Regione Autonoma della Sardegna [SITO ARCHIVIO]
Vai alla nuova versione
Vai al contenuto della pagina

Logo Regione Sardegna


Dadea: la meritocrazia alla Regione

La Giunta, spiega l'assessore del Personale e della Riforma della Regione, ha fatto molto perché nell'amministrazione regionale si affermi il principio della meritocrazia nella valutazione e nella selezione dei dirigenti regionali. Bisogna dare più spazio alla retribuzione di risultato, quella direttamente legata all'efficienza: è una delle ricette della Giunta per incentivare personale e dirigenti e premiare maggiormente chi lavora meglio.
Palazzo della Regione 72
CAGLIARI, 6 AGOSTO 2007 - La meritocrazia cerca di farsi spazio anche nella pubblica amministrazione, perlomeno negli apparati della Regione. Lo dichiara l'assessore regionale degli Affari generali, Personale e Riforma della Regione, Massimo Dadea, riferendosi al dibattito che si è acceso da alcune settimane dopo numerosi interventi di politici e commentatori in ambito nazionale, su una materia da sempre discussa.

"Nel suo piccolo - sottolinea Dadea - la Giunta regionale ha fatto molto perché nell'amministrazione regionale si affermi nel concreto il principio della meritocrazia nella valutazione e nella selezione dei dirigenti regionali. Una delle bussole dell'attuale governo regionale è stata ed è l'innovazione profonda della macchina regionale. Questo significa riforma della Regione e dei tradizionali Enti regionali, ma anche nuove politiche per la dirigenza e per le risorse umane. Ringiovanire e qualificare la dirigenza, dare più spazio alla retribuzione di risultato, quella direttamente legata all'efficienza e alla meritocrazia, contenere la spesa complessiva per la macchina amministrativa, utilizzare pienamente le nuove tecnologie informatiche: queste sono le direttrici che stiamo concretamente perseguendo".

"Queste scelte - aggiunge Dadea - hanno già portato la Sardegna ad essere tra le prime in Italia nel raggiungimento di alcuni risultati importanti. Ad esempio, il numero dei dirigenti regionali sul totale dei dipendenti, e la percentuale di stipendio dei dirigenti legata ai risultati ottenuti. La legge finanziaria regionale 2006 e i nuovi contratti del personale e dei dirigenti impongono di dare sempre maggiore peso a questa parte della retribuzione, rispetto alla tendenza livellatrice ed omologante del passato".

"Come limitare l'ingerenza della politica e dei partiti? - domanda ad alta voce l'assessore Dadea -. I partiti devono decidere le sorti del Paese e della Regione, ma non le nomine di chi deve garantire la salute dei cittadini o il buon andamento della pubblica amministrazione. Mercedes Bresso, Presidente della Regione Piemonte, per limitare l'ingerenza della politica, propone la realizzazione di una scuola di pubblica amministrazione sul modello della Francia. Noi, come detto, portiamo avanti il nostro progetto di riforma".