Regione Autonoma della Sardegna [SITO ARCHIVIO]
Vai alla nuova versione
Vai al contenuto della pagina

Logo Regione Sardegna


L'assessore Mannoni e l'incontro all'Esaf

01.06.05 - comunicati stampa - anno 2005
Il 31 maggio si è tenuto un incontro presso la sede dell’Esaf, a cui hanno partecipato l’assessore regionale dei Lavori Pubblici, Carlo Mannoni, l’amministratore delegato di Esaf, le segreterie regionali di categoria, CGIL, CISL, UIL e i rappresentanti legali delle imprese aggiudicatarie del servizio di conduzione e manutenzione degli impianti Esaf.
In attuazione dell’accordo sottoscritto dalle stesse parti in data 6 maggio 2005, lo scopo dell’incontro era quello di acquisire le risultanze delle verifiche del livello del servizio, effettuate dall’Esaf in contraddittorio con le Imprese (punti c) e d) del Verbale di Accordo) e di concordare con Esaf e le OO.SS. le modalità del passaggio in Esaf, con il contratto collettivo vigente, di tutte le unità che non avrebbero trovato collocazione nel definitivo assetto organizzativo delle imprese al 31.5.2005 (punto e) del Verbale di Accordo).
L’incontro si è sviluppato inizialmente secondo modalità assolutamente costruttive, partendo da un esame delle attività e delle procedure realizzate nel mese di maggio e verificando l’applicazione degli accordi siglati il 21 aprile ed il 6 maggio u.s..
Si è rilevato che nell’attuazione degli accordi precedenti sono emerse alcune criticità, che possono così essere sintetizzate:
a) per cause oggettive (il precedente accordo è del 6 maggio) e per qualche locale disfunzione non è stato possibile, fino ad oggi, regolarizzare per tutti i lavoratori le assunzioni con contratto FISE-AUSITRA per tutto il mese di maggio, dal giorno 1 al giorno 31;
b) viene evidenziato che è stato posto a carico di un lavoratore, da parte di un impresa, un grave procedimento disciplinare solo pochi giorni prima dell’incontro;
c) in due soli lotti, quelli aggiudicati ad una specifica impresa, che non aveva siglato l’accordo del 6 maggio, il rispetto degli accordi citati non si è effettivamente realizzato, nonostante l’impegni successivamente formulati dalla stessa impresa;
d) vengono, inoltre, segnalate competenze economiche arretrate a favore dei lavoratori, a carico anche delle precedenti imprese incaricate del servizio fino al 30 aprile u.s..
In merito a tali criticità vengono individuate le seguenti ipotesi di soluzione, su cui si registra l’accordo preliminare e di massima dei presenti:
a) le imprese garantiscono la regolarizzazione delle assunzioni con decorrenza dal 1.5.05 applicando il contratto FISE confermando il livello di inquadramento già posseduto e con garanzia della retribuzione secondo l’attività svolta. Esaf, Assessorato dei Lavori Pubblici RAS, le OO.SS. richiederanno ai competenti Uffici del Lavoro di regolarizzare, con data 1.5.05, le assunzioni effettuate formalmente dalle imprese in data successiva, considerando l’eccezionalità della situazione che è derivata dal fatto che era in corso un’importante vertenza sindacale, che l’accordo tra le parti era stato siglato solo il 6.5.05, ma che comunque le attività di gestione degli impianti non avevano subito interruzioni;
b) le imprese si impegnano, nell’ambito di una normalizzazione complessiva della situazione, ad annullare ogni provvedimento disciplinare derivante dal contesto della vertenza;
c) dopo ulteriori verifiche da parte di Esaf, che evidenziano le carenze contrattuali dell’impresa che non ha attuato gli accordi, i vertici di Esaf comunicano l’avvio immediato delle procedure di revoca dell’affidamento e l’assegnazione del servizio, già a partire dal 1° giugno, al secondo in graduatoria nella gara di appalto;
d) per tutte le competenze arretrate dovute ai lavoratori dalle imprese conduttrici, l’Esaf si impegna all’applicazione delle norme del codice civile in relazione alla tutela della retribuzione dei lavoratori.

