Regione Autonoma della Sardegna [SITO ARCHIVIO]
Vai alla nuova versione
Vai al contenuto della pagina

Logo Regione Sardegna


Incontro con la Provincia di Sassari, i sindaci e i sindacati del Sassarese

Cagliari, martedì 12 dicembre 2006, Palazzo della Regione
"E' un'opportunità discutere assieme: è utile, confrontarci un po' sulle cose da fare, sulle cose già fatte e sulle cose da fare. Intanto vorrei assicurarvi che il sud della Sardegna non si è dimenticato di Sassari, della provincia di Sassari. A me piacerebbe che in 5 anni trasferissimo la Regione, così nessuno si sentirebbe orfano in questa Regione. Tutto quello che si può fare per distribuire la pubblica amministrazione, in maniera che almeno queste cose le potessimo superare insomma. Non c'è un pezzo di Sardegna che si dimentica dell'altro insomma. Perdipiù, in Giunta sono ampiamente rappresentati i diversi territori della nostra regione, quindi alcune cose, anche territoriali, vengono richiamate. Così come diceva soprattutto il signor Ruju, che ha appena terminato. In effetti, dopo due anni e mezzo, almeno la consapevolezza dei problemi, delle opportunità della regione li abbiamo, anche se non tutto siamo stati capaci di risolvere o di affrontare, almeno una consapevolezza ce l'abbiamo.

E quindi ripartirei dal primo intervento del presidente della Provincia, che avendo concordato con voi ha richiamato alcuni punti: le infrastrutture, la progettazione integrata, l'Asinara, che poi tutti avete richiamato. E poi l'ultimo punto era quello del Ztl, del governo della promozione del turismo.
Intanto avete richiamato punti sui quali abbiamo lavorato parecchio in questi anni, non mi pare che siamo fermi su nessuno di questi, e mi pare che su ciascuno di questi punti vi possiamo eventualmente aggiornare e comunque confermare lo stato del percorso, e credo vi dovrebbe tranquillizzare parecchio rispetto alle vostre preoccupazioni.
Partirei dal fatto che avete detto: non siamo venuti a chieder soldi, piuttosto a segnalare delle difficoltà, dei problemi, anche delle opportunità. Che sono opportunità per il vostro territorio e per la nostra regione, e quindi, ancora prima di parlare di soldi parlare di problemi concreti, delle cose, e poi eventualmente trovare, dopo, le risorse necessarie e le fonti di finanziamento disponibili.

Comunque le cose si fanno coi soldi, volevo tranquillizzarvi, la Regione ha comunque a disposizione una quantità interessante di risorse, con le quali affronta il prossimo periodo di programmazione di fondi europei e nazionali. Come sapete tutti, qualcuno di voi ha partecipato ad altri incontri, quindi magari non vi annoierò portando dei dati di cui abbiamo già parlato.

Il primo gennaio parte il prossimo quadro comunitario di sostegno. Abbiamo detto più volte: usciamo dall'Obiettivo 1. Abbiamo corso il rischio di un taglio di fondi assolutamente rilevante. In realtà, grazie al lavoro di questi ultimi mesi e all'attenzione anche, del Governo nazionale, che ha sopperito, in grossa parte, alla diminuzione dei fondi europei con un maggior contributo nazionale per ogni euro di risorse europee. Nell'ultimo, nel precedente quadro comunitario di sostegno, per ogni euro europeo c'era un euro nazionale che contribuiva, e di questo euro nazionale un terzo era pagato dalla Sardegna. Oggi ogni euro europeo muove un euro e mezzo nazionale, e in massima parte, l'ottanta per cento, è pagato dallo Stato.
Per questo motivo usciamo dall'Obiettivo 1 con un taglio di fondi inferiore al 25%, mi pare il 22-23%. In valore assoluto perdiamo circa 900 milioni di euro in sei anni, quindi un taglio molto inferiore rispetto a quello ipotizzato in alcuni momenti, anche di due terzi. E comunque, questo taglio è poi controbilanciato da un aumento di risorse nazionali dello stesso periodo. Per cui, per i prossimi sei anni, abbiamo da programmare risorse europee, ma anche risorse nazionali, fondi per le aree sotto-utilizzate.

