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La sfida della "questione meridionale"

Il Presidente della Regione torna in un dibattito pubblico sull'incontro di Palermo con gli altri presidenti del meridione d'Italia: "Oggi la questione settentrionale nasce sulla molla della paura, sulla difesa di un benessere. L'unica risposta che la Sardegna può dare è fare meglio del nord: possiamo essere propositivi e migliori in molte cose".
CAGLIARI, 10 NOVEMBRE 2008 - In un dibattito pubblico, sabato 8 novembre all'Hotel Setar di Quartu, in occasione del congresso regionale del Prc, il Presidente della Regione Sardegna, Renato Soru, e quello della Regione Puglia, Nichi Vendola, hanno discusso di vari argomenti legati all'attualità politica. Fra questi il federalismo, con il commento al documento firmato venerdì 7 a Palermo dalle Regioni del Sud Italia. "Un documento che sarebbe potuto anche essere migliore – ha detto il Presidente Soru – ma le regioni del sud sono diverse tra loro, hanno governi di colore diverso e atteggiamenti diversi, statuti ordinari e statuti speciali. Ma dobbiamo comunque riuscire ad affrontare insieme la discussione con lo Stato".

"Il sud non è tutto 'Gomorra' – ha aggiunto il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola, sottolineando il buon esempio della Sardegna - , esiste un altro Mezzogiorno d'Italia che ha l'orgoglio e la voglia di combattere. Anche a proposito di federalismo, dobbiamo ricordarci la profonda differenza tra la questione meridionale e quella cosiddetta settentrionale: la prima è una pulsione all'unità del paese, la seconda alla divisione".

Tema ripreso dal Presidente Soru, che a proposito della questione meridionale ha aggiunto: "Mirava ad unire, ed era nata dalla speranza e dalla volontà di costruire, di superare il ritardo di sviluppo. Oggi la questione settentrionale nasce sulla molla della paura, della difesa di un benessere. Dobbiamo stare attenti, farci bene i conti. L'unica risposta che la Sardegna può dare è fare meglio del nord. Possiamo essere propositivi e migliori in molte cose". Citando esempi come scuola e sanità, Soru ha concluso: "Il meridionalismo oggi è il 'non aver paura', la consapevolezza che ci sono aree dove si può far bene e con più opportunità".