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Intervento in Consiglio regionale

Cagliari, martedì 28 novembre 2006, Consiglio regionale
"Grazie mille signor Presidente. E' stato detto che il centro-sinistra non ha difeso il Presidente della Regione, o lo ha fatto in maniera tiepida. Non mi è parso. Non lo ha fatto in maniera appassionata perché in effetti c'era poco da appassionarsi in questo dibattito. Di cosa stiamo parlando? Io non l'ho capito, non ho capito qual è l'argomento all'ordine del giorno. L'argomento all'ordine del giorno è: chiedere che il Presidente si dimetta?

Onorevole Artizzu. Era molto più facile, bastava presentare una mozione di sfiducia e iniziare voi dicendo: 'Il Presidente è sfiduciato', e voi, iniziando, votando per la sfiducia al Presidente della Regione. Magari facendo un giro di telefonate per fare in modo che i banchi fossero tutti occupati e assicurarsi che almeno tutti i vostri voti di sfiducia fossero ben utilizzati, e magari anche questa piccola maggioranza o maggioranza che abbiamo si può anche colmare, perché basta che la metà dei voti, la metà della differenza la pensi come voi nel segreto, e si poteva anche sfiduciare il Presidente della Regione.

Bastava fare questo. Se aveste fatto questo forse il dibattito sarebbe stato più interessante, ma di dibattito non ce n'è perché il coraggio di fare questo non lo avete avuto, e il coraggio, quando uno non ce l'ha, non se lo può inventare, molto semplice.

E allora, di che cosa stiamo parlando oggi? Quei banchi sono comodi, è comodo l'ossequio di cui godete, è comodo lo stipendio di cui godete, è comodo il ruolo, è
comodo il prestigio sociale, è comodo il risultato, anche economico, che molti di voi in nessun altro modo potrebbero godere.

E allora, la prossima settimana presentate una mozione di sfiducia, la prossima settimana abbiate il coraggio di presentare una mozione di sfiducia. Abbiate il coraggio di presentare una mozione di sfiducia e allora forse capiremo qual è l'argomento all'ordine del giorno, io l'argomento all'ordine del giorno oggi non l'ho capito.

Ho sentito, come al solito, una sfilza di insulti. Ho sentito una sfilza di niente. Ho sentito da capigruppo, ancora, usare linguaggi cruenti, parole violente, ricordare il fatto che addirittura la fiducia, la buona fede, sia stata cancellata, da parte di chi, fin dal primo momento, al primo intervento in Consiglio, in quest'aula, dopo la mia Presidenza, ha ricordato devastazioni ambientali, ha ricordato qualsiasi danno, ha ricordato conflitti di interesse mostruosi, accaparramento di risorse, furti di denaro pubblico, qualsiasi vituperio non è stato risparmiato a questo Presidente, democraticamente, credo, eletto.

E poi reagite immediatamente se vi si ricorda che anche da parte vostra c'è una responsabilità nelle cose che dite, e che avreste dovuto, se veramente credevate nell'ordine del giorno, presentare una diversa mozione. E allora, evidentemente non era questo l'argomento all'ordine del giorno. Qual è l'argomento all'ordine del giorno allora? Vorrei capirlo. Sono i poteri del Presidente della Regione? Non ho votato io questa legge elettorale. Ne volete una diversa? Discutetela, votatela. Io credo che questa legge, che questo sistema di governo, sia un buon sistema di governo, il miglior sistema di governo possibile, ma è nel vostro potere deciderne un altro.

Lo strapotere del Presidente della Regione. Credo che molto del buono che sia stato fatto dal centro-sinistra, in questi due anni e mezzo, dipenda dall'importante capacità legislativa, dalla quantità e l'importanza delle leggi che sono state approvate. E molto dipenderà, in queste prossime settimane ancora, nell'approvazione del piano sanitario, della legge statutaria, della legge di riforma del sistema idrico, dell'acqua multisettore.

Dipende questo dal potere di un Presidente, o dipende dal potere del centro-sinistra? O dipende dal Consiglio regionale? E' un segno di crisi politica che si votino delle leggi? Leggi così importanti, in questo momento, o forse è un segno di coesione del centro-sinistra? Ancora sullo strapotere del Presidente, perché è uno slogan facile, riesce bene, compare anche bene sui titoli del giornali, è facile da riportare.

