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Tonno, Prato: bene accordo tra paesi membri, ma ora UE e Stato riconoscano valore nostre tonnare

18.11.10 - comunicati stampa - anno 2010
"L'accordo tra i 27 Stati membri dell'Unione europea sulla negoziazione delle quote di pesca del tonno rosso è un primo e positivo passo in avanti, ma è necessario che Ue e Stato avviino le procedure per tutelare le tonnare della Sardegna, una nostra specificità e un'attività millenaria che meriterebbero un riconoscimento Unesco. E occorre che da Roma venga ampliato il numero dei porti da sbarco nell'Isola''. Lo dichiara l'assessore dell'Agricoltura, Andrea Prato, commentando l'intesa raggiunta oggi a Bruxelles tra i rappresentanti degli Stati Ue.

''La soluzione unitaria raggiunta dai 27 Paesi – spiega Prato - si riallinea a quanto condiviso e ribadito alcuni mesi fa nel workshop di Carloforte con i principali esperti internazionali e con i referenti della Commissione internazionale per la conservazione dei tonni dell'Atlantico (Iccat), che dovrà decidere i percorsi per la tutela e la ricostituzione degli stock del pescato. In ogni caso, auspico che venga salvaguardata e premiata in termini di ripartizione delle quote l'unica pratica davvero selettiva che sopravvive in Sardegna, quella delle tonnare fisse, in modo che i nostri operatori possano pescare quantità di prodotto tali che consentano loro da una parte di tutelare gli stock e dall'altra di raggiungere la sostenibilità economica''.

Attualmente le tonnare fisse si trovano entrambe nel Sulcis, a Carloforte e a Portoscuso. Altra richiesta, questa volta rivolta al ministero delle Politiche agricole, riguarda i porti di sbarco (oggi quelli designati sono Cagliari, Olbia, Portoscuso, Carloforte e Sant'Antioco/Calasetta): ''Occorre che venga ampliato al più presto il loro numero e sia assicurata una dislocazione più capillare: questo permetterà che, in caso di catture accidentali di tonni, le imbarcazioni di piccola stazza non siano costrette a costose trasferte in tutto il mare territoriale della Sardegna''.