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Televisione digitale terrestre. Il presidente Soru incontra il sottosegretario alle Telecomunicazioni

27.07.05 - comunicati stampa - anno 2005
Non solo l'avvio di un nuovo sistema di trasmissione televisiva, ma anche lo strumento per contribuire a superare il digital-divide in Sardegna. La sperimentazione del digitale terrestre (entro gennaio 2006) è stata al centro dell’incontro, a Cagliari, tra il presidente Renato Soru, il sottosegretario alle Telecomunicazioni Paolo Romani e il presidente di DigiTv Andrea Ambrogetti. Dopo l’intesa dell’aprile scorso, che aveva definito gli ambiti di collaborazione tra Regione, Ministero e le reti televisive rappresentate dall’associazione DigiTv, il progetto per lo switch-off entra nella fase strettamente operativa. Che coincide –come ha ricordato il presidente Soru al rappresentante del Governo - con la definizione degli interventi previsti dall’Accordo di Programma Quadro sulla società dell’informazione.
Insomma la Rete (il sistema pubblico di connettività) in relazione con il digitale terrestre, per portare nelle case di tutti i sardi, con la massima semplicità di accesso, tutto ciò che le nuove tecnologie possono veicolare, dalla televisione fino ai servizi della pubblica amministrazione.
Uno scenario (la Sardegna è al primo posto in Italia per volume di investimenti pubblici nel settore) che offre all’isola anche importanti occasioni di sviluppo. La sperimentazione del digitale sarà infatti collegata all’avvio di laboratori di ricerca nel parco scientifico Polaris, con l’obbiettivo di rafforzare l’identità del polo ICT (information communication technology) già insediato, con alcune aziende altamente specializzate, nelle strutture di Pula. In questo senso, le reti nazionali (Rai, Mediaset e la 7) e la Fondazione Ugo Bordoni (partner tecnologico del Ministero) avevano assicurato la propria adesione alla proposta.
Il sottosegretario Paolo Romani ha condiviso l’impostazione progettuale della Regione, in particolare nella prospettiva di un intervento integrato. Quello che cioè – come ha ricordato il presidente Soru già in occasione della sottoscrizione dell’accordo - utilizza tutte le modalità trasmissive per superare concretamente il digital-divide portando connettività in tutti i comuni della Sardegna.
E’ questa la filosofia che va oltre il semplice spegnimento dell’attuale televisione analogica. La Regione punta cioè a realizzare un “sistema”, del quale il digitale terrestre è una componente, una applicazione tecnologica. Quella che attraverso un decoder consente di ricevere a casa, sul proprio televisore (oltre ai normali programmi tv) anche i servizi “interattivi” che consentono di dialogare con l’amministrazione. Ricevendo informazioni, ma anche moduli, documenti, certificati eccetera. Tutto ciò che già è possibile avere dal proprio computer, diventerà accessibile anche col telecomando secondo semplici schemi di interrogazione e risposta sullo schermo.
Il decoder che sarà distribuito in Sardegna dovrà essere già predisposto per la futura connettività: il presidente Soru ha confermato al sottosegretario Romani che l’apparecchio dovrà prevedere la ricezione Adsl e WiMax e la trasmissione wireless (senza fili) per servire più televisori sintonizzati su canali diversi. Il WiMax, la cui sperimentazione è in fase di avvio anche in Italia, rappresenta lo strumento per definire l’intero circuito della connettività regionale, consentendo la copertura trasmissiva di aree non raggiunte dalle fibre ottiche.
Soru e Romani hanno concordato di proseguire in stretto raccordo Regione – Ministero tutte le fasi preparatorie allo switch-off del 2006, che vedrà coinvolta anche la Valle d’Aosta. Il prossimo appuntamento, a Settembre, in un incontro allargato alle reti televisive.