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Il turismo in Sardegna secondo Banca d'Italia

Gli arrivi e le presenze nelle principali località turistiche dell'isola sono aumentati rispettivamente del 9,3 e del 9,7 per cento. La permanenza media dei visitatori nelle strutture ricettive, pari a 5,4 giornate pro capite, è rimasta pressoché invariata. La dinamica osservata nell'ultimo anno segna una marcata ripresa dell'attività del settore, dopo alcuni anni di debolezza della congiuntura, nel corso dei quali si sono alternate fasi di crescita moderata e di riduzione degli arrivi e delle presenze.
Turismo nautico
CAGLIARI, 22 GIUGNO 2007 - Nel 2006 l'andamento del settore turistico è stato positivo. Lo dice la relazione della Banca d'Italia, sulla base dei dati forniti dalle amministrazioni provinciali.
In base ai dati delle province di Cagliari, Sassari e Oristano, la crescita è stata più intensa per i turisti provenienti dall'estero: gli arrivi e le presenze sono aumentati rispettivamente del 7,9 e 8,5 per cento; i flussi dei visitatori italiani hanno avuto una dinamica più contenuta (1,4 e 2,5 per cento). L'andamento positivo ha riguardato sia le strutture alberghiere sia gli esercizi ricettivi complementari.

I dati forniti dalla Provincia di Olbia – Tempio Pausania indicano un forte incremento del movimento turistico nelle località della Gallura. Circa due terzi delle presenze sono state originate dalla componente italiana della domanda, in particolare dai turisti provenienti dalla Lombardia, dal Lazio e dalla Toscana (46,2 per cento del totale); tra i turisti stranieri, quelli provenienti dalla Germania, dalla Francia e dal Regno Unito sono risultati pari al 57,7 per cento del totale. Ad Alghero è proseguita la riduzione delle presenze già osservata nel 2005, dipesa soprattutto dai minori flussi di turisti italiani. Nella provincia di Cagliari si è confermata la crescita dell'anno precedente, sulla quale ha inciso in particolare il marcato incremento del numero dei visitatori stranieri. Nelle località della provincia di Nuoro l'incremento del movimento turistico si è concentrato nella seconda parte dell'anno, dopo i risultati deludenti dei primi mesi. L'andamento positivo della stagione turistica nei centri dell'Oristanese è dipeso in particolare dai buoni risultati registrati dalle strutture alberghiere.

In base alle rilevazioni dell'Istituto Nazionale Ricerche Turistiche (ISNART), nei mesi estivi il tasso di occupazione delle strutture ricettive in Sardegna è stato del 68,0 per cento, un valore superiore a quello medio nazionale (57,4 per cento). Ad agosto la quota di posti letto occupati è
stata dell'83,8 per cento; rispetto al 2005, il 20,7 per cento degli operatori ha segnalato una crescita dell'indicatore, contro il 9,4 che ha indicato una riduzione.

La stagionalità dei flussi turistici, connessa alle caratteristiche dell'offerta che nella regione è prevalentemente di tipo balneare, si è lievemente accentuata rispetto al 2005: nei mesi da giugno a settembre si è concentrato il 70,3 per cento degli arrivi e l'84,4 per cento delle presenze, contro rispettivamente il 68,9 e l'83,3 dell'anno precedente. Il fenomeno risulta particolarmente accentuato nelle località della Gallura e della provincia di Nuoro.
Il numero delle imprese attive nel comparto dei servizi ricettivi e della ristorazione è aumentato del 2,5 per cento rispetto al 2005, confermando la crescita già osservata negli anni precedenti.

In base ai dati dell'Istat, nel 2005 erano presenti in Sardegna 1.884 esercizi ricettivi, il 41,2 per cento dei quali costituito da alberghi e il resto da strutture complementari. Rispetto al 2000 il numero degli esercizi è aumentato dell'81,0 per cento, contro il 10,8 della media nazionale; la crescita è stata particolarmente accentuata per le strutture complementari (205,8 per cento) ed è stata in parte determinata dal notevole sviluppo che nell'isola hanno avuto le attività di "bed & breakfast".
Nell'intervallo considerato il numero degli alberghi è aumentato del 14,4 per cento: si è ridotta la presenza delle strutture con una e due stelle, più che compensata dall'incremento di quelle di categoria superiore.


Consulta la relazione della Banca d'Italia sulla Sardegna