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Cerimonia inaugurale per la riapertura della Carbosulcis

Nuraxi Figus, lunedì 4 dicembre 2006, sala riunioni Carbosulcis
"Sono venuto volentieri stamattina in miniera a partecipare insieme a voi a questa festa di Santa Barbara, un pochino speciale almeno per due motivi: abbiamo risentito il rumore del carbone, io l'ho sentito per la prima volta, in effetti è emozionante vedere questo mucchio nero che si forma velocemente; ed era emozionante anche perché, come è stato detto, il primo dicembre è entrata qualche persona nuova in questa miniera.

Il primo dicembre non ha coinciso con l'ennesima mobilitazione, l'ennesimo licenziamento: il primo dicembre ha coinciso con delle persone nuove che entrano a far parte del processo produttivo. Purtroppo non capita spessissimo al presidente della Regione di andare a inaugurare fabbriche nuove. Ci capita più spesso di dover combattere con chi le fabbriche le vuole chiudere, con chi le fabbriche ha promesso di aprirle e poi non le apre mai, dopo aver ottenuto ingenti vantaggi dalla pubblica amministrazione. E allora essere qui oggi, ripercorrendo una storia antichissima, come l'abbiamo ripercorsa anche qualche settimana fa col Presidente della Camera Bertinotti, e incontrandoci finalmente non solo per celebrare il passato, ma per celebrare con speranza il futuro, è particolarmente importante.

Qualcuno pensava che il carbone appartenesse al passato, che fosse una storia chiusa per sempre che non bisognasse riprendere in considerazione. Nondimeno l'energia è attuale, l'energia è il futuro. E non c'è una sola fonte di energia, e tra le varie fonte di energia noi sicuramente ne abbiamo una totalmente presente nella nostra regione che va valorizzata, è il carbone. E poi, il passato si veste di tecnologia, di ricerca, di esperienze nuove.

Oggi il carbone si veste di contenuti nuovi anche in questo territorio. Nei prossimi giorni avrò un appuntamento col commissario dell'Enea, con il quale come sapete c'è una società comune, la Sotacarbo, che ha avuto un ruolo importante nello spingere e nel promuovere la rinascita del progetto integrato carbone e centrale di produzione di energia. La Sotacarbo che deve necessariamente avere un ruolo nello studiare le nuove possibilità di utilizzo del carbone, compreso quello dell'estrazione di idrogeno dal carbone.

Un'ultima parola per il Sulcis. La storia del Sulcis è legata alle miniere, poi è stata legata alla produzione di energia, all'estrazione di materie prime. Ci immaginiamo anche un futuro diverso per il Sulcis, legato all'artigianato, legato all'agricoltura di qualità – come la cantina di Santadi dimostra che si può fare. Un futuro legato anche al turismo. Ci immaginiamo un futuro diverso legato alla conoscenza, alla ricerca, come si cerca di fare da Montevecchio a Carbonia, con la Sotacarbo, con l'università e così via. Ma il futuro del Sulcis difficilmente può prescindere dalla miniera e dalle produzioni delle materie prime.

Per questo cerchiamo di fare tutti gli sforzi possibili tutti insieme per difendere questo comparto industriale importante. Il riavvio della miniera oggi è un pezzo di questo percorso. Difendere la miniera, ma difendere la necessità di produrre energia a basso costo, difendere dunque tutta l'industria metallurgica del bacino di Portovesme. Noi abbiamo il carbone, noi accettiamo e anzi siamo orgogliosi di produrre energia dal carbone. Ma l'energia dal carbone, oggi, subito dopo l'energia di produzione nucleare, è l'energia di minor costo possibile. E questo minor costo dell'energia in Sardegna non si è tradotto in minor costo dell'energia per il nostro sistema industriale. E questo noi stiamo cercando di fare e questo ormai lo abbiamo concordato con le imprese produttrici di energia. Per questo, grazie a questa collaborazione, grazie anche alle imprese produttrici di energia, noi possiamo dare certezza che dal primo gennaio le nostre industrie energivore avranno un prezzo accettabile dell'energie per poter portare avanti le loro produzioni.

E mentre oggi facciamo un accordo che comunque ha natura temporanea, di qualche anno, in attesa della soluzione strutturale che passa necessariamente dalla costruzione della nuova centrale, che brucerà una parte importante di questo carbone, lo farà però garantendo un prezzo più basso dell'energia alle industrie, in attesa di questo, lo spirito di collaborazione di tutte le parti, comprese anche le imprese produttrici, ci permette di guardare con maggior certezza anche al futuro del comparto industriale.

Quest'area ha bisogno di bonifiche: ha bisogno di fare industria però in condizioni ambientali accettabili. E credo che molto è stato fatto in questi ultimi anni per far sì che il lavoro attuale non aggravi la situazione ambientale già esistente; credo che troppo poco abbiamo fatto per riportare alla normalità l'impatto grave sull'ambiente dei lavori del passato.

Noi abbiamo proposto al governo, in particolare al Ministero dell'Ambiente di avviare molto in fretta un accordo di programma dove si prendano degli impegni seri sulle politiche e che dia all'autonomia regionale il potere anche di approvare in fretta le opere di bonifica in maniera da non cadere sui ritardi delle burocrazie non solo regionali ma dello Stato.

E allora riparte la miniera, ci sono garanzie per le industrie energivore, è partita qualche giorno fa l'ultima fase del bando per il progetto integrato, partirà pure la costruzione della nuova centrale, gli scorsi giorni è stato firmato un accordo per dare garanzie agli ex lavoratori socialmente utili del consorzio Ati, questo consorzio finalmente ha firmato un accordo con l'Igea, per cui lavoreranno assieme nelle opere di bonifica ambientale; è partito il bando per Masua, è partito un bando per Sant'Antioco per l'ex Palmas Cave, sono arrivati progetti interessanti dalla progettazione integrata, la Regione sicuramente li finanzierà, almeno in parte, insomma c'è un laboratorio aperto nel Sulcis. Ci sono dei lavori importanti che stanno per partire a Campo Pisano, che stanno per partire a Monteponi. Insomma il Sulcis non deve essere solamente disperazione, nel Sulcis ci deve essere speranza, la speranza che nasce anzitutto dalla volontà di tutti voi e anche dall'ascolto della Regione, dalla volontà di lavorare insieme a voi".