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L’assessore Dirindin incontra i rappresentanti della Conferenza Episcopale Sarda

27.11.04 - comunicati stampa - anno 2004
La Conferenza Episcopale Sarda condivide il metodo di confronto nel territorio adottato dell'assessore regionale alla Sanità Nerina Dirindin, apprezza la volontà di mettere sullo stesso piano l'assistenza sociale e quella sanitaria, e si propone di favorire un nuovo approccio ai problemi dell'assistenza ai più bisognosi. È quanto è emerso ieri nel corso di un incontro tra l'assessore e la Consulta Regionale per la Pastorale della Sanità, organo della Conferenza Episcopale Sarda, rappresentata dal vescovo di Ales monsignor Giovanni Dettori, dal cappellano dell'ospedale di San Gavino don Giorgio Mascia, e dal cappellano del Policlinico universitario di Monserrato padre Giuseppe Carrucciu.

I rappresentanti della Conferenza hanno offerto il loro contributo in vista della predisposizione dei piani sanitario e socio assistenziale. Le comunità ecclesiali saranno una rete attraverso la quale si potrà rafforzare la volontà di cambiamento di mentalità, mettendo al centro di ogni intervento le necessità dei malati e dei più bisognosi, con una maggiore attenzione alle persone e alla dignità che esse portano nei momenti di sofferenza.

La Conferenza Episcopale Sarda ha ribadito all'assessore la volontà di impegnarsi per migliorare la qualità dell'assistenza ai malati e di umanizzarne l'assistenza, favorendo l'appropriatezza delle cure, senza sottovalutare l'importanza che può avere, laddove richiesta, una assistenza spirituale all'interno delle strutture ospedaliere. Per questo motivo l'assessore si è dichiarata disponibile a partecipare ad un incontro con i 52 assistenti di ricovero presenti nelle strutture sanitarie isolane.

La Conferenza ha inoltre invitato l'assessorato alla manifestazione organizzata nel prossimo mese di febbraio, in occasione della Giornata Mondiale del Malato, e a collaborare per promuovere un progetto di cooperazione per l'Africa, favorendo l'assistenza sanitaria in quei paesi dove sono già significativi gli sforzi compiuti dalle comunità religiose isolane.