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Sentenza Consulta, non cambia nulla nel bilancio regionale

Gli impegni resteranno gli stessi, ma sarà possibile ricorrere ai mutui per far fronte all'indebitamento del passato. L'orientamento della Giunta è di utilizzare i residui passivi (oltre 5 miliardi di euro). Il Presidente: "Esponenti della vecchia Giunta non dovrebbero esultare ma piangere sulla loro scellerata gestione. Chissà che cosa direbbe il ministro Tremonti, se trovasse una situazione del genere nel bilancio statale".
CAGLIARI, 19 GIUGNO 2008 - "Sembra un ragionamento complesso, in realtà è molto semplice". Con questa premessa il Presidente della Regione, Renato Soru, ha spiegato ai giornalisti la posizione della Giunta rispetto alla sentenza pronunciata ieri dalla Corte Costituzionale, in merito alle anticipazioni previste nella Finanziaria 2006.

"Per il bilancio della Regione - ha precisato il Presidente Soru - nella parte che prevede entrate e uscite e la possibilità di finanziare le spese correnti, non cambia nulla: la Regione non perderà nemmeno un euro e gli impegni resteranno gli stessi. Cambia solamente un aspetto formale sul come finanziare l'indebitamento degli anni precedenti questa amministrazione. Stiamo parlando non di disavanzi o debiti di questa gestione, bensì di debiti del passato: è bene ricordarlo a chi finge di dimenticarlo".

"I cinque anni del centrodestra hanno portato i mutui da 427 milioni a tre miliardi 159 milioni di euro. Contemporaneamente, però, altri mutui autorizzati sono passati da due miliardi 300 milioni a tre miliardi 100 milioni di euro. Cioè, l'indebitamento in quei cinque anni è esploso, e la spesa era fuori controllo. Questa Regione ha interrotto il processo di indebitamento: oggi il debito verso le banche, dopo gli ultimi quattro anni, è diminuito di 600 milioni di euro. Questo è il punto fermo".

Il Presidente Soru ha poi aggiunto che "il centrodestra, nella sua ultima Finanziaria, aveva richiesto nuovi mutui. Poi entrammo in ballo noi. Nel 2007 arrivammo al pareggio di bilancio grazie alla chiusura della vertenza sulle entrate. Nell'ultimo anno di governo Berlusconi facemmo notare che la Sardegna avanzava crediti di Iva per un miliardo 500 milioni di euro, e volevamo impiegarli per finanziare diversamente il disavanzo esistente anziché attivare nuovi mutui".

"Con il governo Prodi ci è stato detto: i soldi ve li daremo, però a rate. A partire dal 2010. Purtroppo la Corte Costituzionale si è soffermata più sull'aspetto formale che sulla volontà di diminuire il debito pubblico, perciò dovremo dichiarare (nella Finanziaria 2009) che potremmo prendere un mutuo. Con una differenza: poiché abbiamo saputo risparmiare e abbiamo recuperato risorse, per esempio nella sanità, emerge che dobbiamo autorizzare mutui per un miliardo 860 milioni di euro mentre prima ammontavamo a tre miliardi 100 milioni di euro. Non è detto che li prenderemo, cercheremo anzi di fare diversamente risparmiando un po' di più".

La soluzione è stata già individuata: "In passato - ha spiegato Soru - molto progetti non sono stati portati a termine: questi soldi non spesi si chiamano residui passivi e ammontano a circa cinque miliardi 600 milioni di euro. Perciò con le nuove entrate che stanno arrivando e con un'oculata gestione dei progetti ancora giacenti, non è detto che dovremo utilizzare nuovi mutui".

"C'è poco da ridere, anche se si è del centrodestra, perché questo è l'effetto della loro incapacità di governare la Sardegna - ha sottolineato il Presidente Soru -. Il Consiglio regionale ha approvato una legge, d'intesa con il Governo e lo Stato, in cui si diceva: per i debiti del passato mi impegno a risparmiare di più in futuro. Ora, non capisco che cosa ci sia da gioire per questa sentenza. Purtroppo ci si è soffermati di più sull'aspetto formale. Ma la Sardegna ha i conti migliori di tutte le Regioni italiane. Siamo considerati una Regione virtuosa".

"Mi chiedo: che cosa direbbe Tremonti se avesse trovato i debiti dello Stato moltiplicati per otto dopo cinque anni di governo del centrosinistra? Le acrobazie contabili sono di quegli scellerati che hanno lasciato una situazione disastrosa, costringendoci a pagare mutui ingenti. L'accordo Stato-Regione per le entrate è una conquista storica, quello sì".

L'assessore regionale della programmazione, Eliseo Secci, ha ricordato che "nel 2004, quand'ero vicepresidente della Commissione consiliare del Bilancio, e in quel periodo eravamo al tracollo. Fosse rimasto il centrodestra, dove saremmo arrivati?". "Al commissariamento, come è accaduto a tante Regioni per i disastri nella sanità", ha sottolineato il Presidente Soru. L'assessore Secci ha poi aggiunto: "La battaglia sulle entrate era un'operazione necessaria sin dal 1983. Ma, dal 1999 al 2004, non vi è traccia di quella battaglia".

A chi gli faceva presente che la Giunta era stata messa in guardia sul possibile epilogo alla Consulta, il Presidente ha risposto: "Quando abbiamo iscritto questo provvedimento per la prima volta, stavamo entrando in rotta di collisione con lo Stato per la vertenza entrate. Volevamo continuare su quella strada. E poi, ci sono opinioni diverse di illustri costituzionalisti e del direttore generale della Ragioneria dello Stato. Però oggi si sta privilegiando la cassa rispetto alla competenza, anche se il mondo va a una velocità molto diversa rispetto a 50 anni fa. In ogni caso, considero la Corte Costituzionale un organismo equilibrato e lo rispetto".

Gli effetti della sentenza della Consulta sul bilancio della Regione Sardegna