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Conferenza stampa sull'Enpi, programma di cooperazione nel Mediterraneo

Cagliari, lunedì 18 settembre 2006, sala Giunta
Presidente Soru:
"Venerdì scorso a Bruxelles è stata formalizzata, in un incontro con tutti i rappresentanti del Mediterraneo e con la commissione europea, l'assegnazione alla nostra regione di una responsabilità importante. E cioè l'assegnazione alla nostra regione della responsabilità di essere Autorità di gestione del programma Enpi per il prossimo sessennio, 2007-2013. Cos'è il programma Enpi?

E' il programma di partenariato, di cooperazione internazionale, che l'Unione europea ha previsto nel prossimo sessennio per i paesi della sponda del Mediterraneo. E' un programma di cooperazione interregionale per favorire il contatto, il dialogo fra le regioni del Mediterraneo. Comprende quindi circa 116 regioni e 19 paesi compresi Cipro e Malta.

Come sapete il Mediterraneo tende sempre di più a essere una delle zone importanti del mondo, una delle cosiddette appunto regioni mondiali, importante naturalmente per la sua storia, la sua cultura, per le sue opportunità, ma anche per la complessità dei flussi che in questo momento la interessano, flussi degli investimenti, flussi delle immigrazioni.

Per l'Unione europea è importante mantenere un dialogo vivo, accrescere la qualità di questo dialogo e accrescere la capacità di cooperazione nell'idea anche nella convinzione che solo attraverso la cooperazione, solo attraverso il lavorare assieme, si possa effettivamente sfruttare tutte le possibilità di crescita. Una crescita nel Mediterraneo che avverrà solamente se saremo capaci di crescere tutti assieme, di crescere di più, ma di crescere tutti assieme.

Sarà impossibile continuare immaginare che si possa crescere uno a discapito dell'altro, ma si deve necessariamente crescere tutti assieme, sfruttare le risorse comuni nella volontà di stare assieme, in pace nel Mediterraneo.
A questo programma l'Unione europea dedica 173 milioni di euro di risorse nei prossimi anni a cui si aggiunge il 10% , un ulteriore 10%, quindi altri 17 milioni di risorse dei paesi interessati. Quindi si tratta di un progetto di 200 milioni di euro circa che deve servire a finanziare progetti di cooperazione tra le diverse regioni del Mediterraneo. Si può trattare di progetti di cooperazione tra poche regioni quindi bilaterali, trilaterali, di gruppi di regioni, ma è necessario anche finanziare progetti di interesse regionale che interessino tutte le regioni che si affacciano nel Mediterraneo. La nostra regione ha avuto l'onore e la responsabilità di gestire questo programma.

Qual è stato il percorso? Innanzitutto la nostra regione è stata scelta tra le regioni italiane che si erano candidate a gestire questo programma, insieme alla Sicilia, alla Campania, alla Puglia, e altre che non ricordo. C'è stata una discussione in sede della conferenza delle regioni - si era candidato anche il Ministero delle Infrastrutture e anche lo stesso Ministero degli Esteri - e riportando anche un desiderio dell'Unione Europea di presentare candidature che fossero espressioni del sistema delle regioni, l'Italia ha finalmente deciso di presentare come candidata una regione. E la discussione del sistema delle regioni ha fatto sì che emergesse la candidatura della Sardegna: per la sua vocazione mediterranea e per l'attenzione che la nostra regione sta ponendo su questi argomenti – anche grazie a l'ultimo Forum sul Mediterraneo che è stato presentato a Cagliari nei mesi scorsi, e che naturalmente faceva parte di una strategia che si avvicinava anche verso questo risultato.

La candidatura italiana si è poi confrontata con la candidatura spagnola della regione di Valencia, con la candidatura francese della regione di Marsiglia, e grazie anche ai buoni auspici del nostro Ministero degli Esteri, grazie anche alla qualità della presentazione della nostra regione, venerdì, come dicevo, la nostra regione è stata definitivamente scelta. Ora il programma parte, attivamente, entro un mese dobbiamo garantire l'apertura degli uffici qui a Cagliari; l'apertura anche di tutti i sistemi collaborativi di informazione (un sito Internet, una rete Intranet) e di collaborazione tra le diverse regioni. Perché dal 1 ottobre deve essere operativo il programma: nei prossimi mesi quindi bisogna presentare il progetto di programma, scriverlo materialmente, aprire gli uffici e così via.

