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Europa. Comitato Ue e regione Sardegna insieme per iniziativa su lotta ai cambiamenti climatici. Pigliaru: "Tema concreto che riguarda tutti. Da Ue grandi opportunità per territori"

"Si tratta di un tema molto concreto che ci riguarda tutti", ha detto il presidente Pigliaru. "E la Sardegna lo affronta con un ruolo cruciale, sia con l’azione di coordinamento nella Conferenza italiana delle Regioni che con il lavoro portato avanti per il Comitato europeo, che è un luogo straordinario per la condivisione di buone pratiche", ha proseguito, ricordando il protagonismo alle Conferenze mondiali del Clima dell’ONU, dalla Cop21 di Parigi sino all'appuntamento del novembre scorso a Bonn, in rappresentanza di tutti i territori d'Europa".
Cagliari, 18 maggio 2018 - Il Comitato europeo delle Regioni è arrivato oggi in Sardegna per la seconda volta in due anni: il tema è ancora la lotta ai cambiamenti climatici, ma in questa occasione l’attenzione è stata soprattutto per le azioni e gli strumenti che enti locali, imprese e cittadini possono avere a disposizione, a partire dai finanziamenti. L'iniziativa "Riflettere sull’Europa", organizzata dalla Regione Sardegna insieme al CdR, di cui il presidente Francesco Pigliaru fa parte, è stata ospitata negli spazi della ex Manifattura Tabacchi, e ha riunito a confronto per l'intera mattinata esperti a più livelli, dai tecnici agli amministratori, sia nazionali che europei. Per la Regione Sardegna, con il Presidente, erano presenti alle sessioni di lavoro le assessore dell’Ambiente Donatella Spano e dell’Industria Maria Grazia Piras. A rappresentare il Comitato europeo, insieme a Francesco Pigliaru, è stato Marco Dus, cui si deve il documento di Parere approvato a Bruxelles sulla proposta di riconoscimenti finanziari agli enti locali e regionali per l’azione di prima linea che svolgono nella lotta ai cambiamenti climatici.

"Si tratta di un tema molto concreto che ci riguarda tutti", ha detto il presidente Francesco Pigliaru. "E la Sardegna lo affronta con un ruolo cruciale, sia con l’azione di coordinamento nella Conferenza italiana delle Regioni che con il lavoro portato avanti per il Comitato europeo, che è un luogo straordinario per la condivisione di buone pratiche", ha proseguito, ricordando il protagonismo alle Conferenze mondiali del Clima dell’ONU, dalla Cop21 di Parigi sino all’appuntamento del novembre scorso a Bonn, in rappresentanza di tutti i territori d’Europa. "Sul fronte interno siamo ancora più incisivi, come dimostrano ad esempio gli investimenti importanti sul rischio idrogeologico con i finanziamenti inseriti nel Patto per la Sardegna, gli interventi per le energie rinnovabili con le nostre Università, le 650 stazioni di ricarica per la mobilità elettrica. Molto altro si può e si deve ancora fare, ma serve un coinvolgimento sempre maggiore. Esistono fondi, strumenti, incentivi a disposizione dei territori, così come esistono linee di credito importanti su innovazione e sostenibilità da parte della Banca Europea di Investimenti. Ma poiché per riuscire ad accedervi servono informazioni adeguate e assistenza tecnica, – ha concluso Francesco Pigliaru – non solo continueremo a tenere aperti i canali diretti di confronto con l’Europa come stiamo facendo oggi, ma abbiamo anche chiesto alla Commissione UE di realizzare un manuale per utilizzare gli strumenti finanziari a livello locale.”

"Quando parliamo di adattamento diventa ancora più decisivo il ruolo delle autorità regionali e locali per il profondo legame con il territorio, e per questo serve un dialogo costante tra loro, insieme a rafforzamento e coordinamento di tutti i livelli di governance”, ha sottolineato nel tavolo successivo Donatella Spano rimarcando l’importanza della resilienza dei territori e ricordando il forte contributo della Sardegna in Conferenza Regioni. “Su nostra richiesta è stato istituito un tavolo interregionale sulla Strategia nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici, la Snac, di cui siamo regione capofila e che vede il ministero dell'Ambiente come nostro interlocutore. Ma le problematiche del mutamento climatico necessitano di azioni trasversali con tutti i ministeri e, orizzontalmente, con tutti i settori produttivi per creare una struttura di rete coerente in grado di governare il cambiamento. Come Sardegna, anche nella redazione del Piano regionale di adattamento, stiamo cercando di dare esempi di governo delle diverse politiche per i settori chiave dell'economia regionale".

All’assessora dell’Industria Maria Grazia Piras è spettato poi illustrare buone pratiche. “Il Piano Energetico Ambientale Regionale traccia un orizzonte temporale e di interventi che pone la Sardegna all’avanguardia in Europa. Abbiamo previsto, entro il 2030, una riduzione delle emissioni associate ai consumi pari al 40% rispetto ai valori del 1990. Inoltre, stiamo già attuando azioni di efficientamento per ridurre i consumi del 27% e interventi per superare l’obiettivo europeo sulle percentuali di consumo da fonti energetiche rinnovabili. Nei prossimi anni avremo una Sardegna sempre più sostenibile grazie ai provvedimenti per l’efficienza energetica nei Comuni, il Piano per la Mobilità Elettrica, gli interventi per gli Audit energetici e l’efficientamento delle imprese. Stiamo contribuendo in modo significativo alla trasformazione dell’isola in campo energetico”, ha aggiunto l’assessora Piras. “La Sardegna del futuro dovrà essere dotata di edifici intelligenti a basso consumo di energia, in grado di produrla e trasferire quella in eccesso ad altre strutture. I bandi a favore dei Comuni sono già stati pubblicati, così come le graduatorie, e le amministrazioni locali hanno a disposizione le risorse per attuare gli interventi. Inoltre, avremo più auto elettriche in circolazione, grazie al Piano della mobilità sostenibile, e più energia prodotta da fonti rinnovabili. Abbiamo messo a correre risorse e idee per vincere una sfida cruciale e consegnare alle prossime generazioni una regione sempre più verde".

Tanti i contributi che si sono susseguiti nel corso dei lavori, alternando relazioni, approfondimenti, risposte alle domande del pubblico. Se l’analisi economica è spettata a Francesco Bosello (Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici), è stata la Capo Unità Adattamento DG CLIMA Elena Visnar Malikoska, in collegamento da Bruxelles, ad illustrare la posizione della Commissione europea, mentre a dare il quadro nazionale è stato Renato Grimaldi, Direttore generale Clima ed energia del Ministero dell’Ambiente. Dai territori sono poi arrivate le esperienze della Regione Andalusia, con la relazione di Susana Alvarez Pelàez, e della Regione Corsica, rappresentata da Sophie Finidori, insieme all’apporto di Natalia Vera (Rete dei Governi regionali per lo sviluppo sostenibile), quello del Comune di Cagliari per voce di Francesca Ghirra e del Comune di Sassari con Gian Marco Saba. E se Valentina Mereu (CMCC) ha proseguito con le informazioni tecniche è stata infine Alessandra Antonini a portare all’attenzione l’attività del Patto dei Sindaci, la grande comunità internazionale che mette in rete gli amministratori regionali e locali per condividere azioni e strategie nella lotta ai cambiamenti climatici.