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Sardegna accoglie oltre 500 migranti. Pigliaru: presenti nell'emergenza, ma all'interno delle quote

13.12.16 - comunicati stampa - anno 2016
Il presidente Francesco Pigliaru ribadisce l’impegno della Regione Sardegna per una effettiva e doverosa politica dell’accoglienza. "Come sottolineato in precedenti occasioni - dichiara il presidente Pigliaru - riteniamo doveroso e imprescindibile impegnarci per far fronte a un'emergenza che ha assunto dimensioni eccezionali. Non faremo mai mancare il nostro convinto appoggio al sistema di soccorso e accoglienza. Siamo comunque determinati a pretendere il rispetto delle quote assegnate e pertanto non tutti i migranti che sbarcheranno questo pomeriggio al Molo Ichnusa del Porto di Cagliari potranno fermarsi in Sardegna: circa 300 saranno destinati ad altre regioni. Continuiamo a vigilare perché il Governo nazionale applichi l’Intesa sottoscritta in Conferenza Unifica nel luglio del 2014".
La Sardegna, che ha sempre risposto prontamente agli sbarchi attraverso un sistema di accoglienza in porto riconosciuto a livello europeo come uno dei migliori in Italia, è infatti impegnata per accogliere il 2,96% della quota nazionale, in base al Piano sull’accoglienza dei migranti, percentuale che a seconda delle emergenze più conoscere, come già accaduto, anche numeri inferiori.
La Regione ha inoltre ottenuto dal Ministero dell’Interno il finanziamento che consentirà di dotarsi di una struttura mobile e non permanente, da posizionare presso il Porto di Cagliari ma che potrà anche essere dislocata all'occorrenza in altri punti di sbarco e smontata quando non necessaria, con la quale meglio far fronte alle diverse esigenze che si presentano in occasione degli sbarchi. Nessuna struttura definitiva presso il Porto del capoluogo, come erroneamente comunicato da alcuni, ma una struttura che risponda alle esigenze e renda più efficiente il sistema di prima accoglienza, agevolando il lavoro di tutti i soggetti coinvolti, in primis operatori regionali e forze dell’ordine, a cui competono le procedure di identificazione dei migranti, a garanzia della sicurezza dei cittadini. Prosegue inoltre, da parte della Regione, il lavoro per potenziare la seconda accoglienza e giungere a realizzare un sistema diffuso, in collaborazione con le Prefetture e i Comuni.