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Addizionale Irpef, impraticabile la riduzione sotto lo 0,9%

Il limite è imposto dalla normativa nazionale. Così la disponibilità della Giunta a operare una riduzione del tributo si scontra con la legislazione statale, che lascia alla Regione solo la facoltà di variare l'aliquota da un minimo dello 0,9% (attualmente applicata in Sardegna) a un massimo dell'1,4%. Il Presidente Soru polemizza con la Cisl.
assessorato programmazione
CAGLIARI, 13 DICEMBRE 2007 - La riduzione al di sotto dello 0,9%, dell'addizionale Irpef trova un limite nella normativa nazionale. Lo afferma l'assessore regionale della Programmazione, Eliseo Secci, che sottolinea come la disponibilità della Giunta a operare una riduzione del tributo si scontri con la previsione della legislazione statale, che lascia alla Regione solo la facoltà di variare l'aliquota da un minimo dello 0,9% a un massimo dell'1,4%.

Le Regioni che hanno differenziato l'addizionale per scaglioni di reddito o concesso agevolazioni per alcune fasce di reddito, lo hanno fatto operando comunque entro il limite minimo dello 0,9% e massimo dell'1,4%.

"La nostra Regione - spiega l'assessore Secci - applica già l'aliquota minima dello 0,9%, dunque non abbiamo margini per deliberare diminuzioni ulteriori o agevolazioni e/o esenzioni. Cogliamo pienamente il senso e il valore della richiesta, fatta dalle organizzazioni sindacali, di tutela dei redditi bassi e della solidarietà verso le fasce deboli della popolazione. Un problema che sentiamo e facciamo nostro, e per il quale abbiamo dimostrato concreta attenzione nella manovra finanziaria per il 2008 in discussione nella commissione bilancio del Consiglio regionale".

"La Cisl fa finta di voler discutere ma affronta la discussione con pregiudizi e avendo già tratto le conclusioni", è invece il commento del Presidente della Regione, Renato Soru, alla nota diffusa dal sindacato sugli argomenti affrontati ieri nell'incontro fra la Giunta e i segretari regionali di Cgil, Cisl e Uil.