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Legge sul commercio, quella del 30 aprile scadenza improrogabile

Per venire incontro ai commercianti, alla luce delle difficoltà da loro incontrate nell'istruzione delle pratiche, la Regione aveva concesso due proroghe ai termini di presentazione. Ma la Ue non ha permesso ulteriori slittamenti, pena la perdita dei finanziamenti "de minimis".
Commercio
CAGLIARI, 2 MAGGIO 2007 - La documentazione per ottenere i finanziamenti previsti dalla legge regionale 9/2002 avrebbe dovuto essere presentata originariamente entro il 13 gennaio 2007. Successivamente, su richiesta delle associazioni di categoria ed esaminate tutte le problematiche avanzate dai commercianti, è stata concessa una proroga sino al 31 di gennaio. L'elenco dei documenti da presentare e le date di scadenza sono stati sempre resi noti col massimo risalto attraverso canali istituzionali e attraverso la stampa.

Il 17 aprile l'assessorato regionale del Turismo, Artigianato e Commercio, in via del tutto eccezionale, date le difficoltà che i commercianti stanno affrontando nello specifico caso, ha quindi consentito di presentare la comunicazione di avvio dei lavori entro la data di scadenza ultima concessa alle banche per la conclusione dell'istruttoria, ovvero entro il 30 aprile 2007.

Si sottolinea ancora una volta che tutta la tempistica legata al bando della Legge 9 è stata sempre concordata con le parti e che la data entro la quale tutte le procedure amministrative devono essere concluse è il 30 giugno 2007. Tale data, imposta dalla normativa comunitaria che regolamenta i de mininis, "aiuti di Stato di importo poco elevato", si riferisce al termine ultimo entro il quale gli impegni di spesa della legge 9 devono essere definiti, pena la perdita dei finanziamenti.

Invece, per ciò che attiene alla variazione di immobile rispetto a quello indicato nella domanda, l'assessorato premette che nel momento in cui la pubblica amministrazione avvia una procedura di evidenza pubblica deve necessariamente attenersi ai principi di trasparenza e di imparzialità e che, nel caso specifico della legge regionale 9/2002, si deve giungere nei tempi sopra indicati alla conclusione dell'iter amministrativo. Si specifica perciò che non si può accogliere la tesi secondo la quale le imprese che hanno presentato domanda di finanziamento possono individuare un immobile diverso, anche se con caratteristiche analoghe, rispetto a quanto indicato nella domanda originaria.

È di tutta evidenza che i principi di trasparenza e imparzialità possano essere verificati laddove ci sia rispondenza tra piano di investimento presentato prima dell'eventuale inizio dell'attività e la concessione dei benefici. L'ammissibilità della modifica del progetto significherebbe ledere il diritto e l'interesse di chi attualmente non è in graduatoria e comunque non ha apportato alcuna modifica rispetto al progetto-programma presentato in sede di bando e potrebbe innescare una fase di ricorsi che rischierebbe di vanificare l'intervento.

La pubblica amministrazione non può entrare nel merito dell'analogia tra specifici aspetti di una stessa domanda ma nell'ambito di una procedura pubblica di comparazione deve rispettare assolutamente principi generali di garanzia. Da ciò consegue che le domande eventualmente escluse per le ragioni esposte saranno sostituite da altre conformi ai criteri unicamente scorrendo la graduatoria. In ultimo l'assessorato sottolinea che agli atti degli uffici non risulta l'entità delle domande che sarebbero interessate dal cambio dell'immobile.


Sempre il 30 aprile è scaduto il termine per la presentazione delle richieste di finanziamento dei programmi annuali di promozione dei centri commerciali naturali. I programmi dovevano prevedere interventi in grado di promuovere la qualificazione dell'offerta e la migliore accoglienza degli utenti, favorire l'immagine globale dell'area, coinvolgere le imprese che fanno parte del consorzio o dell'associazione.

I finanziamenti possono essere richiesti dai centri commerciali naturali costituiti da consorzi ed associazioni di piccole e medie imprese commerciali, artigianali e di servizi, eventualmente con la partecipazione di comuni ed enti pubblici e privati.

Consulta il procedimento per i finanziamenti ai centri commerciali naturali