Non c'è nessun potere nuovo che il Presidente della Regione, eletto in questa legislatura, abbia rispetto ai presidenti del passato. Dirige il lavoro, coordina il lavoro della Giunta e della Giunta è sintesi. Di una Giunta che discute collegialmente e ha la responsabilità di farne sintesi, questo è vero oggi ed era vero nel passato.

Se c'era un sistema di veti, o l'instabilità insita nel sistema, che faceva in modo che i Presidenti precedenti non riuscissero, con efficacia, a svolgere questo ruolo di sintesi della Giunta, non è colpa mia, e anzi, credo che sia un bene di questo sistema politico, fare in modo che il Presidente della Regione possa effettivamente svolgere quel ruolo di sintesi della discussione collegiale in Giunta. Collegialità, diversamente da quello che pensa qualcuno, non significa che la Giunta divide per 12 gli argomenti e ognuno, autonomamente, porta avanti quell'argomento che gli è stato delegato.

Collegialità vuol dire portare in discussione, in Giunta, tutti gli argomenti, ed è nella responsabilità del Presidente della Regione portare a sintesi la discussione nella Giunta, per un motivo solo: che è l'unico che deve mantenere la parola data agli elettori ed è l'unico che deve rispondere agli elettori. Se non fosse così forse mi dimetterei anch'io.

E' così facile dimettersi. Magari dimettersi sbattendo la porta e dicendo: il centro-sinistra non è sufficientemente coeso, o questo Consiglio regionale non è sufficientemente autorevole.

Però, diversamente dagli assessori, che non rispondono agli elettori, il Presidente della Regione risponde agli elettori, e poiché ho dato una parola, io non mi dimetterò. E questo rispondere agli elettori, sta alla base della differenza di responsabilità, anche nella Giunta, e alla responsabilità di conduzione della discussione collegiale in Giunta e della responsabilità, della sintesi, in Giunta.

Per il resto. Potere del Presidente della Regione, o lo strapotere del Presidente della Regione. Io non so di chi mi ha preceduto, io so che non ho mai fatto nessuna telefonata a nessun Direttore generale di una Asl, per nessun motivo, non ne ho mai fatto una, tanto meno per chiedere un'assunzione, uno spostamento, un favore, una presentazione, non ho mai fatto una telefonata a un Direttore di una Asl.

Non ho mai fatto una telefonata a un Presidente o a un Direttore generale di un Ente. Non ho mai fatto una telefonata a un Direttore di un'Agenzia, per nessuno di questi motivi. E allora, lo strapotere di questo Presidente della Regione si riduce, nel potere, già previsto nel passato, di conduzione, di coordinamento della discussione collegiale in Giunta, e la responsabilità della sintesi, quando ci sono opinioni diverse.

Tutto lì, in Consiglio regionale non ha nessuno strapotere, ha un voto, come tutti voi. Forse la differenza è che i poteri, già previsti per la Presidenza della Regione, che mi hanno preceduto, possono essere più efficacemente utilizzati, e cioè, forse nel passato c'erano dei poteri del Presidente della Regione che non riusciva a svolgere. Oggi il sistema politico, il sistema elettorale, permette con maggior facilità, più del passato, che questi poteri vengano effettivamente esercitati. E' un bene o un male? Io credo che sia un bene.

Credo che sia un bene che si possano portare avanti delle scelte che altrimenti, difficilmente si sarebbero potute portare avanti. Credo che la stabilità sia un bene importante per questa Regione e per le altre Regioni, così come è stato un bene importante per il governo dei comuni, per le amministrazioni dei comuni, per le amministrazionidegli enti locali, e non credo, francamente, che l'elezione diretta del sindaco, che l'elezione diretta del Presidente delle province o della Regione, sia la morte della democrazia. Credo che sia invece un traguardo, che è stato raggiunto con fatica e che va difeso. E' stato detto che son stato eletto contro i partiti o al di là dei partiti. Sarei stato, avrei potuto essere eletto nel centro-destra.

Io mi sono candidato col centro-sinistra e l'ho detto dal primo giorno, e son stato eletto col centro-sinistra, e ho avuto l'onore, che reputo importantissimo, di poter rappresentare il centro-sinistra regionale, nelle ultime elezioni e in questa legislatura.

E all'orgoglio di rappresentare questa maggioranza, che sta portando con successo un programma di centro-sinistra, un programma di riforme della pubblica amministrazione regionale, un programma di difesa dell'ambente, un programma di considerazione delle servitù militari, un programma di diritti e responsabilità. Diritti, ad esempio, nella vertenza delle entrate, e contestuale assunzione di responsabilità, nel trasporto pubblico locale e altri argomenti.

