Regione Autonoma della Sardegna [SITO ARCHIVIO]
Vai alla nuova versione
Vai al contenuto della pagina

Logo Regione Sardegna


Resoconto del vertice col sottosegretario Letta: conferenza stampa

Cagliari, 24 luglio 2006, sala Giunta
Presidente Soru:
"Buongiorno a tutti e grazie di essere venuti. Io ringrazio molto sentitamente l'onorevole Letta, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio che ad appena due mesi dall'insediamento del nuovo governo ha deciso di venire qui in Sardegna. Lui con una delegazione molto nutrita di alti dirigenti dello Stato, rappresentando quindi non solo la volontà del governo, ma la volontà di collaborazione dell'amministrazione dello Stato a dare piena attuazione a un'intesa che è stata firmata nel 1999 che ancora impegna fino alla sua completa attuazione la Regione e lo Stato. E che è stata troppo lungamente trascurata. Abbiamo fatto questa riunione approfondita a seguito di diversi incontri che già si erano avuti a Roma su diversi punti, con la volontà di aggiornare l'intesa. L'aggiornamento dell'intesa non è una richiesta estemporanea nata oggi: è nata fin dal settembre del 2004 con una mia lettera al Presidente del Consiglio di allora segnavo la necessità di affrontare in maniera complessiva i temi della nostra regione così come aveva fatto l'intesa del '99 e segnavo la necessità di dargli piena attuazione e quindi di aggiornarla. Non è stato possibile fino a oggi. Do atto che ora molto tempestivamente il governo ha deciso invece di farlo. Aggiornare l'intesa significa anzitutto aggiornare gli organi che garantiscono l'attuazione: l'organo politico, l'organo tecnico e verificare lo stato di attuazione, puntualizzare il tanto che non è stato ancora attuato soprattutto in tema di entrate, di demanio, di servitù militari, di infrastrutture, e darci regole e tempi certi per la sua attuazione. Insieme al sottosegretario Letta abbiamo deciso che fosse meglio non costituire troppi comitati, troppi gruppi di studio e cose di questo genere. Ma di concentrarci invece in una immediata e concreta attuazione, con dei gruppi di lavoro molto ristretti, e ristretti alla normale amministrazione di quei temi. E cioè: in tema di entrate se ne occuperà l'assessore insieme al presidente, e i dirigenti dell'assessorato insieme al responsabile politico e ai dirigenti del ministero. E questo vale per gli altri temi. Di ognuno di questi temi ci occuperemo direttamente, insieme ai dirigenti della Regione e insieme ai dirigenti dello Stato. In maniera da dare risposte immediatamente, perché la Sardegna, è stato ricordato oggi, ha un progetto: ha una volontà di cambiare il suo modello di sviluppo e raggiungere in fretta quei ritardi di sviluppo non ancora coperti. Abbiamo bisogno quindi non di aiuti straordinari: abbiamo bisogno di adempiere puntualmente a quello che è stato già deciso e che è già previsto nell'intesa. E credo che questo accadrà nei prossimi mesi. Del tema delle entrate parlerà adesso il sottosegretario Letta: si è lavorato parecchio, si continuerà a lavorare con delle riunioni previste per il 6 e 7 di agosto a Roma, in maniera da avere risposte entro il prossimo mese di settembre. Nelle prossime settimane sentiremo parlare di demanio. Si è già costituito il gruppo ed è chiara la posizione del ministro Parisi in tema di servitù militari. E nelle prossime settimane, è stato definito oggi nella riunione tecnica coi dirigenti, si parlerà della ridefinizione dell'intesa di programma quadro sulla legge Obiettivo per quanto riguarda le grandi infrastrutture. Quindi l'attività del governo entra pienamente nel merito delle cose con la volontà di risolverle. E la Regione ringrazia per questo, e ringrazia non perché chieda nulla di straordinario o perché pensa di ricevere dei regali da questo governo: ringrazia per l'attenzione, per la volontà di lavorare assieme; perché lavorando assieme la Regione non solo risolverà i suoi problemi, ma soprattutto sarà parte attiva nel miglioramento dell'intero paese. Sarà parte attiva per una Sardegna migliore ma che è anche capace di dare un contributo per un'Italia migliore, più ricca più prospera, capace di dare lavoro, di rinnovare la pubblica amministrazione e di innovare i settori dell'economia: questo è quello che noi vogliamo fare. Non solo risolvere i nostri problemi ma soprattutto essere una parte viva dell'Italia che vuole crescere che vuole migliorare".

