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Il Presidente della Regione incontra il viceministro all'Istruzione

04.12.06 - comunicati stampa - anno 2006
L'innalzamento dell'obbligo scolastico a 16 anni, "no" alla scelta precoce a 13 anni tra licei e istruzione e formazione professionale.

E no alla chiusura delle scuole nei piccoli centri, "vero presidio dello Stato che non può essere tolto".

Insieme ai progetti contro la dispersione scolastica, per riportare i ragazzi a scuola, e per il sostegno ai ragazzi disabili, sono i punti di un accordo totale fra il Presidente della Regione, Renato Soru, e il viceministro per l'Istruzione, Mariangela Bastico, che si sono incontrati stamattina in viale Trento, presenti anche l'assessore Mannoni e il Presidente della Commissione consiliare, Gian Luigi Gessa.

"L'idea centrale del nostro governo – ha detto Mariangela Bastico all'uscita dall'incontro - è una scuola pubblica, di qualità, che non lasci indietro nessuno. E nella Finanziaria di quest'anno è già scritto che l'obiettivo è quello di innalzare l'obbligo formativo a 16 anni di età. Sapevo già che la Regioen Sardegna e il Presidente Soru si stavano muovendo in questa direzione, ora lavoreremo insieme presto per accordi che prevedano anche progetti contro la dispersione scolastica e per il sostegno ai disabili".

Renato Soru ha chiesto al viceministro anche un impegno a non chiudere scuole da nessuna parte della Sardegna, e anzi uno sforzo congiunto per riportare a scuola tutti i ragazzi appunto sino a 16 anni, dovunque, nelle aree urbane e in quelle rurali e dell'interno della Sardegna.

"Ho ricordato al viceministro - ha detto il Presidente della Regione - che la conoscenza è un punto fondamentale del nostro programma, non ci stanchiamo di ripeterlo. La Regione è per la scuola pubblica non per la formazione professionale privata, pensa che la formazione professionale debba venire dopo la scuola e che a scuola bisogna starci almeno fino a 16 anni. Poi viene la formazione sui saperi materiali e se è possibile a scuola ci si va fino al diploma visto che abbiamo il più alto tasso di dispersione scolastica d'Italia e visto che in Sardegna siamo tra coloro che stanno più indietro in Italia e in Europa. Il viceministro ci ha detto che questa è anche la politica del Governo, che sta scritta in Finanziaria".