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Intervista a "Yacht Capital"

"Yacht Capital", 8 agosto 2006
"La Sardegna, il più gettonato degli approdi per chi naviga, rischia di vedere assottigliare la flotta di armatori che non vogliono pagare un'ulteriore tassa. Quali scenari si ipotizzano con questo provvedimento?"

Presidente Soru:
"Cerchiamo di creare i presupposti perché il turismo rimanga in Sardegna e cresca. Perché vengono i turisti? I turisti vengono innanzitutto per trovare un ambiente incontaminato, per avere un contatto con la natura, tutelata, per avere contatto con una cultura, con una capacità di ospitare, per stare in un luogo sicuro, e a un prezzo ragionevole. Noi garantiamo tutte queste cose e anzi stiamo valorizzando storia, cultura, la capacità di ospitare, stiamo migliorando le infrastrutture in Sardegna e proseguiamo nella nostra politica di salvaguardia ambientale, che è uno dei fondamenti, insieme alla cultura, del nostro turismo".

"Non crede nella necessità di armonizzare le imposte tra quelle governative e le regionali per non creare un effetto freno allo sviluppo della cantieristica e quindi meno turismo nautico?"

Presidente Soru:
"Tanto per cominciare, vorrei ricordare che la legge sulle tasse regionali esclude da qualsiasi forma di tributo le imbarcazioni che stanno in Sardegna tutto l'anno. Nel testo si legge: 'Sono esenti dall'imposta le navi adibite all'esercizio di attività crocieristica e le imbarcazioni che vengono in Sardegna per partecipare a regate di carattere sportivo; non sono soggette, altresì, al pagamento della presente imposta le unità da diporto che sostano tutto l'anno nelle strutture portuali regionali'.

Non mi pare che così si scoraggi la cantieristica. Capisco però che comprendere le ragioni del consiglio regionale sardo che ha votato la legge possa non essere facile.
La Sardegna è una regione a Statuto speciale che ha compiti, incombenze, responsabilità e competenze primarie in molte aree e quindi costi particolari. E diversamente dalle altre regioni italiane, che hanno modelli di finanziamento pensati per le regioni a statuto ordinario, quelli riferiti alle regioni a statuto speciale, vengono definiti in modo differente. Per esempio: queste regioni partecipano ai redditi prodotti (ecco perché abbiamo interesse che il turismo delle seconde case emerga dal sommerso), e anche all'Iva generata al loro interno. Infine, laddove la partecipazione ai redditi non dovesse bastare, hanno anche la possibilità di optare per un'imposizione fiscale.

Sono decenni che esiste questa possibilità di imposizione fiscale. Ma verso chi la dovremmo indirizzare? Verso i lavoratori, i disoccupati e le classi sociali più bisognose, oppure verso i settori dove ci sono consumi di lusso e dove è più facile partecipare ai costi dei servizi pubblici?"

"Ha già avuto modo di valutare gli umori degli addetti ai lavori: associazioni di categoria regionali, porti turistici, enti parchi marini, società di charter e noleggio ecc. Qual è la loro opinione?"

Presidente Soru:
"Se ne è parlato molto, sono state inventate anche balle colossali. Per esempio hanno scritto che Bill Gates sarebbe fuggito dalla Sardegna per non pagare le tasse. Si capiva che non era vero, ma nemmeno quando la Microsoft ha smentito, dicendo che mai Bill Gates si era occupato delle tasse in Sardegna, abbiamo letto sui giornali che si era trattato di un'invenzione di chissà chi.

Quindi attenzione. Io so che ci sono opposizioni, di chi non vuole pagare la tassa per principio. Nella Bretagna del 1700 i nobili non accettavano di pagare le gabelle non perché non avessero i soldi, ma per scongiurare anche solo l'idea che una casta eletta diventasse contribuente. E allora non restava che far pagare le imposte al popolo, con le tasse sul focatico, che colpivano le famiglie. Credo che quei tempi ormai siano archiviati.