C'era il rischio, e c'è stata la discussione, che uscendo dall'Obiettivo 1 la Sardegna perdesse anche il diritto di partecipare a pieno titolo, con le altre regioni meridionali, all'utilizzo dei fondi per le aree sotto-utilizzate. Come raggiunto l'Obiettivo 1, noi, con le diverse delibere Cipe, partecipavamo al 12% delle risorse per le aree sotto-utilizzate in questi anni. Nel prossimo periodo scontiamo due fatti positivi: innanzitutto il Governo, con questa legge finanziaria, programma le risorse per sei anni, e non di anno in anno, permettendo alle regioni di avere un quadro complessivo delle risorse e fare una programmazione complessiva delle risorse europee e delle risorse nazionali, oltre che di quelle regionali. Quindi abbiamo non una visione a un anno, ma a sei anni. Prima partecipavamo al 12%, ora ci parteciperemo al 12,61%, anche questo è un segnale positivo da parte del Governo e spero anche un po' da parte della Giunta regionale. Non solo confermiamo la nostra partecipazione, ma anche la accresciamo, in una percentuale che comunque, in valore assoluto, vale parecchie decine di milioni di euro.
Con le risorse Fas, rispetto al periodo precedente, grazie all'incremento di cui parlavo e all'incremento, anche, di risorse nazionali lasciate alla programmazione regionale. C'è un altro fatto: prima le risorse Fas venivano spese per il 60% dallo Stato e per il 40% dalle regioni. Ora questa percentuale si è quasi invertita, e quindi, anche per questo motivo, le risorse destinate alle regioni sono più ampie.
Per terminare, le risorse Fas per il prossimo periodo di programmazione sono aumentate per oltre 900 milioni di euro, rispetto al periodo precedente, e quindi, facendo la somma, la Regione ha a disposizione, per i prossimi sei anni, una quantità di risorse confrontabili e anche leggermente superiori rispetto al passato.

Quindi l'affrontiamo, il futuro, con sufficiente serenità. Se consideriamo anche che nel frattempo, forse, questi due anni e mezzo sono serviti, con l'aiuto di tutti, per fare un lavoro importante di risanamento del bilancio regionale, e di prospettiva finanziaria per il bilancio regionale. Non dimentichiamoci che abbiamo iniziato il 2005 venendo da un bilancio che in un solo anno perdeva un miliardo e trecento milioni di euro, che voleva dire quasi il 25% delle risorse dello stesso bilancio. Ricordiamoci che lo Stato è in infrazione quando ha un disavanzo del 3%. Noi avevamo disavanzi ben oltre il 20%, quindi in uno stato incredibile.
Pertanto, quel percorso è stato fatto, con sacrifici di tutti. Il primo anno, il secondo anno: e questo è il terzo bilancio, che noi presenteremo anche alla vostra attenzione, alla discussione del Consiglio regionale. E' un anno in cui raggiungeremo l'equilibrio di bilancio, e porteremo avanti il processo di risanamento, diminuendo il debito, che nel frattempo era esploso moltiplicandosi per dieci.
Quindi, risorse europee, risorse nazionali, risorse regionali, un bilancio risanato, che ci permettono di affrontare il futuro in maniera sufficientemente serena, seppur consapevole delle urgenze che abbiamo, in primis l'urgenza del lavoro, per chi ancora non ce l'ha.

Però volevo ricordare, innanzitutto a me stesso, alla Giunta e a tutti voi, che credo la nostra regione abbia non solo un problema di risorse, o non tanto un problema di risorse, ma un problema di capacità di utilizzare al meglio queste risorse, perché affrontiamo un altro periodo di programmazione di risorse straordinarie europee, e sarà sicuramente l'ultimo periodo di risorse straordinarie europee. E' ormai nella consapevolezza comune che non ci sarà un altro programma straordinario di politiche di coesione, superato questo, che affronta l'allargamento. Quindi, affrontiamo questo terzo, ma ce ne lasciamo due alle spalle, di risorse straordinarie, che non ha portato alcun risultato in Sardegna, direi. Non ci siamo spostati di un punto percentuale di Pil, rispetto alla media nazionale e rispetto alla media europea, a quindici.
Usciamo, come sapete, di fatto, per effetto meramente statistico, anche se usciamo formalmente anche nell'Europa a quindici. Ma usciamo perché avevamo raggiunto, nel 2002, il 75 virgola qualcosa, e forse nei dati del 2003 questo qualcosa era ulteriormente diminuito. Quindi dobbiamo ricordarci che sono passati 14 anni con degli interventi straordinari, senza alcun risultato tangibile per la nostra economia. Nel frattempo altre regioni europee, nello stesso periodo e con le stesse risorse, avevano fatto passi da gigante, passando da veri e propri sottosviluppi o ritardi di sviluppo importanti, superando d'un balzo la media europea, raggiungendo 130, 120, o avvicinandosi in maniera importante. Uno per tutti: il caso di scuola dell'Irlanda, ma molte regioni della Spagna e molte altre regioni europee.

