sulle procedure per rivitalizzare la specialità, aspetto caratterizzante non solo dell’assetto politico-istituzionale ma anche della vita culturale del Paese”.

Intesa sulle riforme. "L’esito del referendum confermativo dello scorso 4 dicembre -ha sottolineato l'assessore Spanu- non deve far passare in secondo piano l’assoluta necessità che il processo della riforma degli Statuti debba svilupparsi attraverso uno stretto coinvolgimento delle regioni interessate. La previsione di procedure innovative di intesa preventiva sui contenuti delle riforme -ha aggiunto l’esponente della Giunta Pigliaru- può aprire concretamente la strada ad una stagione di modernizzazione della specialità in linea con i principi contenuti nella Dichiarazione di Aosta". Le Regioni speciali, in questa fase, hanno deciso di presentare soluzioni concrete che l'esponente della Giunta ha delineato nel corso dell’audizione. La Commissione parlamentare per le questioni regionali sta svolgendo un’indagine conoscitiva sulle forme di raccordo tra lo Stato e le autonomie territoriali e sull’attuazione degli Statuti speciali.

La proposta delle regioni. “Nel procedimento di revisione degli Statuti si prospetta -ha chiarito- la previsione di un’intesa da parte della Regione interessata espressa con apposita deliberazione da parte del Consiglio regionale o provinciale. Nel caso di mancato accordo nel testo, si potrebbe ipotizzare, come ultima strada percorribile per la modifica dello Statuto, la nomina di una Commissione paritaria di convergenza composta da senatori, deputati e consiglieri regionali, designati dai Presidenti delle rispettive assemblee”.

Le norme di attuazione. Nel corso dell’audizione davanti alla Commissione parlamentare per le questioni regionali, l’Assessore degli Affari generali ha inoltre ribadito l’esigenza di “potenziare il funzionamento delle norme di attuazione che consentono agli Statuti di vivere e rappresentano uno strumento di eccellenza in grado di dare flessibilità e dinamismo agli ordinamenti speciali”.