L’Esaf illustra, quindi, le risultanze delle verifiche e precisa che sono state formulate, anche per iscritto, numerose contestazioni sui livelli del servizio e sul rispetto delle norme di sicurezza alle imprese aggiudicatarie.
Da tali contestazioni si è sviluppato il previsto contraddittorio con le imprese, da cui è emerso un fabbisogno minimale aggiuntivo di forza lavoro sul complesso di lotti di circa 25 unità, rispetto alla forza lavoro dichiarata inizialmente dalle imprese e già assunta per l’intero periodo contrattuale (1 anno).
Tale quantificazione nasce dalla specifiche contestazioni formulate dall’Esaf e dalla "risposta" in termini di nuova organizzazione proposta dalle imprese.
Esaf sottolinea che le verifiche non possono considerarsi concluse per i seguenti fattori:
a) il poco tempo avuto a disposizione;
b) alcune anomalie di conduzione legate alla vertenza in atto;
c) il gran numero degli impianti oggetto degli appalti.
d) la nuova organizzazione predisposta dalle imprese, a seguito delle contestazioni e prescrizioni dell’Esaf, non è stata di fatto messa ancora alla prova in quanto sarà resa operativa a partire dalle giornate successive;
e) alcuni impianti non sono risultati in condizioni operative ordinarie in relazione alle caratteristiche della vertenza in atto;
f) diversi elementi, che possono mettere alla prova l’organizzazione operativa delle imprese ed evidenziare le carenze, non si sono, ovviamente, manifestati nelle poche settimane della verifica. Si indicano, a titolo di esempio: problemi di rapida variazione della qualità dell’acqua, contemporaneità su più impianti di eventi critici, condizioni meteo climatiche sfavorevoli., ecc..
Le verifiche pertanto continueranno, come tra l’altro disposto dai documenti contrattuali, e potranno anche portare ad ulteriori interventi aggiuntivi sulla forza lavoro addetta ai servizi in appalto.
Le imprese manifestano, d’altra parte, un’esigenza di flessibilità negli assetti organizzativi.
In definitiva, nel rispetto degli accordi precedenti, viene garantita la piena occupazione di tutti i lavoratori in servizio negli impianti al 30 aprile: circa 560, addetti, di cui circa 120 transitano in Esaf (riducendo immediatamente di circa 25 unità gli iniziali esuberi), per interventi urgenti nella razionalizzazione del sistema idrico specificatamente finanziati dalla Regione, mentre tutti gli altri lavoratori proseguono nell’attività di conduzione e manutenzione con le imprese aggiudicatarie e con contratto di lavoro Fise-Ausitra.
Le OO.SS. sottolineano il fatto che, sulla base dell’illustrazione dell’Esaf, la verifica dell’adeguatezza della forza lavoro addetta agli impianti non è di fatto ancora completata. Chiedono che l’Esaf presti specifica attenzione e vigili con intransigenza sugli aspetti relativi alla sicurezza dei lavoratori. Ribadiscono gli elementi fondamentali dell’accordo e chiedono precise garanzie sui seguenti punti:
a) le imprese sono impegnate all’applicazione dei criteri di cui all’art.5 della legge 223/91 (anzianità di servizio, carichi familiari, esigenze tecnico-organizzative) nell’individuare, fra gli originali esuberi, le 25 unità che rientrano nella gestione degli impianti;
b) per tutta la durata del contratto (1 anno) le imprese non potranno fare ricorso a nuove assunzioni di personale prima di aver verificato eventuali disponibilità volontarie al rientro nell’impresa fra i lavoratori transitati in Esaf;
c) i lavoratori che transitano in Esaf con contratto a tempo determinato per 11 mesi a partire dal 1 giugno 2005 vengono inquadrati con il contratto applicato ai lavoratori di Esaf, con la seguente equiparazione di qualifiche:
 III cat. Fise = B1 CCRL Regione-Enti
 IV cat. Fise = B2 CCRL Regione-Enti
 V cat. Fise = B3 CCRL Regione-Enti
 VI-VII cat. Fise (con tit. studio) = C1 CCRL Regione-Enti
d) i suddetti lavoratori avranno identico trattamento di equiparazione contrattuale con i lavoratori di Esaf a seguito dell’applicazione della legge in corso di approvazione da parte del Consiglio Regionale;
e) l’Assessore e l’Esaf si impegnano, alla scadenza del contratto a termine, prorogabile di un anno, a garantire i livelli occupativi in essere anche nell’ambito della riorganizzazione del servizio idrico integrato.