Sottosegretario Letta:
"Voglio esprimere anch'io una grossa soddisfazione per gli esiti della giornata di oggi. La giornata di oggi è una giornata di lavoro, non di annunci. Lo voglio dire perché oggi la giornata che ha portato a Cagliari i vertici dell'amministrazione di funzionari dello Stato. Voglio ricordare soprattutto il fatto che la delegazione che oggi mi ha accompagnato è composta dai massimi vertici dell'amministrazione. Dal direttore del Cipe al capo dipartimento delle politiche di sviluppo e di coesione, il negoziatore dei fondi strutturali europei per l'Italia, i massimi vertici del Ministero delle Finanze, i massimi vertici del Ministero dell'Economia, il nuovo direttore, capo dipartimento, del dipartimento di sviluppo del territorio della Presidenza del Consiglio. Insomma, non vado oltre, ma proprio perché era una giornata di lavoro ha seguito il primo incontro che abbiamo svolto in sede tecnica a Roma, dieci giorni fa. A questa giornata ne seguirà un'altra già probabilmente il 7 di agosto, specifica sul tema delle entrate, e poi a settembre gli ulteriori incontri che porteranno all'aggiornamento definitivo dell'intesa. Perché entro settembre? Perché crediamo, e questo è il messaggio che voglio oggi qui lanciare, che questo lavoro così accelerato debba essere finalizzato a far sì che già nella legge finanziaria che il Parlamento voterà in questo autunno, la prima legge finanziaria di questa legislatura, in questa legge finanziaria si comincerà a dare risposta alla vertenza entrate della Regione.
Come voi sapete l'intesa tocca molti argomenti. Il cuore, la madre di tutte le vertenze è quella sulle entrate, e noi non vogliamo minimamente girare attorno al problema, quindi la legge finanziaria comincerà a dare risposta a questa vertenza. Dico comincerà a dare risposta a questa vertenza perché noi crediamo, ma questo verrà definito negli incontri di aggiornamento dell'intesa, di poter dire già oggi che in materia di entrate bisogna riconoscere la fondatezza delle ragioni della Sardegna. Esiste un pregresso, che dura ormai da troppo tempo, che ha portato questa divaricazione, diciamo, di una forbice, che ha così reso problematico il percorso di sviluppo della Regione e i suoi percorsi di stabilizzazione finanziaria. Riconosciute le ragioni, la fondatezza di queste ragioni, si tratta oggi di mettere in pratica, di concretizzare. Siccome parliamo di un ammontare di risorse imponente, questo non può che essere fatto attraverso un percorso che stabiliremo di comune accordo, Governo nazionale, Parlamento e Regione Sardegna. Lo faremo a partire dalla prossima legge finanziaria, quindi lo posso dire qui anche con un po' di enfasi: nella prossima legge finanziaria lo Stato ricomincerà a ridare alla Sardegna quello che gli ha tolto in questi quindici anni, perché quindici anni di divaricazione sono legati a un problema oggettivo che si è andato a sviluppare, che dobbiamo affrontare.
La giornata è stata molto utile, anche soprattutto per gli incontri che hanno dimostrato un aspetto, che qui voglio sottolineare come molto positivo: siamo tutti interessati a risolvere questo problema e a risolvere, mettere mano, agli altri problemi che l'intesa ha lasciato appesi, senza soluzione. Ma questo lo si può raggiungere soprattutto se c'è una forte unità di intenti all'interno della Regione, quindi io sono molto grato ai gruppi consiliari che mi hanno accolto in Consiglio regionale, alla discussione che abbiamo avuto, discussione molto franca, molto aperta, perché è evidente che stiamo parlando di una questione che tocca il cuore delle vicende della politica dell'isola, e quindi è assolutamente naturale che ci siano grandi discussioni, però credo che sia stato molto positivo l'incontro che abbiamo avuto presso il Consiglio regionale, così come ho trovato molta unità di intenti, e anche questo secondo me è un punto importante, tra le parti sociali. L'incontro che abbiamo fatto con le parti sociali nel pomeriggio è andato esattamente nella stessa direzione, una direzione di un'unità di intenti che credo sia quella che ci vuole perché questa vertenza riesca poi a trovare gli oggettivi punti di soluzione finale. Da parte del Governo c'è la volontà di affrontarla con questo spirito di disponibilità.
