Regione Autonoma della Sardegna [SITO ARCHIVIO]
Vai alla nuova versione
Vai al contenuto della pagina

Logo Regione Sardegna


Il Presidente Soru incontra cooperative che gestiscono musei e siti archeologici

13.09.07 - comunicati stampa - anno 2007
Si è svolto quest'oggi a Cagliari, nella sala Nanni Loy dell'Ersu, l'incontro tra il presidente Renato Soru e l'assessora della pubblica istruzione e beni culturali Maria Antonietta Mongiu con i rappresentanti delle settanta cooperative che gestiscono, in Sardegna, musei ed aree archeologiche, con l'intento di costruire un percorso condiviso e di superare i persistenti elementi di criticità del settore che impediscono di garantire standard adeguati ed omogenei nell'offerta dei prodotti culturali e rendono incerto il profilo occupazionale di oltre 450 addetti.

Nel corso dell'informale "incontro di lavoro" come è stato definito dal Presidente, l'Assessora ha illustrato i dati quantitativi relativi al sistema della valorizzazione e fruizione dei beni culturali in Sardegna ripartiti per province, evidenziando l'indotto occupazionale, le qualifiche e i costi sostenuti dalla Regione nell'attuale sistema finanziato attraverso le Leggi Regionali 11/88; 4/2000; 14/2006 e 2/2007.

Dal documento informativo presentato dalla Regione sono emerse grandi differenze nelle procedure adottate dagli Enti Locali per l'affidamento della gestione di musei e siti archeologici, nella tipologia degli accordi relativi alla disponibilità dei beni, nelle professionalità presenti, nei finanziamenti e nel numero dei visitatori.

Largo spazio è stato dato ai rappresentanti delle cooperative che hanno offerto uno spaccato della complessità del settore evidenziandone luci ed ombre ed auspicando diffusamente un intervento, da parte delle Istituzioni regionali, capace di dare prospettive meno estemporanee.

L'assessora Mongiu ha sottolineato come, rispetto al passato, si registri la tendenza verso forme associative che oltrepassino la singola cooperativa o il singolo sito e tendono a consorziarsi per ambiti anche sovraprovinciali, indicando una rinnovata coscienza del ruolo che il patrimonio culturale riveste sia sul piano identitario che economico.

Il presidente Soru, che si è intrattenuto all'incontro per oltre quattro ore, ha sottolineato la centralità del settore nelle politiche di sviluppo della Regione Sardegna, ed ha individuato nell'eccessiva parcellizzazione un freno alla creazione di un sistema di beni culturali sia come prodotto culturale che turistico. Ha dunque prefigurato l'inizio di un percorso che porti ad affermare anche in Sardegna modelli gestionali unitari e coordinati, come già avviene in realtà più avanzate, esemplificando come la pluralità e la persistenza di differenze negli accordi tra Stato ed Enti Locali e tra questi ultimi ed i gestori sia ostativa per qualsiasi ragionevole evoluzione del settore.

Una proposta possibile sarebbe dunque l'istituzione di una Fondazione Patrimonio Culturale Sardegna che si faccia unico interlocutore fra i diversi soggetti e promuova un'immagine unica e coordinata. "La Regione non vuole più soltanto finanziare, ma intende prendersi cura e responsabilità del patrimonio dei beni culturali della Sardegna", ha dichiarato il presidente Soru.

Una tale proposta, nata dall'intento di valorizzare e sostenere le esperienze locali, potrebbe innestare capacità di impresa ed immettere il sistema dei beni culturali della Sardegna in circuiti nazionali e internazionali, garantendo la parità di trattamento per gli addetti ai lavori e il superamento della precarietà, l'inserimento di nuove professionalità, operazioni di marketing su larga scala, ricerca e rivalutazione dell'esistente a tutt'oggi non fruibile.