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Bando mobilità: 65 medici aderiscono e chiedono il trasferimento in Sardegna. Il Presidente Solinas: "Urgente riprendere ad investire sul personale sanitario"

19.11.21 - sanità e politiche sociali - anno 2021
Cagliari, 19 novembre 2021 - Sono 65, fino ad ora, i medici residenti in varie regioni italiane che hanno aderito al bando mobilita’ della Regione e chiedono di trasferirsi in Sardegna.
Si tratta del primo contingente che ha presentato la domanda: il bando prevede una disponibilita’ totale di 166 posti per le strutture pubbliche, ospedali e medicina territoriale.
Un dato commentato positivamente dal Presidente della Regione Christian Solinas, che ricorda come la Regione, oltre ad avere programmato e in parte gia’ portato a compimento una serie di concorsi pubblici per coprire i gravi vuoti di organico presenti in tutte le strutture del sistema sanitario pubblico, stia ricorrendo anche ad altri strumenti di reclutamento.
Occorre tornare ad investire sul personale, dice il Presidente Solinas: un aspetto troppo trascurato nel passato, in anni di blocco del turn over e degli investimenti infrastrutturali, di ricerca spasmodica di pareggi di bilancio che non si conciliano con le esigenze di un servizio sanitario efficiente e all’altezza delle giuste aspettative dei cittadini.
La Giunta, ricorda il Presidente Solinas, ha approvato un piano del personale con l'obiettivo di rispondere nel triennio 2021-2023 al fabbisogno delle aziende del sistema sanitario regionale, riequilibrando la forza lavoro in uscita, e potenziando gli attuali organici, prevedendo un saldo positivo di 2.081 unità. Tra il 2021 e il 2023 sono 3.046 i dipendenti del sistema sanitario regionale che andranno in pensione, tra personale sanitario, tecnico, amministrativo e professionale. Nello stesso periodo sono state programmate 5.127 assunzioni.
Il bando mobilità rappresenta, pur nei numeri contenuti se parametrati alle carenze generali di organico, un sostegno importante.
La destinazione del nuovo personale terrà conto delle discipline di provenienza e delle necessità organizzative di Ats.
Hanno aderito, fino ad ora, specialisti in urologia, anestesia, medicina interna, igiene, pneumologia, neurologia, ortopedia, oncologia, psichiatria, neurochirurgia, medicina del lavoro, cardiologia, emodinamica, nefrologia, chirurgia generale, ginecologia, radiodiagnostica, pronto soccorso, medicina fisica e riabilitazione.