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Metano, Pigliaru e Piras incontrano i sindacati. Posizione comune a difesa del progetto della Regione

La questione del metano, è il parere condiviso da Giunta e sindacati, è vitale per il futuro dello sviluppo della Sardegna, unica regione in Italia e una delle pochissime in Europa a non avere il gas naturale, un handicap infrastrutturale che costa ogni anno almeno 500 milioni di euro a imprese e famiglie.
Piras Pigliaru incontro OOSS per metano
Cagliari, 25 luglio 2018 - Incontro questa mattina in viale Trento a Cagliari tra il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, l’assessora dell’Industria, Maria Grazia Piras, e i sindacati confederali e di categoria Cgil, Cisl, Uil e Ugl per fare il punto sulla questione metano. Dalla riunione è emersa piena condivisione tra Giunta e organizzazioni sindacali sulla strategia e sui progetti destinati a portare il metano nell’isola: dalla rete nord-sud alla realizzazione dei depositi costieri, al completamento dei bacini, la cui realizzazione continua anche con forti ricadute occupazionali.

La Regione ha definito un progetto chiaro, con scelte e risorse precise, inserito nel Patto per la Sardegna firmato due anni fa con il Governo. Regione e sindacati sono concordi sul fatto che si tratta di un progetto che il sistema produttivo isolano e i cittadini attendono da più di vent’anni, un progetto peraltro ampiamente condiviso con le parti economiche e sociali dell’isola. Proprio per queste ragioni, il progetto non può di volta in volta essere messo in discussione. Il metano in Sardegna è una fonte di transizione importante per ridurre le emissioni del 50% entro il 2030. Un progetto tutt’altro che obsoleto che la Regione sta accompagnando con numerose altre azioni: efficientamento energetico, mobilità elettrica, smart grid e produzione e accumulo delle energie rinnovabili. Piena condivisione con i sindacati anche sul fatto che il metano non solo garantirebbe risparmi nella bolletta di cittadini e imprese, ma porterebbe enormi benefici anche sul fronte della sicurezza e della stabilità del sistema energetico isolano. La Regione è certa di poter dimostrare anche al nuovo Governo che l’analisi costi e benefici evidenzierà, sulla scorta degli studi approfonditi effettuati, vantaggi largamente superiori sia dal punto di vista economico che ambientale.

Giunta e sindacati sottolineano che la conferma degli impegni già sottoscritti con il Governo debba essere resa immediatamente operativa. Infatti, gli obiettivi previsti nella SEN sulla decarbonizzazione al 2027 esigono che partano quanto prima tutti gli investimenti relativi alle infrastrutture per il metano: depositi costieri, rigassificatori, rete nord-sud e bacini di distribuzione. La questione del metano, è il parere condiviso da Giunta e sindacati, è vitale per il futuro dello sviluppo della Sardegna, unica regione in Italia e una delle pochissime in Europa a non avere il gas naturale, un handicap infrastrutturale che costa ogni anno almeno 500 milioni di euro a imprese e famiglie.

Condivisione anche sulla necessità del metano per un corretto mix energetico fra sistemi tradizionali e fonti rinnovabili, per l’energia elettrica e quella termica, che rispondono a usi e finalità differenti. La disponibilità del gnl è funzionale a garantire sicurezza e stabilità del sistema elettrico regionale nella fase di transizione anche attraverso gli investimenti innovativi negli attuali impianti di produzione di energia. È proprio all’interno di questo mix che il metano rispetto all’attuale assetto consente il raggiungimento degli obiettivi ambientali che la Regione si è posta con il Piano Energetico Regionale.