Grazia Deledda, i 90 del Nobel. Firino: celebrazioni senza retorica
10.12.1610.12.16 - comunicati stampa - anno 2016
"Oggi celebriamo i novant'anni del Nobel per la letteratura alla nuorese Grazia Deledda: l'unico assegnato a una scrittrice italiana. Un'intellettuale che seppe creare, come ha ricordato anche il Presidente Mattarella, una letteratura di tutte e tutti". A dirlo è l'assessora della cultura Claudia Firino, che ha aggiunto: "I libri di Grazia Deledda prendono a piene mani dalla cultura e dalla lingua di cui la scrittrice nuorese si è nutrita fin dalla nascita per farne storie universali che travalicano i confini della nostra Isola. Una forza che spesso dimentichiamo, quando difendiamo la nostra identità arroccandoci e scordando che la difesa delle culture regionali e locali è una questione europea, non solo sarda".
Firino ha colto l'occasione della ricorrenza per mettere in luce anche la condizione della donna partendo dalle vicende personali della scrittrice. "La Deledda - ha detto - è stata una donna che ha sofferto discriminazione e scherno, soprattutto in Sardegna. Una donna scrittrice non era una figura comune nella nostra terra, e il disperato desiderio di abbandonare l'Isola resta un segno forte della nostra incapacità di allora di cogliere la sua grandezza. Ne è un esempio anche il caso della sua candidatura alle elezioni del 1909, la prima per una donna al Parlamento: Grazia Deledda fu candidata a sua insaputa e ritenuta inadeguata perché donna e madre. Credo sia un aspetto importante da ricordare oggi, 10 dicembre, Giornata mondiale dei diritti umani".
La Regione ha fortemente voluto le celebrazioni deleddiane, ha concluso l'assessora: "perché fossero appuntamenti che avessero ben poco di retorico e celebrativo, ma che restituissero alla donna Grazia la dignità, il valore e la considerazione di cui in vita non ha potuto godere".
Firino ha colto l'occasione della ricorrenza per mettere in luce anche la condizione della donna partendo dalle vicende personali della scrittrice. "La Deledda - ha detto - è stata una donna che ha sofferto discriminazione e scherno, soprattutto in Sardegna. Una donna scrittrice non era una figura comune nella nostra terra, e il disperato desiderio di abbandonare l'Isola resta un segno forte della nostra incapacità di allora di cogliere la sua grandezza. Ne è un esempio anche il caso della sua candidatura alle elezioni del 1909, la prima per una donna al Parlamento: Grazia Deledda fu candidata a sua insaputa e ritenuta inadeguata perché donna e madre. Credo sia un aspetto importante da ricordare oggi, 10 dicembre, Giornata mondiale dei diritti umani".
La Regione ha fortemente voluto le celebrazioni deleddiane, ha concluso l'assessora: "perché fossero appuntamenti che avessero ben poco di retorico e celebrativo, ma che restituissero alla donna Grazia la dignità, il valore e la considerazione di cui in vita non ha potuto godere".