Le parti presenti all’incontro, per quanto di competenza, manifestano la disponibilità di massima ad accogliere le precedenti richieste.
Il percorso sopra esposto consentiva, quindi, di dare piena e completa attuazione, secondo l’impegni assunti, agli accordi siglati il 21 aprile ed il 6 maggio. In più, con le ulteriori precisazioni e puntualizzazioni, venivano ulteriormente perfezionati gli strumenti di garanzia e di tutela dei lavoratori.
A questo punto, pur in un quadro generale di sostanziale accordo, il rappresentante di una sigla sindacale ha insistito nel richiedere che venissero rimesse in discussione le assunzioni già effettuate, in particolare da un’impresa, per l’intera durata del contratto di appalto, così da poter rideterminare l’elenco degli assunti negli impianti sulla base dei criteri di cui all’art.5 della legge 223/91.
Tale proposta, senza entrare nel merito dell’equità di dette assunzioni in relazione ai criteri stabiliti dalla norma citata, si manifestava difficilmente realizzabile in pratica (partiva dal presupposto che le imprese dovessero licenziare un certo numero di lavoratori già assunti) e certamente non in linea con i precedenti accordi già siglati.
Un atteggiamento intransigente su questo punto ha determinato una prolungata fase di contraddittorio che ha svilito le importanti intese raggiunte, determinando una situazione di tensione ingiustificata ed irriguardosa del lavoro fin lì portato avanti da quasi tutte le parti presenti all’incontro.
A questo punto anche al fine di non pregiudicare gli accordi precedenti si è dovuto prendere atto che la trattativa, sugli ulteriori aspetti di attuazione del percorso già individuato, era di fatto interrotta.
Tuttavia è importante sottolineare che restano validi, per tutte le parti che li hanno sottoscritti, gli accordi del 21 aprile e del 6 maggio e che garantiscono, in ogni caso:
a) la piena occupazione dei lavoratori;
b) il contratto FISE Ausitra per i lavoratori assunti dalle imprese aggiudicatarie, inizialmente non adottato dalle imprese;
c) il rientro immediato di circa 25 lavoratori nella forza lavoro delle imprese per la gestione degli impianti;
d) l’individuazione di detti lavoratori, fra quelli dichiarati inizialmente in esubero, secondo i criteri dell’art. 5 della legge 223/91;
e) l’assunzione a tempo determinato, fin da oggi 1° giugno, degli altri lavoratori in Esaf con contratto del comparto Regione-Enti;
f) l’individuazione dei circa 25 lavoratori che rientrano nella gestione degli impianti secondo i criteri dell’art. 5 della legge 223/91 (anzianità di servizio, carichi familiari, esigenze tecnico-organizzative);
g) la conferma degli stessi criteri per coloro che successivamente, sulla base delle verifiche di Esaf, dovessero rientrare nell’imprese da Esaf.
Le ulteriori forme di garanzia e tutela dei lavoratori, precedentemente illustrate, che erano scaturite dal lavoro che, con grande impegno, si stava portando avanti, sono rimaste inespresse, con il rammarico di molti dei partecipanti all'incontro.