E' evidente che tutto questo ha bisogno di rapidità di decisioni. Io voglio far notare che il Governo ha affrontato, ha cominciato ad affrontare questa vertenza, ancor prima di essere nel pieno delle sue funzioni, perché il decreto legge sull'organizzazione dei ministeri (il Governo è nato con una riorganizzazione dei ministeri), il decreto legge sulla riorganizzazione dei ministeri è stato approvato qualche giorno fa e i primi incontri prima in sede politica tra il Presidente Soru e il Presidente del Consiglio, poi in sede tecnica, sono avvenuti mentre questo decreto non era ancora stato approvato. Oggi siamo qui. Il fatto di essere a Cagliari, di aver portato a Cagliari una delegazione del Governo, a livello funzionariale, così elevata, è la dimostrazione di due cose. La prima: di voler considerare effettivamente alla pari questo rapporto tra Roma e Cagliari; e in secondo luogo di aver voluto portare un gruppo di lavoro composto dai vertici tecnici, cioè poche parole e il più possibile fatti, fatti concreti, perché credo che questa sia la cosa essenziale. Ho anche detto oggi, nell'incontro in Consiglio regionale, che abbiamo una fortuna davanti che dobbiamo cogliere. Abbiamo davanti un periodo nel quale non si vota, e un periodo nel quale non si vota è un fatto molto positivo, perché una vicenda come questa, così difficile, così piena di problemi, nel momento nel quale, diciamo, si trova ad avere anche le polemiche politiche dentro, il virus della polemica legata ai momenti pre-elettorali, ovviamente è molto più difficile. Abbiamo la grande fortuna che non si vota, quindi credo che tutti possiamo essere impegnati, a questo punto, a trovare le soluzioni migliori. Ripeto, le tappe sono queste: fra dieci giorni il prossimo incontro sul tema delle entrate; a settembre i comitati che abbiamo individuato all'interno della vecchia intesa si ritroveranno, per mettere a punto definitivamente i documenti; e, prima della presentazione alla legge finanziaria, è nostra intenzione di avere, a questo punto, la parola fine di questo lavoro istruttorio, proprio perché la legge finanziaria sarà il punto di partenza di questo percorso. Aggiungo anche che prima di allora sarà mia cura convocare un nuovo round di colloqui, sia con le parti sociali, sia con i rappresentanti politici. Probabilmente questo nuovo round avverrà a Roma, ma insomma, questo fa parte di questa logica paritaria che ci siamo voluti dare e che oggi ha caratterizzato il grosso e lungo lavoro, credo, che abbiamo messo in cantiere.
L'altro tema che è stato toccato oggi, molto importante, è ovviamente quello dei fondi strutturali europei. E' inutile che lo stia a sottolineare, questione chiave, perché la Sardegna si trova in una situazione molto particolare rispetto al vecchio Obiettivo 1, e perché la programmazione dei fondi delle prospettive finanziarie 2007-2013 si chiuderà in autunno, ed è una delle questioni principali che vanno risolte.
Oggi i colloqui tra il capo del dipartimento, il negoziatore italiano sui fondi strutturali, Carlo Serpino, e i vertici della Regione, sono stati a quanto mi risulta molto utili e fruttuosi. Questa è l'altra partita chiave, perché, voglio dire in conclusione, tutte queste cose, tutti i punti di cui abbiamo discusso, hanno un obiettivo e l'obiettivo è lo sviluppo. Lo sviluppo, perché questo è l'obiettivo principale sul quale bisogna lavorare: un nuovo assetto finanziario del rapporto tra la Regione e lo Stato centrale, che sia finalizzato, per la Regione, a quegli strumenti che portino poi a sviluppo, e credo che questo sia, alla fine, l'obiettivo principale. Quindi, termino dicendo che è stata una proficua giornata di lavoro. Io sono ottimista, perché questo lavoro, che abbiamo cominciato qualche giorno fa, possa effettivamente trovare poi le concretizzazioni giuste, e penso che il mandato, che nell'incontro del Presidente Soru con il Presidente Prodi ci è stato conferito, di mettere al lavoro tutti i tecnici delle amministrazioni, perché questa complessa vicenda trovi il percorso per andare a soluzione, mi sembra che stia marciando bene, e questa tappa dell'incontro di oggi è esattamente in questa direzione.
Ci sono domande?"

