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Una soluzione per i debiti degli agricoltori

07.06.06 - comunicati stampa - anno 2006
La giunta regionale ha approvato stamattina una delibera che favorisce la ristrutturazione del debito degli agricoltori le cui aziende da anni versano in difficoltà finanziarie. L'obiettivo è quello, oltre che di far uscire dalla crisi moltissime famiglie sarde, di fare in modo che sia anche restituita liquidità al sistema, per poter far fronte agli investimenti necessari all'ammodernamento aziendale.
Si tratta di almeno 1200 imprenditori agricoli, le cui posizioni sono arrivate alle vie legali, ma sono vicini a 2000 quelli interessati da sofferenze con il sistema bancario. La soluzione che si prospetta è quella di un accordo fra la Regione e per ora il Banco di Sardegna, che si è impegnato nei giorni scorsi nel corso di un cincontro con il Presidente Soru e l'assessore all'Agricoltura Foddis, a ristrutturare il debito affrontando caso per caso, in un tavolo nel quale l'agricoltore sarà assistito dalle organizzazioni agricole e dalla Regione stessa, e il cui obiettivo è la ristrutturazione del debito che tenga conto del valore iscritto a bilancio del Banco al 31 dicembre del 2005 ed il suo rifinanziamento a medio-lungo termine, al miglior tasso di mercato e nelle modalità più rispondenti alla situazione aziendale e meglio adatte a garantirne l'ammortamento sulla base delle reali capacità produttive.

Il Banco di Sardegna risulta titolare della maggior parte delle posizioni debitorie (a fronte di circa 2.000 posizioni complessivamente considerate 1.200 sono riferibili al Banco di Sardegna), per un valore complessivo (capitale + interessi) di circa 133 milioni di Euro ed un valore globale iscritto a bilancio del Banco di Sardegna, al 31.12.2005, per circa 66 milioni di Euro.

Nei confronti degli istituti bancari, l'Ismea (Istituto di Servizio per il Mercato Agricolo Alimentare) con il quale la Regione Sardegna ha firmato un accordo qualche mese fa, può intervenire, anche in collaborazione con i Confidi, con garanzie a prima richiesta, in percentuale fino al 70% (80% per i giovani agricoltori) del finanziamento, con un massimale di Euro 1.000.000 per le micro e piccole imprese e di Euro 2.000.000 per le medie imprese.

A fronte di una produzione lorda vendibile (PLV) di 1.577.000.000 Euro (dati ISTAT anno 2004) la situazione dell'indebitamento (dati sistema bancario 2004) risulta così stimata:
- 676.000.000 di euro il debito complessivo delle imprese agricole verso il sistema bancario;
- 171.000.000 di euro il debito in sofferenza;
- 27.650.000 di euro il debito incagliato (debiti non pagati e prossimi alla sofferenza).

In questi ultimi decenni l'Amministrazione regionale ha cercato, senza riuscirvi, di trovare un rimedio a questa situazione di difficoltà, sia proponendo all'approvazione della Commissione Europea un piano di ristrutturazione per il settore delle colture protette, non andato a buon fine, sia coinvolgendo in queste problematiche il sistema bancario.
Con il sistema bancario si sono potute constatare, nel tempo, le enormi difficoltà e i difficili esiti delle esecuzioni sino ad ora verificatesi. Questo ha tra l'altro comportato, anche a causa dell'eccesso di offerta, un grave appesantimento del mercato fondiario con una conseguente perdita di valore.

L'Accordo dovrà prevedere la definizione dei piani di ristrutturazione entro 90 (novanta) giorni dalla stipula dello stesso, attraverso incontri da tenersi in giornate predeterminate, nelle città capoluogo di Provincia, tra i singoli titolari delle aziende debitrici, assistiti dalle Organizzazioni Professionali Agricole o Organizzazioni Cooperativistiche cui le stesse aderiscono, da funzionari dell'Assessorato dell'Agricolturai, da funzionari dell'ISMEA e i funzionari del Banco di Sardegna.
L'accordo con le banche dovrà infine consentire che, nel corso delle analisi, possano essere individuate e conseguentemente favorite, occasioni di aggregazione aziendale in grado di migliorare l'efficienza e la competitività delle aziende stesse.

La delibera è a disposizione nel sito della regione.