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Capoterra, primi rimborsi per le famiglie colpite dall'alluvione

11.11.08 - comunicati stampa - anno 2008
Il nubifragio del 22 ottobre è al centro delle due ordinanze firmate ieri dal Commissario per l'emergenza, Renato Soru, con le quali la Regione inizia a ristorare le famiglie colpite e a provvedere agli interventi più urgenti per il ripristino di reti idriche e fognarie nel territorio di Capoterra.

Da mercoledì 13 novembre, 600 famiglie riceveranno un contributo (che varia tra i 2.800 e i quindicimila euro) per i danni subìti dai beni mobili indispensabili e dalle autovetture. Entro domani sarà reso noto lo sportello dell'Unicredit (la banca che gestisce la Tesoreria della Regione) che gestirà il mandato unico di pagamento (per complessivi 6 milioni 139mila 598 euro), uno dei dispositivi adottati dalla Giunta per limitare al minimo i passaggi burocratici.

"Dei 1.300 abitanti evacuati nella zona di Capoterra - ha sottolineato in conferenza stampa l'assessore regionale dell'Ambiente, Cicito Morittu -, a tutt'oggi 154 sono alloggiati negli alberghi e poche decine di loro ospitati da parenti e amici”. Morittu ha ringraziato ancora una volta i volontari sardi e gli operatori di Corpo forestale, Ente foreste, forze di polizia, esercito e della sanità, "che hanno risposto con slancio e la consueta disponibilità all'emergenza".

Ingenti e soltanto in parte calcolati i danni a beni mobili e immobili, ma anche all'agricoltura e alle imprese: per questi ultimi due settori sono previsti appositi interventi della Giunta nei prossimi giorni. Intanto la Direzione generale del Distretto idrografico ha avviato uno studio nel Cagliaritano e nel Medio Campidano per l'assetto idrogeologico di un territorio fortemente antropizzato: lo studio, che è stato finanziato con 500mila euro, consentirà di rivedere i parametri per la stima di eventi calamitosi di questa portata.

L'assessore regionale dei Lavori pubblici, Carlo Mannoni, ha ricordato il percorso rapidissimo compiuto nei vari passaggi tra la Giunta e il Consiglio regionale, "per dare risposte concrete e immediate alle famiglie in disagio. In tempi rapidi il provvedimento sarà esteso agli altri Comuni".

Gravissimi i danni alle reti idriche e fognarie nell'area di Capoterra, soprattutto a valle. "Frutti d'Oro - ha ricordato Mannoni - si è sempre approvvigionata dai pozzi, che ora sono inquinati. Il Commissario, con l'ordinanza numero 2 firmata ieri, ha vincolato 6,4 milioni di euro per destinarli al ripristino di queste reti. Vogliamo portare l'acqua di rete nelle case ed eliminare una precarietà che sta creando forti disagi. Abbanoa ha 15 giorni di tempo per progettare e appaltare subito i lavori".

Proprio ad Abbanoa spetta il non facile compito di mettere ordine a un sistema frazionato e disordinato.
Mannoni e Morittu hanno sottolineato più volte la solidarietà di numerosi Comuni sardi, cui sono stati temporaneamente revocati dei fondi già assegnati per coprire l'emergenza nei centri colpiti dalle due alluvioni.

I due eventi costringono a rivedere alcune strategie. "Alcuni canali di scarico erano stati pensati per il passaggio di 150 metri cubi d'acqua al secondo -hanno spiegato i due assessori - mentre, soprattutto il 22 ottobre, la portata è salita a 400 metri cubi. Ciò ci costringerà a sollevare alcuni ponti e a rivedere le strutture attuali. Questa imponente massa d'acqua ha ridisegnato alcuni alvei, e questi non spariranno. In casi del genere bisogna fare subito, è vero, ma bisogna studiare molto per non trovarsi di nuovo alle prese con certe problematiche".

Mannoni ha poi aggiunto che, "senza fare inutili polemiche, bisogna riflettere sulle cattive urbanizzazioni. Citando due esempi, Pirri è ormai un grande fiume naturale mentre Barracca Manna è una campagna asfaltata nella quale l'acqua scorre ancor più velocemente.

I Comuni possono tuttavia avanzare proposte di interventi anche più severi rispetto alle norme del Piano di assetto idrogeologico. Alcune case, lesionate o addirittura pericolanti, andranno abbattute. A Capoterra si pensa di spostare una scuola materna che è situata a pochi metri dal rio San Girolamo. Sono scelte difficili, ma non si può mettere a repentaglio la vita delle persone".