Portiamo avanti un programma di centro-sinistra nella riforma dell'organizzazione regionale, nella riforma degli enti, nella riforma del nostro sistema politico e amministrativo, e portiamo avanti un programma di centro-sinistra nelle politiche della sanità. Noi siamo per la sanità pubblica. Abbiamo fatto una politica, una riforma del sistema sanitario regionale, che permette al sistema pubblico di
negoziare coi privati, e di porre un limite, e di definire dei contratti quasi, col privato.

Assieme Giunta e maggioranza in Consiglio regionale hanno presentato un piano sanitario che sarà discusso in queste aule, e che voi approverete, prima di Natale, che parla di nuovi ospedali a Cagliari, che parla di nuovi ospedali a Sassari, che parla di nuovi ospedali ad Alghero, che parla di cose importanti. Ancora ieri, in Giunta, abbiamo approvato…, o stamattina?, stamattina: sulle politiche sociali.

E' uno slogan che questa Giunta non sia attenta alle politiche sociali. Andate a vedere che cosa è stato speso nei 5 anni precedenti e che cosa stiamo spendendo noi nelle politiche sociali, andate a vedere il numero dei piani di assistenza personalizzati, quelli che si facevano prima, che abbiamo nel 2005, che abbiamo fatto adesso, che abbiamo approvato oggi, con i fondi del 2006 per il 2007. Andate a vedere che cosa si spendeva in passato per il diritto allo studio e quello che stiamo spendendo noi.

Andate a vedere che cosa si è fatto in passato per la costruzione di nuove case dello studente, di nuove residenze per gli studenti, per garantire il diritto dello studio a tutti, e quello che sta facendo questa Giunta di centro-sinistra. Che cosa stiamo facendo nella battaglia contro il precariato, che cosa il Consiglio regionale ha fatto per il precariato nell'Ente foreste, sta facendo per il precariato in Abbanoa, sta facendo per il precariato dentro la pubblica amministrazione.

Questa maggioranza di centro-sinistra sta mantenendo le promesse con i suoi elettori e capisco che preoccupi questo centro-destra. Lo preoccupa, perché dopo due anni di governo abbiamo vinto le elezioni politiche in Sardegna, e con un numero importante, un numero importante che ha contribuito all'elezione del centro-sinistra, alla vittoria del centro-sinistra nel nostro Paese. E allora, stiamo continuando a portare avanti quel programma e lo continueremo a portare avanti con determinazione, e non c'è nessuna crisi politica.

C'è la sostituzione di alcuni assessori e gli assessori non sono più un elemento di equilibrio politico, ed è per questo che in queste settimane approveremo il piano sanitario regionale vecchio di 25 anni. In queste settimane, questo Consiglio deciderà qual è la forma di Governo di cui si vuole dotare, qual è il riequilibrio dei poteri. E' in queste settimane che si deciderà del governo delle acque in Sardegna, dopo che per 25 anni se ne è parlato. E allora, direi che c'è una crisi politica, è vero, e c'è la crisi politica della minoranza.

La crisi politica di chi non sa fare opposizione delle idee, ma fa opposizione e porta in questo Consiglio, un giorno le buste dell'immondezza, un giorno occupa il Consiglio, un giorno fa finta di fare una mozione di sfiducia, ma non ha il coraggio di farla.

C'è la crisi politica di una opposizione, che non ha idee da portare in campo e cerca dei sistemi diversi per finire sui giornali, questa è la crisi della politica. E sarebbe auspicabile che torni il confronto delle idee, in questo Consiglio regionale.

Sarebbe auspicabile che tornassimo a parlare delle cose, nel merito delle cose, ma per parlare delle cose occorre studiare, occorre approfondire gli argomenti, e capisco che è più facile tirare fuori uno slogan che approfondire gli argomenti della legge statutaria. E capisco che possa essere anche imbarazzante, da una parte, dire che si è contro il presidenzialismo, quando si vuole il presidenzialismo anche come forma del Governo nazionale.

Però non bisogna disperare, se si approfondiscono, magari un'idea la si può portare al dibattito. Ma certo, che cos'ha da portare al dibattito uno che dice di essere il leader dei cacciatori e non riconosce neanche gli uccelli".