Jacopo Onnis (Rai 3):
"Stamattina, a conclusione dei lavori della mattinata, il Presidente Soru, parlando con i giornalisti, esprimeva la sua personale soddisfazione per le prime risposte che venivano dai colloqui. In particolare per quella che lei ha definito la madre di tutte le vertenze, in campo normativo, perché ci fosse chiarezza normativa, una prima risposta per quanto riguarda il pregresso. La domanda è: vorrei sapere se è intempestivo, inopportuno o ingenuo chiederle: si può cominciare a quantificare? C'è una risposta di sicuro? E' avventato pensare a un'ipotesi valutativa o verrà definita in futuro?"


Sottosegretario Letta:
"Credo che faccia parte della serietà del nostro lavoro proprio considerare il fatto che ognuno deve fare la sua parte. Io ho coordinato qui un incontro tra tutti i vertici delle amministrazioni, poi evidentemente spetterà al Presidente del Consiglio e al Ministro dell'Economia e delle Finanze, trovare le giuste compatibilità e proporre al Presidente della Regione una soluzione concordata, che traguardando le prossime, io dico, tre leggi finanziarie - questo mi sembra il tempo giusto che noi abbiamo a disposizione -, risolva i problemi, diciamo, tenendo conto che i problemi gravi cominciano nel 2004, e quindi noi abbiamo un arco quinquennale di tempo, 2004-2009, nel quale abbiamo la responsabilità di trovare delle soluzioni. Come vedete guardo soprattutto al futuro, nel senso che non mi interessa e non mi è interessato oggi entrare nel merito di responsabilità, di polemiche. Ho colto, da parte dell'opposizione politica, toni positivi e concilianti. Io credo che sia fondamentale e importante che guardiamo tutti all'obiettivo. Credo che i cittadini della Sardegna ci guarderebbero complessivamente, come classe dirigente, in modo giustamente sanzionatorio, se non fossimo in grado di affrontare, oggi, con serietà questi problemi, se ci mettessimo a litigare di fronte alle responsabilità. Qui il problema è risolverli e credo che la soluzione di questi problemi sia l'obiettivo più grosso che ci mettiamo tutti davanti".

Enrico Pilia (L'Unione Sarda):
"Due giorni fa i deputati Massidda, Cicu e Marras di Forza Italia asserivano che nel Dpef non ci sono soldi per la Sardegna e la Sardegna non è neanche menzionata. Questa loro certezza deriva da un primo esame sommario, avrebbero poi proposto degli emendamenti in futuro: lei invece è di tutt'altro parere. Quindi, questo contrasto di opinioni?"


