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Finanziaria, dai Sindacati proposte di emendamenti

10.12.07 - comunicati stampa - anno 2007
E' durato una decina di minuti l'incontro fra il Presidente della Regione e i sindacati regionali Cgil, Cisl e Uil sui temi dello sviluppo e del lavoro. La riunione, la seconda dopo la manifestazione del 1. dicembre organizzata a Cagliari dai sindacati, e la terza sulla finanziaria regionale dopo quella che ha preceduto la trasmissione della Manovra 2008 in Consiglio, è stata aggiornata a mercoledì prossimo, dopo che i tre segretari regionali hanno consegnato al Presidente Soru e alla giunta un documento di alcune pagine e non hanno accettato di proseguire il confronto.

"Io conosco un altro metodo di lavoro - ha replicato il Presidente - che è quello della discussione dei punti. Non credo sia utile a nessuno, se si vogliono affrontare le questioni, che venga sottoposto alla giunta un testo sul quale non si potrà dire che sì o no". E a proposito del documento, una lunga serie di emendamenti alla finanziaria, il Presidente ha detto: "Per l'80 per cento si tratta ancora della formazione professionale. Una questione che ai sindacati abbiamo già detto che siamo disposti a chiudere senza che sia perduto un solo posto di lavoro. Certo - ha detto ancora il Presidente della Regione - non ci saranno più tempi nei quali si investiranno in Sardegna, in un solo anno, 340 milioni di euro per questo settore.

Non esisteranno più anni nei quali ci saranno 90 milioni di euro spesi soltanto nell'obbligo formativo. Si stava sostituendo la scuola pubblica pagata dallo Stato con una specie di sottoscuola privata pagata dalla Regione. Si è arrivati ai limiti della legalità. A fronte di tutto questo l'amministrazione regionale si è presa degli oneri e delle responsabilità maggiori rispetto a qualsiasi altra crisi aziendale che ha attraversato la Sardegna: poiché si trattava di aziende private ma legate a un rapporto con la Regione, quello della legge 42.

Perciò, la Regione ha pagato l'esodo a questi lavoratori, cosa che normalmente non accade con altre aziende private, come ad esempio la Legler. Questa maggioranza - ha concluso Renato Soru - vuole che la formazione privata non si sostituisca alla scuola pubblica, vuole che ci siano più insegnanti pubblici di ruolo, con contratti all'interno di regole, e meno insegnanti dipendenti di scuole private, precari, senza regole, senza graduatorie, senza niente. La scuola pubblica è sancita dalla Costituzione ed è pagata dallo Stato; la formazione professionale, e l'obbligo formativo in modo particolare, sono pagati dalla Regione".