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La Giunta regionale approva provvedimenti a favore delle nuove piccole imprese

29.12.09 - comunicati stampa - anno 2009
La Giunta regionale ha approvato due delibere a sostegno delle nuove piccole imprese e delle famiglie in difficoltà dal punto di vista economico. È stata accolta la proposta dell’assessore del Lavoro, Franco Manca, di incrementare di venti milioni di euro la dotazione iniziale del Fondo Microcredito per il periodo 2009-2013. Il Fondo, istituito con la delibera della Giunta n. 53/61 del 4 dicembre scorso, ora dispone complessivamente di 50 milioni di euro per facilitare l’accesso al credito da parte delle donne e dei soggetti svantaggiati, a supporto della creazione e dello sviluppo delle microimprese (anche individuali) e delle piccole e medie imprese che presentano comprovate difficoltà di accesso al mercato del credito.

Nelle scorse settimane, l’Assessorato regionale del Lavoro ha avviato le procedure formali con la Commissione europea per le proposte di modifica e integrazione al Por, in merito all’istituzione del Fondo Microcredito, finanziato dal Fondo sociale europeo all'interno del Por Occupazione 2007-2013.

"Questo provvedimento - spiega l'assessore Manca - tiene conto dei risultati ottenuti attraverso interventi analoghi finanziati con la precedente programmazione del Fondo sociale europeo. Il fabbisogno nel frattempo è aumentato, 30 milioni di euro non sarebbero stati sufficienti per coprire tutte le richieste degli utenti. Ritengo che sia un’opportunità per quanti non hanno facilità di accesso al credito bancario”.

La seconda delibera, invece, definisce criteri e modalità di gestione del Fondo di garanzia etica, istituito con la delibera della Giunta regionale n. 52/5 dello scorso novembre, in applicazione a quanto previsto dalla Finanziaria 2009. Il Fondo dà un concreto sostegno alle cosiddette "persone non bancabili", cioè a quanti non riescono ad ottenere un prestito dal sistema bancario a causa della mancanza di adeguate garanzie delle operazioni di credito. Il miglioramento delle condizioni di vita di queste persone rappresenta un significativo indicatore di sviluppo umano ed economico della Sardegna.

L’istituzione del Fondo di garanzia etica fornisce una risposta immediata ai problemi dei cittadini più deboli, e pone al centro dell’intervento la persona. Concepito come uno strumento di lotta alla povertà e all’esclusione sociale, il Fondo prevede in particolare interventi a favore delle famiglie, dei disabili e di quanti non riescono a far fronte ai bisogni di vita più impellenti, con un prestito sino a un massimo di cinquemila euro.

Le risorse finanziarie iniziali ammontano a tre milioni di euro, ma potranno essere incrementate con stanziamenti annuali di bilancio. I beneficiari sono:

· persone che hanno perso il posto di lavoro o sono in cassa integrazione, i precari, i lavoratori con contratto Co.co.pro. o comunque atipico;

· persone che, in conseguenza di malattia o disabilità riconosciuta dall’Inps, abbiano un reddito annuo inferiore ai diecimila euro;

· persone che hanno nel loro nucleo familiare componenti in stato di disoccupazione o inoccupazione, oppure almeno un familiare iscritto ad un corso scolastico (scuola primaria o secondaria) o a un corso universitario;

· persone che intendono fronteggiare i loro debiti nei confronti delle banche, per evitare che i relativi oneri appesantiscano la già precaria situazione patrimoniale.

Le domande di microcredito devono riguardare tipologie ben precise di azione. Alcuni esempi:

· facilitazione all’accesso alla locazione, attraverso l’anticipazione totale o parziale del deposito cauzionale e del canone d’affitto;

· cura e assistenza di figli e familiari anziani a carico;

· gestione di problemi connessi allo stato di salute;

· acquisto di beni essenziali per la salute o di beni durevoli per la casa;

· pagamento di utenze (bollette, ecc.);

· spese di trasloco;

· rate di prestiti e di mutuo scadute.

Saranno escluse le domande presentate dai richiedenti che non risiedono in Sardegna da almeno tre anni, o che presentino una richiesta sovradimensionata rispetto alle concrete esigenze proprie o del nucleo familiare, oppure che non rispondano ai requisiti di accessibilità.

Nelle prossime settimane, l’Assessorato regionale del Lavoro individuerà con appositi bandi pubblici sia il soggetto attuatore (potranno presentare domanda le cooperative sociali e le istituzioni Onlus), sia l’esecutore (potranno partecipare alla procedura ad evidenza pubblica tutti gli istituti di credito che operano nel territorio regionale.

La durata massima degli affidamenti è di cinque anni, senza preammortamento. La banca calibrerà gli interventi sulla base delle spese ritenute ammissibili da ogni singolo richiedente. Le rate di rimborso saranno di piccolo importo.