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Piano Sulcis, interventi per 436 milioni di euro da capitali privati e 805,2 milioni da pubblico: stimati 4500 posti di lavoro

Gli interventi sono classificati in investimenti imprese, zona franca urbana, scuola e ricerca tecnologica, infrastrutture, bonifiche e risanamento ambientale.
Piano Sulcis
Cagliari, 13 novembre 2018 – Interventi per un ammontare di 1.243 milioni di euro, di cui 805,2 provenienti dal bilancio pubblico e 436,8 da capitali privati; occupazione associata agli interventi, una volta conclusi, stimata per difetto in 4.500 unità, oltre l’occupazione di cantiere, valutata per difetto in 860 unità. È quanto emerge dal rapporto, in corso di pubblicazione, sullo stato di attuazione del Piano Sulcis al 31 ottobre di quest’anno.

GLI INTERVENTI. Gli interventi sono classificati in investimenti imprese, zona franca urbana, scuola e ricerca tecnologica, infrastrutture, bonifiche e risanamento ambientale. Gli investimenti delle imprese già contrattualizzati, o istruiti positivamente, ammontano a 415,9 milioni di euro, sostenuti con 51,4 milioni di contributi a fondo perduto e 186,5 milioni di finanziamento da rimborsare. L’impatto occupazionale complessivo sul territorio è stimato in circa 3.740 unità come somma di occupazione diretta, contrattisti e indotta. La Zona Franca Urbana coinvolge 4.375 piccole imprese e concede sconti fiscali e contributivi pari a 124,9 milioni di euro, di cui 60,01 milioni già istruiti. Il totale degli investimenti in bonifiche e risanamento ambientale è di 410,2 milioni di euro, di cui 166,4 milioni di capitale pubblico e 243,8 di capitali privati; l’occupazione dei cantieri è stimata in 426 unità. Gli ulteriori interventi riguardano scuola e ricerca tecnologica (investimenti in corso pari a 70,4 milioni di euro) e le Infrastrutture (213,5 milioni).

SALVAGUARDIA COMPARTO METALLURGICO. Il rapporto analizza distintamente i programmi destinati all’obiettivo di salvaguardia del comparto metallurgico e all’obiettivo di innovazione e diversificazione. Un terzo gruppo di programmi non è ascrivibile a una sola finalità; rientrano in questo gruppo tutte le bonifiche e alcune infrastrutture. Per quanto riguarda la salvaguardia del comparto metallurgico, sono finalizzati a questo obiettivo i contratti di sviluppo Eurallumina e Sider Alloys con investimenti per complessivi 294,9 milioni di euro, incentivati con contributi a fondo perduto di 14,9 milioni di euro e con un finanziamento da rimborsare di 151,4 milioni di euro. Ai Contratti di sviluppo è associata un’occupazione complessiva (diretta, contrattisti e indotta) stimata in 2.690 unità. "A un impegno relativamente contenuto di risorse pubbliche corrisponde un notevole beneficio per l’economia del territorio e per l’occupazione", afferma il Coordinatore del Piano Sulcis, Salvatore Cherchi.

INNOVAZIONE E DIVERSIFICAZIONE. Sono finalizzati a questo obiettivo gli investimenti delle imprese (escluse Eurallumina e Sider Alloys), per scuola e ricerca tecnologica, gli investimenti in infrastrutture per porti (escluso Portovesme), l’interconnessione dei bacini, funzionale soprattutto all’agricoltura, le opere per la valorizzazione dei luoghi e per gli insediamenti produttivi, la Zona Franca Urbana destinata alle piccole e micro imprese. "Le risorse pubbliche impegnate in questa parte del Piano sono pari a 379,1 milioni di euro, il 47% del totale dei fondi pubblici assegnati al Piano, vale a dire l’impegno finanziario più consistente. È un dato molto significativo in relazione alla valutazione qualitativa del Piano”, afferma il Coordinatore del Piano, Salvatore Cherchi. Sui bandi emessi a partire dal 2016, le imprese hanno presentato 226 proposte di investimento (97 riguardano il turismo e 24 l’agroalimentare) sino a 800mila euro di cui 88 istruite con merito positivo, mentre per altre la valutazione è in corso. Poi ci sono 19 proposte per investimenti compresi fra 1,5 e 20 milioni di euro di cui nove (sei nel ricettivo turistico) già esaminati positivamente. A questi si aggiungono due Contratti di filiera agroalimentare (investimenti approvati per 14 milioni di euro) e un contratto di sviluppo (bioedilizia, già approvato, per 24,8 milioni di euro). Sotto la voce altri investimenti, invece, sono classificati gli interventi di bonifica e risanamento ambientale, la viabilità, il dragaggio del porto industriale di Portovesme e altri interventi minori. L’impegno di risorse pubbliche per questi interventi è pari a 259,8 milioni di euro, vale a dire il 32,3% del totale.

ALTRE ATTIVITÀ. Il Coordinamento del Piano, inoltre, si è occupato di altre attività rilevanti per lo sviluppo del territorio, sebbene non comportino impegni finanziari. Fra questi si richiama la delimitazione della zona franca doganale a Portovesme, approvata dalla Giunta regionale, e la riforma del Parco Geominerario, con la fine del lungo commissariamento dello stesso Parco che solo nel 2015 è stato autorizzato a esporre il logo UNESCO. Circa l’avanzamento finanziario, indicativo del progresso dei programmi, si rileva che le risorse impegnate, cioè vincolate con obbligazioni giuridiche tramite contratti o altri strumenti, ammontano a 658 milioni e 546mila euro, pari all’81,8% delle risorse disponibili. Le somme liquidate ammontano a 139 milioni e 220mila euro, pari al 21,1% delle risorse impegnate.

IL COORDINATORE, SALVATORE CHERCHI. “La performance degli impegni è buona se si tiene conto del ritardato avvio di una parte consistente dei programmi e del fatto che taluni rilevanti programmi previsti nel Piano Sulcis sono stati finanziati anche a significativa distanza temporale dalla sottoscrizione dello stesso Piano”, afferma il Coordinatore del Piano, Salvatore Cherchi. “È invece in notevole ritardo – aggiunge – l’andamento dei pagamenti. Questo è il dato più critico, soprattutto per le infrastrutture e le autorizzazioni. Le cause sono ascrivibili alla complessità e complicazione dei procedimenti autorizzativi e a persistenti problemi organizzativi. Su queste cause, peraltro ampiamente conosciute, occorre intervenire”.