Donazione e trapianti, l'assessore Nieddu: "Numeri in crescita, Sardegna esprime grandi potenzialità"
“Un ruolo significativo sulla crescita lo hanno avuto le segnalazioni dei soggetti che potrebbero essere idonei alla donazione, a riprova della capacità del nostro sistema di fare rete”, spiega Nieddu. Nell’anno che si è appena concluso le segnalazioni (persone per cui è stata accertata la morte celebrale) 92, il 30% in più rispetto al 2018.“Un ruolo significativo sulla crescita lo hanno avuto le segnalazioni dei soggetti che potrebbero essere idonei alla donazione, a riprova della capacità del nostro sistema di fare rete”, spiega Nieddu. Nell’anno che si è appena concluso le segnalazioni (persone per cui è stata accertata la morte celebrale) 92, il 30% in più rispetto al 2018.
“Insieme a tutti gli altri indici sono cresciute anche le opposizioni – precisa l’esponente della Giunta Solinas – che si attestano attorno al 23,9%, un dato comunque inferiore al 30% della media nazionale, ma che ci spinge a fare delle riflessioni e intervenire. Avvieremo una grande campagna di sensibilizzazione, per informare i cittadini in modo corretto”.
Nel 2019 i trapianti in Sardegna sono stati complessivamente 76 (contro i 64 del 2018): 27 i trapianti di fegato (compreso trapianto combinato fegato-rene) contro i 23 del 2018; 46 i trapianti di rene (compreso trapianto combinato fegato-rene) contro i 37 del 2018; 3 trapianti di cuore, contro i 2 dell’anno precedente.
Più che triplicati i prelievi di cornea (34).
Gli organi ceduti e trapiantati presso centri extraregionali nell’ambito dei programmi nazionali (pediatrico e iperimmuni) sono stati 64.
Sui tempi necessari a ricevere il trapianto la Sardegna registra attese inferiori rispetto alla media nazionale: 63 giorni per il trapianto di fegato (150 giorni media nazionale), 85,3 per il cuore (contro 360 giorni) e 240 giorni il rene (750 media nazionale).
Nell’anno che si è appena concluso è inoltre cresciuto l’impegno del Centro Regionale Trapianti nella formazione e nell’informazione sia dei cittadini sia degli operatori sanitari. In particolare sono stati realizzati incontri con gli studenti delle scuole superiori e con le Forze Armate, con finalità di divulgazione della cultura della donazione e incontri di formazione in collaborazione con la facoltà di Scienze Infermieristiche dell’Università di Cagliari, con l’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Cagliari e con il personale in servizio all’anagrafe dei Comuni della Sardegna nell’ambito del progetto ‘Una scelta in Comune’.
Sono circa 138.000 i cittadini sardi che hanno dichiarato ai Comuni la propria volontà. Di questi il 79,1% ha espresso il proprio consenso alla donazione (lo stesso dato a livello nazionale è del 70%), mentre le opposizioni si sono attestate al 20,3% (analogo dato a livello nazionale è del 30%).