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Certificazioni elettroniche per l'agnello sardo e destagionalizzazione dei prodotti ovicaprini

30.12.11 - comunicati stampa - anno 2011
La Giunta regionale, su proposta dell'assessore dell'Agricoltura Oscar Cherchi, ha stanziato 600.000 euro per un programma di sperimentazione finalizzato ad individuare sistemi efficaci di tracciabilità delle produzioni e lavorazione dell'agnello IGP (Indicazione Geografica Protetta) di Sardegna con lo scopo di evitare la commercializzazione di animali che non rispettano le norme previste dal disciplinare di produzione.

Con lo stesso provvedimento si intende anche individuare strumenti e interventi efficaci per consentire la destagionalizzazione delle produzioni ovicaprine. Per quanto riguarda l'IGP, che indica un marchio di origine attribuito dall’Unione Europea di cui si possono fregiare solo i prodotti agricoli e alimentari che rispondono a determinati requisiti di qualità e di provenienza di origine geografica, l’assessore ha ritenuto che, per impedire le difficoltà sorte nella tracciabilità delle produzioni e lavorazioni delle carni ovine, si renda necessario intervenire per perfezionare il sistema nei suoi punti più critici.

La Giunta ha quindi deliberato di destinare 300.000 euro per l’attuazione di un progetto operativo, affidato all’agenzia Laore in conformità delle proprie funzioni, per l’acquisizione e sperimentazione di un sistema di certificazione elettronica delle produzioni e lavorazioni dell’agnello IGP: "In questa attività - specifica l’assessore Cherchi - saranno coinvolti tutti i soggetti interessati alla filiera di certificazione, quindi il Consorzio di Tutela dell’agnello ad Indicazione Geografica Protetta, gli allevatori e i macellatori".

Gli altri 300.000 euro di cui alla delibera, saranno invece rivolti alla predisposizione di un progetto per la destagionalizzazione delle produzioni ovine: "In questo caso sarà l’agenzia Agris, - prosegue l’esponente della Giunta Cappellacci - ad assumere il ruolo di soggetto attuatore del provvedimento. Destagionalizzando andremo incontro alle richieste del mercato omogeneizzando le produzioni a vantaggio delle industrie di trasformazione che attualmente non riescono a soddisfare le richieste soprattutto di formaggi a pasta fresca e molle. L'accentuata stagionalizzazione è una caratteristica negativa delle produzioni della Sardegna che comporta anche il rischio che i consumatori si disaffezionino ai prodotti che non riescono a trovare in tutti i periodi dell’anno".