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Industria, ZIR Tempio, collaudata diga sul rio Pagghiolu. Piras: opera finalmente restituita alle Comunità

Oggi è stata messa la parola fine su una vicenda emblematica dei ritardi che contraddistinguono la cattiva burocrazia. La diga può contenere 3,1 milioni di metri cubi d’acqua, risorse idriche che andranno a soddisfare le esigenze di migliaia di cittadini della Gallura.
Rio Pagghiolu
CAGLIARI, 17 MARZO 2017 - La diga sul Rio Pagghiolu, realizzata dal Consorzio ZIR di Tempio, può finalmente entrare in funzione. Il commissario del Consorzio, l’ENAS, il Servizio Nazionale Dighe, la Soprintendenza per le opere pubbliche e la Commissione di collaudo hanno siglato tutti gli adempimenti tecnico-amministrativi per il collaudo dell’invaso. L’atto sancisce il completamento di un percorso iniziato nel lontano 1981. "Ringrazio il commissario e il personale della ZIR che, su forte impulso dell’assessorato dell’Industria, hanno accelerato le ultime procedure di collaudo", così commenta l’assessora Maria Grazia Piras.

"Finalmente chiudiamo una vicenda alla quale, soprattutto nell’ultimo anno, abbiamo dedicato molto tempo e molte risorse. Stiamo procedendo con fermezza nel programma di liquidazione dei Consorzi ZIR e le ultime delibere relative alla ZIR di Tempio, a partire dalle determinazioni per il pagamento degli stipendi del personale, ora in capo all’Unione dei comuni e al Comune di Tempio, sono state fondamentali per definire anche la partita della Diga sul rio Pagghiolu. Abbiamo risolto un contenzioso finanziario con l’impresa che aveva eseguito i lavori – sottolinea l’assessora Piras – assicurando un consistente risparmio per le casse della pubblica amministrazione. Ma, quel che più conta, siamo riusciti a definire il collaudo dell’invaso e quindi a restituire alla collettività e al territorio un’opera pubblica di estrema importanza”.

La diga era stata progettata nel 1981 e il progetto approvato 5 anni dopo. Il finanziamento per la realizzazione dell’opera era giunto due anni più tardi, nel 1988. L’aggiudicazione e l’inizio dei lavori risalgono invece al 1989. Tredici anni fa il completamento dell’invaso e nel 2006 la decisione di trasferire la gestione all’ENAS. Oggi è stata messa la parola fine su una vicenda emblematica dei ritardi che contraddistinguono la cattiva burocrazia. La diga può contenere 3,1 milioni di metri cubi d’acqua, risorse idriche che andranno a soddisfare le esigenze di migliaia di cittadini della Gallura.