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Commissione Europea e Autorità di Gestione Programma operativo. La Spisa: "Creare sviluppo partendo dalla coscienza della propria appartenenza"

14.10.10 - comunicati stampa - anno 2010
"L'intensità della crisi si è attenuata, ma la situazione dell'Italia rimane preoccupante per quel che riguarda la crescita del PIL e l'ammontare del debito pubblico". Lo ha detto Raul Prado, responsabile anche per l'Italia della Direzione Generale della Politica Regionale della Commissione Europea, aprendo stamani a Cagliari l'annuale incontro fra la stessa commissione e le Autorità di Gestione dei programmi operativi finanziati fal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale.

Un evento di grande importanza che, oggi e domani, riunisce a Cagliari tecnici e funzionari della Commissione, del Ministero dello Sviluppo Economico e di quasi tutte le regioni italiane. Si tratta di valutare la programmazione 2000/2006 ormai chiusa e soggetta alla valutazione, e cominciare a ragionare su quella legata al 2007/2013; in pratica attraverso i fondi comunitari si vuole dare impulso allo sviluppo regionale e locale finanziando progetti che contribuiscano alla creazione e al mantenimento di posti di lavoro stabili, con aiuti diretti alle piccole e medie imprese e infrastrutture.

Gli onori di casa sono stati fatti (in assenza del presidente della Regione Ugo Cappellacci, impegnato a Roma nei lavori della conferenza Stato/Regioni) dall'assessore alla Programmazione, Giorgio La Spisa, che, prendendo spunto dalla splendida sede della Passeggiata Coperta del Bastione di Saint Remy che ospita l'incontro, ha voluto sottolineare come sia necessario: “Partire dalla tradizione di ciascun territorio, e quindi dalla coscienza della propria appartenenza, per produrre progetti capaci di creare sviluppo investendo sull'innovazione, la ricerca e la conoscenza in genere”.

Concetti rafforzati da Sabina De Luca, del Ministero dello Sviluppo Economico, che ha rilevato come l'incontro cagliaritano serva soprattutto ad ascoltare le esigenze e le proposte della diverse regioni, in una fase storica delle politiche di sviluppo e di coesione nella quale nulla si può dare per scontato.