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Broccia replica alla Cisl: "Un vuoto esercizio di stile"

17.11.06 - comunicati stampa - anno 2006
Quello di Giovanni Matta e della Cisl è ormai un vuoto esercizio di stile (pessimo e attardato): difficile replicare al nulla ma provarci è d'obbligo, perché le accuse del sindacato non solo hanno i piedi d'argilla ma traboccano di falsità e malafede. Insomma sono pericolose per la loro tendenziosità.

La mancanza di argomenti dimostrata da Matta è sconcertante, soprattutto quando bolla come "politica di spot" priva di visione strategica l'attività della Giunta in materia di trasporti: evidentemente finge di dimenticare che questo governo regionale, per la prima volta nella storia della Sardegna, sta disciplinando e modernizzando un settore che paga un prezzo altissimo a decenni di immobilismo, di gestione clientelare, di assenza di programmazione. In tanti anni di Autonomia mai era stato messo su carta e soprattutto iniziato ad attuare un Piano del Trasporto Pubblico Locale, nato proprio con l'obiettivo di mettere l'isola al passo con il resto d'Italia, eliminando quei "disagi infrastrutturali" a cui la Cisl fa riferimento. Un piano divenuto legge con i voti del consiglio regionale. O anche l'attività consiliare per il sindacato è uno spot?

La Cisl auspica una gestione del settore dei trasporti miope e assistita: che la Regione, in base all'articolo 102 della finanziaria assuma in materia "oneri, competenze e attribuzioni" è invece una grande conquista dei sardi, un passo avanti nel nostro cammino autonomistico. La stessa considerazione vale per il trasferimento di funzioni da Stato a Regione in materia di continuità territoriale: nel futuro prossimo avremo la possibilità di pianificare in casa nostra la delicata questione che riguarda il diritto alla mobilità dei sardi. Il segretario della Fit-Cisl Nico Piras si preoccupa delle risorse. Anche lui soffre di curiose amnesie, se dimentica in quali condizioni è decollata la nuova continuità: senza finanziamenti, tagliati con l'accetta dal governo Berlusconi. Dov'era la Cisl in quel decisivo frangente?

Quanto al modello di continuità confusamente vagheggiato dal sindacato, una sorta di libera concorrenza ben temperata in bassa stagione, per la sua pochezza non merita risposta: è solo demagogia, un'indigesta rimasticatura del tormentone agitato un giorno sì e l'altro pure dal centrodestra.

Nulla sfugge all'analisi della Cisl: la fusione in Arst di Fms e Fds preoccupa, ma addirittura spaventa il trasferimento alla Regione di queste ultime due aziende attualmente commissariate. Davvero strano: ma quante anime si agitano all'interno della Cisl? Sono anni che dallo stesso sindacato si levano allarmi sulle condizioni di salute di Fds e Fms, sull'assenza dello Stato nelle problematiche di gestione locale, e proprio ora che due realtà sarde, capaci di offrire lavoro e servizi ai sardi, stanno per diventare patrimonio dell'isola la Cisl che fa? Invoca l'aiuto di Roma paventando futuri disastri. Un atteggiamento da menagramo.

Non piace neppure "il subappalto" del trasporto locale, "nelle aree a domanda debole", alle vetture a noleggio con conducente: un sistema di mobilità utilizzato da decenni con grande successo nell'isola, persino in quelle aree servite da autolinee e collegamenti ferroviari. Secondo il sindacato "avrebbe costi uguali ma con un servizio inferiore". Peccato che abbia sbagliato i calcoli per ben due volte: quando si riferisce ai costi e al gradimento degli utenti, praticamente presi per fessi.

Piras si traveste da Cassandra anche sul fronte Tirrenia: dimostrando scarse capacità divinatorie ammette di non sapere molto del futuro della compagnia, né dei costi che la Regione dovrebbe sopportare. Tuttavia semina dubbi. Cui prodest? Anche perché se la Cisl sulla questione Tirrenia ha le idee confuse, il governo regionale invece sa già quale cammino intraprendere: un no deciso alla proroga di tre anni della convenzione in scadenza il 31 dicembre 2007 e la richiesta di trasferimento alla Regione delle competenze in materia di collegamenti con le isole minori, un atto dovuto che farebbe rientrare le rotte verso l'Isola di San Pietro e La Maddalena nel sistema di trasporto pubblico locale.