Sanità, il Presidente Solinas: "No a Patto per la salute che non tutela i sardi"
Lo dichiara il presidente della Regione, Christian Solinas, commentando l’ultima bozza del Patto della Salute licenziata dal governo e in cui non hanno trovato spazio le indicazioni della Sardegna esposte in Conferenza delle Regioni. Tra le proposte avanzate sui tavoli romani, lo scorporo della spesa per la prevenzione dal tetto del 5% del deficit, soglia limite per le Regioni, che si vedrebbero commissariate in caso di inadempienza.Lo dichiara il presidente della Regione, Christian Solinas, commentando l’ultima bozza del Patto della Salute licenziata dal governo e in cui non hanno trovato spazio le indicazioni della Sardegna esposte in Conferenza delle Regioni. Tra le proposte avanzate sui tavoli romani, lo scorporo della spesa per la prevenzione dal tetto del 5% del deficit, soglia limite per le Regioni, che si vedrebbero commissariate in caso di inadempienza.
“Riteniamo – spiega l’assessore regionale della Sanità, Mario Nieddu – che la spesa per la prevenzione debba essere considerata al pari di un investimento che consentirà al sistema sanitario di ridurre i costi, generando un risparmio ‘sano’. Una visione che si contrappone alla politica dei tagli lineari e da cui dipende la sostenibilità di tutto il sistema sanitario nazionale”. Un’ipotesi che non ha incontrato il favore dei ministeri della Salute e dell’Economia. “Non possiamo accettare che la politica sanitaria del Paese sia dettata dal Mef. Nel momento in cui noi abdichiamo al nostro ruolo e lasciamo all’economia la guida delle politiche sanitarie, queste ultime non potranno che essere perdenti”.
Contrarietà da parte degli esponenti della Giunta anche alla decisione del ministro della Salute di subordinare l’erogazione delle risorse aggiuntive al Fondo sanitario nazionale alla sottoscrizione del Patto della Salute da parte delle Regioni. “Un vincolo – spiega Nieddu – che suona come un ricatto per tutte le Regioni che hanno accesso al Fondo. La Sardegna, che tra l’altro autofinanzia la propria spesa sanitaria, non ne trarrebbe alcun vantaggio. Vogliamo siglare un buon Patto che sia adeguato ai bisogni dei cittadini e non sottoscrivere un accordo che risponda alle esigenze politiche dell’attuale maggioranza di governo”.