Però riceviamo anche lettere e manifestazioni di consenso, da gente che possiede e a volte anche costruisce barche, e ama il mare e amerebbe vedere i porti meno affollati, le coste non cementificate, e che quando mette piede a terra desidera vivere un'esperienza che la porti a contatto con le popolazioni che lo abitano anche un po' al di là della costa. Ed è a queste comunità dell'interno che noi riserviamo il 25 per cento delle tasse regionali, per un riequilibrio territoriale e ambientale che noi dobbiamo assicurare a chi continua a vivere nei paesi dell'interno, perché la Sardegna non diventi una ciambella con un grande buco al centro. Anche lì, e non solo lungo la costa, la Regione deve garantire livelli di benessere, di istruzione, e qualità dei servizi che servano a tenere viva una parte importante della nostra storia, della nostra cultura, dei nostri saperi e del nostro ambiente".

"I ricavi derivanti da questa tassa giustificheranno il rischio di una fuga verso la Corsica o verso altri approdi?"

Presidente Soru:
"Mi hanno appena consegnato una dichiarazione di Tom Barrack (un imprenditore americano che ha investito grandi risorse sul mercato immobiliare sardo, ndr) che i giornali finora non hanno riportato, mi pare. Ve la leggo:
'La maggior parte degli yacht ritornano nelle nostre acque diverse volte durante la stagione, e la tassa annuale è semplicemente un piccolo costo del godimento delle bellezze e dei vantaggi che questo territorio offre. I grandi yachts sono equipaggiati con sistemi ecologici settici all'avanguardia, gestiti da staff di professionisti che non hanno alcun problema a dedicare alle tasse una piccola parte delle spese ordinarie. In tutta la Sardegna, ci sono oltre 18mila posti barca, principalmente dedicati alle piccole imbarcazioni, a fronte di 480mila imbarcazioni registrate nel nostro Paese. Durante la stagione estiva, la maggior parte di queste barche arrivano in Costa Smeralda, insieme a barche provenienti dal resto del mondo. La Sardegna costituisce una delle destinazioni più desiderate al mondo è, oggi più che mai, la finestra per scoprire la sua anima ed entrarvi in contatto. La salvaguardia delle acque, delle coste, delle baie e delle più piccole insenature, con la sicurezza dei porti e la qualità dei servizi, sono la sola strada che possiamo tracciare per assicurare la continuità dell'eccellenza nel diporto per i futuri decenni e, mi auguro, per sempre. Per poter preservare questo santuario acquatico, tutti noi dobbiamo contribuire un po' di più e pretendere un po' di meno. Il costo dell'ormeggio in Costa Smeralda non è dato né dal contesto immobiliare che la circonda, né dalle infrastrutture portuali, ma è il sostegno dovuto per preservare la civiltà, la cultura, l'ecologia e la qualità ambientale odierne per le future generazioni".

"Provi a tranquillizzare il presidente dell'Ucina (Unione Costruttori Italiani della Nautica) dicendogli che, magari in futuro, con questo provvedimento troverà maggiori servizi negli approdi, costi aerei più bassi, collegamenti veloci per le urgenze sanitarie o……"

Presidente Soru:
"Quando l'amministrazione statale chiede le tasse non specifica: 'L'Irpef ci serve per la scuola, l'Iva ci serve per l'ospedale e quell'altro per la cassaintegrazione'. No: i soldi servono per il bilancio dello Stato. Poi i cittadini possono domandarsi 'Ma quello che mi chiedono è equilibrato rispetto a quello che mi offrono?' E lì si dà un giudizio complessivo sul governo e sulla politica. E in più possono dire 'Piuttosto che continuare a chiedermi soldi, siete sicuri di tagliare tutti gli sprechi e di gestire con attenzione i nostri quattrini? Siete sicuri di non chiedere cento e poi dare politiche per cinquanta e sprecare gli altri?' E questo è un dubbio legittimo.

Ma adesso arriviamo in Sardegna… A cosa servono queste imposte? Per contribuire al bilancio pubblico, per garantire sviluppo in Sardegna, anche nelle zone interne. Vuol dire chiedere a chi può contribuire, in modo che ci siano le condizioni per lo sviluppo di chi ne ha bisogno. E certo vuol dire ridistribuire un po' di reddito in maniera da garantire le stesse opportunità a tutti. Noi vogliamo che tutti abbiano le stesse chanche: chi abita lungo le coste così come chi abita nell'interno, chi abita in Sardegna come chi abita in Lombardia, i figli dei ricchi, come per i figli degli impiegati".