Quindi, le risorse, ma come spendere le risorse? E' evidente che non siamo stati capaci a individuare le scelte giuste e portare avanti le scelte in maniera adeguata. Non siamo veloci nello spendere e non siamo nemmeno bravi nello spendere, perché a volte forse, la pubblica amministrazione, o meglio, mille euro nelle mani della pubblica amministrazione non valgono come mille euro nelle mani di un imprenditore o di un'impresa, o come mille euro nelle mani di un privato cittadino, che riesce a ottenere prodotti e servizi di quantità e di qualità ben più rilevanti, rispetto a quelle della pubblica amministrazione. Allora, il signor Cossu, alla Cigl diceva: 'I tempi della politica sono diversi da quelli dell'impresa'. Naturalmente quando parliamo di politica vogliamo dire: i tempi della pubblica amministrazione, della politica della pubblica amministrazione. E poi, già sono lunghi all'interno di una pubblica amministrazione, e in effetti anche la pubblica amministrazione regionale sconta un sacco di difficoltà e un sacco di disagi. Quando si tratta di lavorare invece nel sistema della pubblica amministrazione, tra Regione, province, comuni, enti e nel sistema più complessivo, allora i tempi non solo si allungano, ma diventano veramente infiniti. E quindi è una responsabilità di tutti noi, lavorare innanzitutto per dotarci degli strumenti giusti per spendere le risorse, spenderle bene, e fare in modo che abbiano una qualche ricaduta, quella ricaduta che fino a adesso è di fatto mancata.

Per cui, quando ci diciamo: crisi senza precedenti, oppure, le statistiche del lavoro non vanno bene. Non vanno bene questo mese, non vanno bene gli ultimi sei mesi, non vanno bene gli ultimi quattordici anni. Quindi, questo è comunque un contesto di cui dobbiamo tener conto: ci sono le risorse, forse dobbiamo spenderle bene, perché non avremo altri periodi straordinari di risorse e perché non dobbiamo continuare a sciuparle, così come abbiamo fatto fino ad adesso. Allora, anche la discussione di oggi, sicuramente aiuta a individuare delle priorità per spendere meglio le risorse, che comunque avremo per il prossimo periodo di programmazione.
Se fino ad adesso non abbiamo impattato in maniera rilevante sulle variabili più importanti: il Pil, e quindi l'occupazione, e forse per il futuro dobbiamo fare esattamente l'opposto di quello che abbiamo fatto finora, o comunque cambiare in maniera importante. La Giunta suggerisce, suggerirà, di scegliere forse una quantità inferiore di progetti, una quantità più ristretta di obiettivi, di misure. Individuarne anche alcuni importanti, che tutti consideriamo strategici, e prerequisiti importanti per lo sviluppo, e su questi spenderci. Tra questi sicuramente i temi infrastrutturali che avete accennato, a cui avete accennato anche oggi, rivestono un'importanza primaria e sono assolutamente condivisibili.

Quindi, per arrivare ai punti di oggi: condividiamo la vostra indicazione di porre particolare attenzione alle infrastrutture, la Alghero-Sassari-Olbia. Intanto è finalmente uscito il bando di progettazione, quindi è in progettazione, ed è assolutamente nostro obiettivo prioritario investire su quella strada, ne condividiamo l'importanza.
Per ora ho parlato appunto delle risorse europee, nazionali e regionali. E' chiaro che su iniziative di questo genere dobbiamo anche richiamare l'attenzione del governo nazionale, per fare in modo che anche in Sardegna venga spesa una quota equilibrata delle risorse nazionali spese per le infrastrutture. Credo che sia ormai da tutti conosciuto che comunque, nell'ultimo periodo di programmazione europea, la nostra regione ha avuto una quota infinitesimale, assolutamente lontana dall'equilibrio del Pon trasporti e del Pon infrastrutture. E le famose liste delle grandi opere poi si sono rivelate per essere assolutamente prive di risorse dietro. Noi la nostra quota di risorse regionali ce la metteremo, partendo da quelle risorse certe di cui abbiamo parlato poco fa, sulla Alghero-Sassari-Olbia.