Sottosegreatrio Letta:
"Ma guardi, la legge finanziaria la si presenterà entro il 30 settembre, la si discuterà nei mesi di ottobre, novembre e dicembre. Quindi quello sarà il tempo e il momento nel quale affronteremo in concreto tutte queste vicende".

Piersandro Pillonca (Sardegna 1):
"Nei giorni scorsi si era parlato di nuova intesa. Oggi invece si è parlato di aggiornare l'intesa. Ecco vorrei sapere: ci sarà un aggiornamento dell'intesa del '99? Verrà riscritta? Verranno fatti degli accordi di programma sui punti proposti dalla Regione e quindi non si tratta di un nuovo patto Stato-Regione?"


Sottosegretario Letta:
"Su questo posso essere molto semplice e sincero nella spiegazione. Quando ci siamo visti per la prima volta avevamo cominciato a ragionare sull'idea di una nuova intesa. Dopodichè abbiamo capito, parlandoci reciprocamente che avremmo perso più tempo a costruire il percorso per scrivere fisicamente e avere tutte le autorizzazioni, piuttosto che semplicemente andare a prendere la vecchia intesa che, nelle sue questioni chiave, è ancora attualissima, semplicemente non è stata ancora messa in pratica in gran parte. Quindi, avremmo avuto sicuramente più interesse a essere concreti nel riprendere la vecchia intesa nell'aggiornarla. Credo che così evitiamo di perder tempo, lo voglio dire perché è uno dei motivi, penso, che dimostra la modalità con cui vogliamo lavorare sulle cose senza tanti fronzoli e probabilmente sarebbe stata maggiormente oggetto di critiche se fossimo partiti con la ricostruzione di un percorso lungo mesi per andare a definire una nuova intesa. Mi sembra che così invece sia più attento alle esigenze concrete di cui stavamo parlando prima".

Presidente Soru:
"E forse la possiamo chiamare nuova perché è stata così a lungo messa da parte che riappare e viene messa al centro della discussione ora".

Enrico Pilia (L'Unione Sarda):
"Presidente, mi scusi, io ho vissuto con lei tutti i rinvii con lo scorso governo, si andava a Roma, si verificava, si chiedeva, e alla fine con Scajola quasi non c'erano più forze per continuare a chiedere. Oggi lei è molto più ottimista, questo non è un rinvio, ma è un impegno: forse è per questo?"


Presidente Soru:
"Non mi pare che sia un rinvio. Si è detto: nella prossima legge finanziaria. La legge finanziaria è il luogo dove si risolvono queste partite: sia gli aspetti normativi, sia gli aspetti delle poste in bilancio. Noi siamo un pezzo dello Stato e quindi, diversamente da quello che crede qualcuno, io non ho mai chiesto tutto e subito. Ho chiesto di poter parlare subito e di poter parlare di tutto. E finora avevamo avuto difficoltà anche solamente a parlare. Oggi stiamo parlando e nel momento in cui ci parliamo e affrontiamo concretamente le cose credo che in maniera matura troviamo le soluzioni dei problemi. E confido, sono fortemente ottimista che le troveremo entro il prossimo mese di ottobre. Non metteremo in dissesto le casse dello Stato, però sicuramente la Sardegna porterà a casa quello che gli è dovuto, lo porterà a casa in maniera certa e potrà affrontare il futuro in maniera più serena. Non dimentichiamoci che noi abbiamo visto degli anni in cui la Sardegna aveva, nel 2004, un deficit di bilancio, in un solo anno, di 1 miliardo e 300 milioni di euro, che è una enormità, una cosa sconsiderata, era di fatto la fine di qualsiasi politica di sviluppo per la nostra regione. Stiamo creando i presupposti per lo sviluppo, i presupposti per un modello di sviluppo nuovo, i presupposti per dar lavoro alla gente".