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Il tempo perduto per il commercio. Una risposta alla Confesercenti

28.04.05 - comunicati stampa - anno 2005
Meno di una settimana fa il direttore della Confesercenti, che oggi si lascia andare a una serie di invettive contro la giunta regionale, era con gli altri dirigenti della categoria a un incontro con il presidente della regione Renato Soru e l'assessore Luisa Anna Depau. E’ stato proprio lui a chiedere una settimana di tempo per riflettere sulle soluzioni che la giunta regionale propone per sbloccare i fondi della legge 9 (67 milioni di euro fermi dal 2002). Evidentemente la settimana è stata utilizzata non per pensare alle soluzioni da suggerire, ma per preparare una lunga dichiarazione fatta di frasi generiche e di indiscriminate accuse.
La giunta ha messo sotto gli occhi delle associazioni le gravi incongruenze e l'ingiustizia di una legge sbagliata e la cui applicazione metterà in corsa 10.000 domande per 8.000 contributi, che verranno presentate lo stesso giorno, e che di fatto la rende simile a una lotteria che punirà chi ha investito di più dando ascolto alle facili promesse.
E' di fronte alla evidenza di questa ingiustizia, al concretissimo rischio della penalizzazione dei commercianti che hanno realmente investito anche ingenti somme, che le associazioni hanno chiesto di riflettere, appunto per primo proprio il direttore della Confesercenti. Per questo stupiscono le dichiarazioni atte oggi alle agnze.
Sul merito delle cose dette dal direttore della Confesercenti, in otto mesi di attività questa giunta e la maggioranza hanno fatto per il commercio più di quanto non abbiano fatto in molti anni l’esecutivo e la coalizione di centrodestra che non risultano essere state troppo nel mirino del signor Abis.
In otto mesi l'Assessorato ha risolto il problema della legge 2, i contributi in conto interessi per i commercianti garantiti dai consorzi fidi bloccati dal 2001, e che dà fondi per 25 milioni di euro. Ha sbloccato la legge 12 e la legge 51 dell'artigianato, e ha una soluzione concordata con la presidenza della giunta anche per la legge 9.
Si tratta di una legge ferma da due anni, e alla riunione dell’altro giorno il presidente e l'Assessore hanno portato una proposta che permette di mettere a disposizione dei commercianti entro l’anno i 67 milioni di euro bloccati. Proprio perché la giunta vuole concordare la soluzione con le associazioni di categoria, è stata accolta la richiesta del direttore della Confesercenti di una settimana di tempo.
Nella stessa giornata l'assessore Depau ha informato le associazioni di una riunione in programma per il 6 maggio per cominciare a discutere del programma di attività nel settore del turismo.
Il piano urbanistico e del commercio è una materia complessa, e tuttavia è da quattro mesi che la giunta ha un suo disegno di legge, presentato in una occasione pubblica a dicembre del 2004, nella quale occasione il direttore della Confesercenti ha espresso un consenso persino entusiasta. La proposta dei centri commerciali naturali è stata pienamente accettata, e sta in quello stesso disegno di legge, sintomo che nessuna buona sollecitazione fatta nell'interesse dei commercianti lascia insensibili né la giunta né l'Assessore.
Ma intanto non dovrebbe sfuggire al signor Abis che i centri commerciali sono bloccati in Sardegna grazie a una legge approvata dal consiglio regionale.
Se tutta l'animosità e l'agitazione rivolta contro questa giunta il direttore della Confesercenti l’avesse messa in campo dieci anni fa, o anche cinque, o tre o due, forse i commercianti non sarebbero nella situazione nella quale sono oggi.
Le preoccupazioni sulla congiuntura economica sono invece pienamente condivisibili, non sembra Abis l'autorità in campo economico capace di far credere quel che il centrodestra sta cercando di far credere in questi giorni, che la crisi anche di fiducia degli imprenditori sardi dipenda dai mesi di attività della giunta regionale in carica da luglio.


Ufficio stampa