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Nella Marmilla un Distretto rurale e agroalimentare di qualità

Annunciato alla conferenza dei sindaci della Marmilla il protocollo d'intesa che eleverà il territorio a Distretto rurale e agroalimentare di qualità. Il settore agricolo della Marmilla presenta una realtà di produzioni tipiche e di nicchia. Le nuove opportunità economiche grazie a cultura, tradizioni e ambiente. Il sindaco di Villamar, Pier Sandro Scano, chiede che i 18 Comuni dell'Ambito territoriale ottimale diventino il soggetto di riferimento per la Regione.
Coltivazione frumento
CAGLIARI, 25 GIUGNO 2007 - L'assessore regionale dell'Agricoltura, Francesco Foddis, nei giorni scorsi ha partecipato a Villamar alla riunione della conferenza dei 18 sindaci della Marmilla per parlare del protocollo d'intesa che prevede di elevare quel territorio a Distretto rurale e agroalimentare di qualità. Il settore agricolo della Marmilla, non a caso, presenta una realtà di produzioni tipiche e di nicchia e con un forte legame con la cultura locale.

Foddis ha preannunciato ai sindaci che il programma di sviluppo rurale 2007–2013 approderà in Giunta mercoledì prossimo, anche se in via informale è già all'esame della Commissione europea a Bruxelles.

L'assessore ha illustrato i quattro Assi e le varie misure di cui è costituito il programma, soffermandosi in particolari sugli Assi 3 e 4, pensati per il miglioramento della qualità della vita nei centri agricoli con il sostegno alla creazione e allo sviluppo di microimprese legate alle produzioni agroalimentari e socio–culturali, l'incentivazione di attività turistiche e la riqualificazione del patrimonio rurale.

Inoltre, l'Asse 4 - basato sull'esperienza Leader e al quale è destinato il 15 per cento delle risorse del Psr (circa 187 milioni di euro) -, ha come obiettivi il rafforzamento della capacità progettuale locale e la valorizzazione delle risorse dei territori.

"Occorre prendere atto – spiega Foddis - che oggi il mondo è cambiato. Il futuro dell'agricoltura nei territori rurali si chiama multifunzionalità, in grado di offrire nuove opportunità economiche grazie al legame con la cultura, le tradizioni e l'ambiente. L'agricoltore deve affrontare la sfida di ricoprire un nuovo ruolo, che è anche sociale: essere il primo difensore di quel paesaggio su cui vive e opera. Occorre creare le condizioni perché l'economia rurale porti reddito alternativo. Il recupero dei centri storici e delle strutture rurali, il rinnovamento dei villaggi, il loro abbellimento con essenze autoctone, il sostegno per la creazione di attività legate ai prodotti dell'agroalimentare locale, possono offrire un'occasione per ridare vitalità e vivibilità a paesi dove lo spopolamento e il crescente abbandono delle terre sono realtà preoccupanti".

Si punta a una ripresa e alla valorizzazione della filiera del grano duro, con una maggiore attenzione ai produttori. Il sindaco di Villamar, Pier Sandro Scano, auspica che i 18 Comuni dell'Ato (Ambito territoriale ottimale) siano il soggetto di riferimento per la Regione.