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Il Presidente Soru: alla Regione altri 192 milioni di euro dalla tassa sugli affari

07.12.06 - comunicati stampa - anno 2006
"Tre giorni fa è arrivata una lettera dal Ministero dell'Economia in cui, tra le altre cose, ci segnalano che una vertenza che avevamo fatto, a proposito della tassa sugli affari, che per una modifica normativa dal 2001 avevamo perso, ce l'hanno riconosciuta e sono altri 192 milioni di euro che ci stanno mandando questi giorni".

Lo ha comunicato il Presidente della Regione parlando ai sindaci del Nuorese, ieri a tarda sera, nel riepilogare i termini della vertenza delle entrate in relazione alle risorse disponibili nel bilancio della Regione alla vigilia della finanziaria.

"Il nostro bilancio è sufficientemente in ordine e ancora di più dobbiamo fare per continuarlo a migliorare e liberare risorse che possono essere utilizzate in attività concrete. E'andata bene anche la negoziazione, che è appena terminata, con lo Stato per i fondi europei", ha continuato Renato Soru, che ha aggiunto: "Usciamo dall'Obiettivo 1 senza perdere una quantità ingente di risorse, i due terzi delle risorse, come temevamo perché la cosa era partita molto male, con una promessa del luglio del 2002 non mantenuta nel dicembre del 2002, quando poi il Governo italiano ha presentato il memorandum, la proposta italiana al negoziato europeo. E' iniziata male senza la rivendicazione o la previsione nella nuova proposta di statuto europeo, della protezione delle regioni insulari. Quindi abbiamo iniziato in forte salita, è stato fatto l'accordo sugli strumenti finanziari da parte del Consiglio europeo e in questi mesi si è portata avanti una negoziazione con lo Stato - a ha detto il Presidente della Regione - cercando di fare in modo che alle minori risorse europee facesse fronte un maggior coofinanziamento dello Stato. Il risultato è che, mentre prima per ogni euro europeo c'era un altro euro di risorse pubbliche (dello Stato e della Regione, per cui ogni euro dell'Europa finanziava due euro di investimenti), oggi per ogni euro dell'Europa c'è un euro e mezzo dello Stato. Quindi, da due euro siamo passati a due euro e mezzo. E mentre quell'euro di risorse nazionali veniva finanziato per due terzi dallo Stato e per un terzo dalla Regione, e quindi una parte la mettevamo noi, la parte che mettiamo noi è ridotta, e quindi si liberano altre risorse che possiamo spendere diversamente".

Il Presidente della Regione, che oggi ha avuto una lunga serie di incontri con gli assessori, ha concluso dicendo: "Possiamo affrontare il futuro con un certo ottimismo, con speranza insomma, perché abbiamo fatto una politica severa di contenimento dei costi. Possiamo continuarla a fare perché abbiamo ancora un sacco di sprechi da eliminare, e tutti questi sprechi che riusciamo a eliminare sono risorse in più che possiamo investire invece, nel sopperire, nel rispondere alle necessità. Abbiamo fatto una politica severa e continueremo a farla, sull'utilizzo dei fondi regionali a disposizione, ma abbiamo fatto anche una politica, credo importante, sulle entrate.
Ma vi suggerisco una riflessione: dobbiamo fare i conti con noi stessi per il fatto che, pur uscendo da due periodi di interventi straordinari, di programmazione di risorse straordinarie dell'Europa, la Sardegna, è tristissimo dirlo, non si è spostata di un millimetro. E allora forse, nel futuro, dovremo fare diversamente, o magari cercare di fare il contrario di quello che abbiamo fatto fino a adesso. Magari, io suggerirei, anziché individuare centomila cose o cento interventi, tante misure, che poi non siamo in grado di gestire anche per le difficoltà della pubblica amministrazione, individuiamo poche cose, che siano dei presupposti importanti, e su quelle investire tutti gli sforzi e portarle a compimento in fretta, e sapere che comunque si tratterà di cose che rimangono".