E' anche un'opportunità di lavoro per qualche decina di giovani sardi: lavori anche di buon livello, anzi di ottimo livello, dove devono essere messe in moto capacità di analisi di dati economici, di confronto interculturale, di progettazione; capacità legate alla conoscenza delle lingue straniere – ne approfitto per invitare qualcuno che conosca l'arabo a farsi avanti – e così via. Ho detto che la nostra regione, nell'avere la responsabilità della gestione del programma ha quello del coordinamento dei diversi progetti bilaterali o tra gruppi di regioni, ma ha soprattutto la responsabilità di gestire e di presentare dei progetti che riguardino tutte le regioni, dei progetti più vasti.

Noi nel presentare la nostra candidatura avevamo già esposto a Bruxelles - e credo che la qualità di questi progetti abbia giocato un ruolo nella decisione finale – dei progetti legati alla valorizzazione del sistema dei beni culturali del Mediterraneo, questa storia dei traffici e delle rotte che hanno toccato naturalmente anche la Sardegna nell'antichità. E vorremmo portare su scala mediterranea un lavoro che è stato portato già a compimento attraverso il portale di SardegnaCultura. Ci sono progetti legati alla comunicazione intermediterranea, quindi siti Internet, radio e programmi televisivi legati alla sanità, dove, su alcune aree, la nostra regione ha delle vocazioni specifiche, avendo fatto molto nel trattamento delle malattie endemiche che hanno riguardato la Sardegna, ma che riguardano anche altre regioni del Mediterraneo.

A questo proposito esiste anche un altro progetto, non europeo ma nazionale che era l'Istituto mediterraneo di Ematologia, l'Ime, che come sapete ha escluso la Sardegna quando è stato istituito qualche anno fa e con il quale invece in questo momento ci sono rapporti fittissimi e direi un'ampia condivisione da parte dell'Ime attuale per fare in modo che l'Ime continui ad aver sede nel Lazio, ma anche che abbia due sedi: una nel Lazio e una in Sardegna. Quindi anche tutte le nostre competenze in campo medico e di medicina delle patologie, che sono tipiche di quest'area, possono essere messe in gioco.

Quindi, questo è tutto, il progetto è già operativo e si sta lavorando concretamente per rispettare questa prima data che è prevista fra 30 giorni e rispettare la data del gennaio 2007. Gli uffici saranno qua e stiamo preparando lo staff: riguarderà parte dello staff di dipendenti della Regione che hanno esperienza in progetti europei, quali Interreg o i Por, e un altro staff invece dovrà essere acquisito dall'esterno. Parte dello staff invece proverrà anche da paesi stranieri e quindi ci sarà anche l'opportunità di collaborare assieme in Sardegna fra culture ed esperienze diverse.

La cosa che ritengo più importante - oltre naturalmente a essere grati per l'apprezzamento della nostra regione, fatto da parte della Commissione e dagli altri paesi che hanno fatto questa scelta - è l'opportunità di tessere relazioni, di tessere contatti. Ci saranno contatti diretti tra la nostra regione e 15 paesi del Mediterraneo, i governi di 15 paesi del Mediterraneo. Contatti diretti e quindi l'opportunità di lavorare assieme su questo progetto, e l'opportunità di lavorare assieme su altri progetti. L'opportunità per le nostre imprese di farsi conoscere, di fare missioni in ognuno di questi paesi; l'opportunità per mostrare loro l'intero nostro sistema socio-economico e, come dicevo, credo che si possa crescere solamente se riusciamo a crescere assieme e lavorare assieme. E questa è un'opportunità concretissima per la nostra società e per le nostre imprese".

Giornalista:
"Presidente, è stato indolore il ritiro delle candidature della Valencia e della Provenza a favore della Sardegna?"

Presidente Soru:
Certo che non è stato indolore, e infatti è stato delle ultime ore: però è andata così, per una volta, e siamo naturalmente molto contenti. Manterremo una collaborazione con Valencia e anzi questo ufficio avrà un 'liaison office' a Valencia e a Marsiglia, e anche questa, a questo punto, diventa un'opportunità di conoscenza maggiore, di collaborazione con la regione di Valencia che sta facendo molto ".

Giornalista:
"Quindi, entro un mese significa?"

Presidente Soru:
"Entro metà ottobre: l'apertura degli uffici e il sito, che sarà multilingue (in italiano, francese, inglese e in arabo). Valencia aveva investito molto: ha un ufficio mediterraneo che ha gestito altri programmi ed era quasi naturale che gestisse anche questo programma. E allora lo stiamo gestendo noi, però utilizziamo anche le loro competenze e la possibilità di collaborare con loro e di fare fattor comune della loro esperienza precedente, tenendo un 'liaison office' appunto a Valencia".