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Il Presidente Soru: non è la prima volta che si ricorre contro una nostra legge

"Il Governo ha perso anche due settimane fa, noi difendiamo la nostra autonomia", ha detto il Presidente della Regione commentando la decisione del Governo di impugnare alcune norme della finanziaria sulle imposte regionali.
sala giunta
CAGLIARI, 27 LUGLIO 2007 - "Accade spesso che il Governo impugni le leggi delle Regioni: due settimane fa per esempio è stata discussa dalla Corte Costituzionale un'altra impugnativa del precedente Governo Berlusconi sul bilancio della nostra Regione per il 2005. E si è conclusa positivamente per noi".

Il Presidente della Regione, Renato Soru, ha commentato così stamattina nel corso di un'intervista, la decisione del Governo di impugnare alcune norme della legge finanziaria che istituisce delle imposte regionali.

"Queste – ha continuato il Presidente Soru - sono decisioni dove certamente c'è una valutazione politica ma ha un grandissimo peso anche la valutazione tecnica. Il precedente Governo, credo anche con una valutazione tecnica sbagliata, aveva deciso di ricorrere alla Corte Costituzionale, di impugnare il bilancio della Regione per il 2005 e ha perso, quindi può continuare a succedere".

"Noi pensiamo di aver fatto bene – ha detto ancora il Presidente - e di avere finalmente applicato lo Statuto Speciale della nostra Regione, uno Statuto che è legge costituzionale, è un pezzo della Costituzione italiana, come Regione nata nel 1948, ad autonomia speciale, ancora prima che le altre regioni italiane esistessero. Poi magari c'è qualcuno che nello Stato vorrebbe cancellare questi diritti su queste autonomie speciali e quindi anche la facoltà data alla nostra Regione di usare un'autonomia nell’imporre delle tasse, e in particolare delle tasse sul turismo. Ma noi abbiamo il dovere di difendere questa autonomia e la difenderemo".

A proposito delle tasse sulle seconde case a uso turistico, sui natanti di lunghezza superiore a 14 metri e sugli aerei privati, il Presidente della Regione ha detto: "Ogni buon governante ha il dovere, prima di imporre nuove tasse, di utilizzare bene i soldi dei contribuenti. Noi l'abbiamo fatto, tanto che siamo stati accusati di fare una politica "lacrime e sangue", di tagli, risparmi. Abbiamo sistemato i conti della Regione, dimezzato il deficit, abbiamo affrontato il tema dei costi della politica eliminando decine di enti e quasi mille posti di sottogoverno. Poi abbiamo affrontato il tema delle entrate riuscendo a ottenere dal Governo il riconoscimento del nostro diritto alla compartecipazione, e infine abbiamo utilizzato la nostra capacità impositiva. Con l'istituzione delle imposte regionali chiediamo ai non residenti in Sardegna che utilizzano il nostro ambiente avendo una casa nella fascia costiera, o arrivando con una barca di almeno 14 metri o con un aereo privato, un contributo a conservare e migliorare l'ambiente della Sardegna. Noi facciamo delle politiche di tutela, abbiamo fatto il Piano Paesaggistico, che costano in termini di risorse e in termini di rinuncia a uno sviluppo immediato: per questo chiediamo in un anno al proprietario di una casa al mare in Sardegna, l'equivalente di tre giorni d'affitto di quella casa, per contribuire al nostro nuovo modello di sviluppo – ha concluso il Presidente - che prevede la salvaguardia del valore ambientale e una crescita equilibrata della Sardegna fra la costa e l'interno".

In risposta a una domanda sul risultato prodotto sinora dalla tassazione delle seconde case, il Presidente della Regione ha detto: "Intanto hanno volontariamente pagato le tasse non un terzo come qualcuno ha scritto, ma la metà di coloro che sono tenuti a farlo. E' un ottimo dato, si tratta di contribuenti che volontariamente hanno versato all'Agenzia delle entrate, e che aumentano di numero giorno per giorno. Adesso l'Agenzia manderà le cartelle a chi non ha ancora pagato".