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Aziende agricole indebitate, è vertenza nazionale

L'assessore regionale dell'Agricoltura oggi si è recato nella sala consiliare del Comune di Decimoputzu, occupato dagli agricoltori le cui aziende sono finite all'asta. Foddis ha spiegato l'evoluzione della vicenda delle imprese sarde indebitate con le banche e ha attaccato gli istituti di credito, che si rifiutano di firmare un accordo.
Agricoltura
CAGLIARI, 3 OTTOBRE 2007 - L'indebitamento delle aziende agricole è la vertenza più grave del comparto ed è per questo che deve avere una risposta anche dal Governo nazionale. Lo ha detto l'assessore regionale dell'Agricoltura, Francesco Foddis, che questo pomeriggio si è recato nella sala consiliare del Comune di Decimoputzu, occupato da ieri da alcuni agricoltori le cui aziende sono finite all'asta.

"La Regione - ha sottolineato Foddis - lavora ogni giorno per trovare soluzioni, ma dev’essere chiaro a tutti che la controparte sono gli istituti di credito: fino a oggi, pur convocati a più riprese per risolvere la vicenda, non hanno mai voluto firmare un accordo. Massima solidarietà da parte della Regione a quegli agricoltori le cui aziende si trovano in una situazione debitoria non più tollerabile".

"Purtroppo - ha detto Foddis - il mondo agricolo sta pagando ancora oggi precedenti scelte politiche scriteriate, risalenti agli anni Ottanta, che hanno solo creato illusioni tra i produttori. Abbiamo in mano una situazione grave. Da tempo abbiamo attivato momenti di confronto serrato con gli istituti bancari creditori, i quali non hanno mai voluto affrontare risolutivamente il problema se non nell'ottica di massimizzare il loro profitto e non accogliendo quindi le proposte transative che la Regione ha diverse volte avanzato formalmente".

Quello dell'indebitamento pregresso, ha spiegato Foddis, è un problema gravoso al centro di diversi tavoli del credito interprofessionale operativo all'Assessorato dell'Agricoltura. La situazione sarà affrontata il prossimo 16 ottobre in un incontro a Roma tra Foddis e il sottosegretario del Ministero delle Politiche agricole, Stefano Boco, che sta seguendo da vicino la vicenda. L'obiettivo di Stato e Regione è la condivisione di strategie comuni e per intraprendere incisive azioni di respiro nazionale che possano modificare la posizione degli istituti creditori.