Programmazione territoriale, al via il percorso dell'Unione Fenici. Paci: unendo le forze diamo risposte alle comunità locali
"Con questa programmazione territoriale abbiamo fissato poche regole ma importanti. Le prime due sono il coinvolgimento delle imprese e l'associazione di quanti più Comuni possibile per elaborare progetti strategici per territori vasti, e da queste non si deroga", dice Paci.
PALMAS ARBOREA, 15 SETTEMBRE 2017 - L'Unione di Comuni Fenici avvia il suo percorso di programmazione territoriale puntando su incentivi alle imprese, infrastrutture, valorizzazione delle risorse ambientali in particolare zone umide, stagno e fiumi, itinerari di collegamento costa interno in chiave turistica, servizi sociali e di assistenza a infanzia e famiglie in genere. L’assessore della Programmazione Raffaele Paci, accolto dal sindaco Andrea Pisu Massa e dal presidente dell’Unione di Comuni Antonello Figus, ha presieduto l’avvio del tavolo istituzionale con la Regione, con la presentazione della manifestazione d’interesse da parte di 5 Comuni e 11.300 abitanti.
PACI, L'INSIEME DELLE ATTIVITÀ CI DÀ LA FORZA PER CRESCERE. "Con questa programmazione territoriale abbiamo fissato poche regole ma importanti. Le prime due sono il coinvolgimento delle imprese e l’associazione di quanti più Comuni possibile per elaborare progetti strategici per territori vasti, e da queste non si deroga", dice Paci. "È necessario avere investitori privati che sostengono i progetti, che ci credano e li finanzino, altrimenti non andiamo da nessuna parte. In questa zona abbiamo raggiunto un risultato molto importante: quello di Oristano sarà il primo porto in Sardegna ad avere gli impianti di deposito del metano con tutti i collegamenti. La Giunta Pigliaru col Patto per la Sardegna è riuscita ad avere il finanziamento della dorsale; siamo un’isola ma facciamo parte della rete nazionale, il che significa avere le stesse tariffe di Roma o Milano, e questo dà certezze fondamentali per il futuro. Su queste certezze ma anche sulla consapevolezza che solo attraverso l’alta tecnologia anche i settori più tradizionali possono essere produttivi, bisogna progettare il futuro. Investendo, mettendosi in gioco, credendoci, ben lontani da qualunque mentalità assistenzialistica pur nella certezza che la Regione c’è e fa la sua parte. Abbiamo visto gli ultimi dati incoraggianti su Pil, export del settore primario, occupazione: dobbiamo consolidare questi dati – conclude Paci – con la certezza che l’insieme di tutte le attività, l’unione delle forze ci dà la forza per dare risposte alle comunità locali”.
LA MANIFESTAZIONE D’INTERESSE. Articolata in tre azioni specifiche: supportare lo sviluppo competitivo delle imprese, adeguare le infrastrutture strategiche territoriali e valorizzare il capitale sociale inespresso. Per lo sviluppo competitivo delle imprese, gli obiettivi sono attivazione di sinergie fra agroalimentare e turismo, connessione con il polo universitario di Oristano, innovazione, comunicazione del territorio puntando su specificità culturali, qualità ambientale e dei centri urbani. Per le infrastrutture si punta alla valorizzazione del sistema portuale, allo sviluppo di itinerari tra le aree interne e quelle costiere in particolare tra le zone umide e il Parco di Monte Arci, all’incremento della banda larga, alla creazione del distretto energetico del gas naturale liquefatto, al recupero di spazi dismessi. Infine, il capitale sociale: creazione di una rete d’imprese, servizi per la famiglia e in particolare per l’infanzia, progetti di co-housing e housing sociale, integrazione sociale.
IL PUNTO SULLA PROGRAMMAZIONE TERRITORIALE. Tra progetti chiusi, avviati e in corso sono coinvolte 30 Unioni per un totale di 284 Comuni. Considerando che dalla programmazione territoriale sono escluse alcune zone coinvolte in piani specifici (per esempio Sulcis o Nuorese), si tratta dell’88% dei centri sardi. A disposizione ci sono 300 milioni di euro.
PACI, L'INSIEME DELLE ATTIVITÀ CI DÀ LA FORZA PER CRESCERE. "Con questa programmazione territoriale abbiamo fissato poche regole ma importanti. Le prime due sono il coinvolgimento delle imprese e l’associazione di quanti più Comuni possibile per elaborare progetti strategici per territori vasti, e da queste non si deroga", dice Paci. "È necessario avere investitori privati che sostengono i progetti, che ci credano e li finanzino, altrimenti non andiamo da nessuna parte. In questa zona abbiamo raggiunto un risultato molto importante: quello di Oristano sarà il primo porto in Sardegna ad avere gli impianti di deposito del metano con tutti i collegamenti. La Giunta Pigliaru col Patto per la Sardegna è riuscita ad avere il finanziamento della dorsale; siamo un’isola ma facciamo parte della rete nazionale, il che significa avere le stesse tariffe di Roma o Milano, e questo dà certezze fondamentali per il futuro. Su queste certezze ma anche sulla consapevolezza che solo attraverso l’alta tecnologia anche i settori più tradizionali possono essere produttivi, bisogna progettare il futuro. Investendo, mettendosi in gioco, credendoci, ben lontani da qualunque mentalità assistenzialistica pur nella certezza che la Regione c’è e fa la sua parte. Abbiamo visto gli ultimi dati incoraggianti su Pil, export del settore primario, occupazione: dobbiamo consolidare questi dati – conclude Paci – con la certezza che l’insieme di tutte le attività, l’unione delle forze ci dà la forza per dare risposte alle comunità locali”.
LA MANIFESTAZIONE D’INTERESSE. Articolata in tre azioni specifiche: supportare lo sviluppo competitivo delle imprese, adeguare le infrastrutture strategiche territoriali e valorizzare il capitale sociale inespresso. Per lo sviluppo competitivo delle imprese, gli obiettivi sono attivazione di sinergie fra agroalimentare e turismo, connessione con il polo universitario di Oristano, innovazione, comunicazione del territorio puntando su specificità culturali, qualità ambientale e dei centri urbani. Per le infrastrutture si punta alla valorizzazione del sistema portuale, allo sviluppo di itinerari tra le aree interne e quelle costiere in particolare tra le zone umide e il Parco di Monte Arci, all’incremento della banda larga, alla creazione del distretto energetico del gas naturale liquefatto, al recupero di spazi dismessi. Infine, il capitale sociale: creazione di una rete d’imprese, servizi per la famiglia e in particolare per l’infanzia, progetti di co-housing e housing sociale, integrazione sociale.
IL PUNTO SULLA PROGRAMMAZIONE TERRITORIALE. Tra progetti chiusi, avviati e in corso sono coinvolte 30 Unioni per un totale di 284 Comuni. Considerando che dalla programmazione territoriale sono escluse alcune zone coinvolte in piani specifici (per esempio Sulcis o Nuorese), si tratta dell’88% dei centri sardi. A disposizione ci sono 300 milioni di euro.