Sulla 131. Chi ci ha preceduto ha avuto il merito di fare venti corsie dalle parti di Oristano, fino al Km 109 credo, e non aver portato avanti la progettazione fino a Sassari...".

(Intervento dalla sala): "Una provincia sovrappopolata..."

Presidente Soru:
"Non lo so, sovrappopolata di corsie sicuramente, di cui veramente non si intuisce l'importanza. Ce lo dicevamo ancora i giorni scorsi, con l'assessore Mannoni, stiamo cancellando degli incarichi precedenti a progettisti, sulla 131, per dare un nuovo incarico, quindi poi, magari lui stesso interverrà più precisamente su questa cosa. Comunque, si sono fatti gli studi di traffico, insomma, stiamo cercando di fare una progettazione più accessibile anche, alle risorse su cui possiamo contare, per essere sicuri di portare il nuovo tracciato, non il nuovo tracciato, la strada con le caratteristiche nuove, fino a Sassari, nel più breve tempo possibile, mettendo subito in ordine i bivi di Bonorva, mi pare, alcune cose che sono di grande disagio. Evitando, e quindi in modo da risparmiare anche tempo, evitando gli sprechi e tutte le complicazioni che si son fatte in gran parte del tracciato.
Sul porto di Porto Torres magari l'assessore potrà dire qualcosa. Sono interessato a capire anche meglio, in realtà stiamo anche riprogrammando dei fondi precedentemente impegnati su alcuni porti. Alcuni porti che non si faranno più e che non si possono nemmeno fare, così come alcune attività che si sono rivelate inutili, e quindi abbiamo delle risorse, che in parte possono essere riprogrammate anche lì.
Per quanto riguarda la Alghero-Sassari-Porto Torres, anche lì, noi ci siamo impegnati a investire sulla Fds Sassari-Alghero, abbiamo impegnato le risorse del Cipe sulla: Alghero-aeroporto. Siamo interessati a investire sulla: Sassari, verso Porto Torres, fino a 'Li Punti', mi pare che si chiami, con degli impegni che abbiamo anche preso già, col Comune di Sassari. E credo che varrà la pena di fare un ragionamento, proprio di 'area vasta', anche sulle aziende di trasporto, no? Tra l'Arst, Fds e l'azienda locale sassarese, che potrebbe essere trasformata in un'azienda di 'area vasta' proprio, e quindi anche qui siamo felici di approfondire e di investire, perché riteniamo che abbiate assolutamente ragione, e piuttosto che ripercorrere altri errori credo che sia giusto concentrarsi su alcune cose che sono veramente a prova di errore, sicuramente varrà la pena di investire risorse in punti come questo.

Per quanto riguarda l'area del petrolchimico e l'Endesa. Noi non abbiamo fatto perdere neanche un giorno a Endesa. Noi non abbiamo fatto perdere neanche un giorno a Endesa, ma nemmeno mezz'ora, perché ogni volta che ci ha chiesto un incontro, gliel'abbiamo dato per il giorno dopo, abbiamo posto un ragionamento e così l'abbiamo portato avanti, credo coerentemente e su questo ci siamo accordati. Così come la politica ha dei tempi lunghi, non crediate che le imprese decidano su 500 milioni o 600 o 700, dall'oggi al domani. E anche lì, è da molto che ne parlano, è vero, ma hanno anche esplorato, poi magari l'azienda italiana ha esplorato una sua idea progettuale, poi magari la parte Italia-Nord Europa, o un'area più vasta, ha fatto il suo ragionamento, l'ha portato all'azionista principale, che era sotto Opa, e pure loro hanno avuto le loro difficoltà. Quindi non è per la difficoltà di dialogo con la nostra regione, perché anche loro ci hanno impiegato tanto a decidere. Ora ci sembra che abbiamo deciso e abbiamo un protocollo d'intesa tra la Regione Autonoma della Sardegna, Endesa Europa ed Endesa Italia che ormai siamo pronti a firmare, che riguarda la costruzione della nuova centrale, così come richiamava il presidente della Provincia, ed è un impegno, entro pochi anni dall'arrivo del gas, a dismettere una delle centrali a carbone attualmente in funzione e ritrovarle totalmente sostituite. Quindi, esattamente, le cose che avevamo discusso insieme alla Provincia, i sindaci e i sindacati in qualche altre riunione. E con la stessa convenzione, spero, diamo una risposta anche a un problema che riguarda tutta la Regione, non solo voi del petrolchimico e del ciclo del cloro-soda.

Per cui Endesa si impegna a mettere a disposizione 660 gigawatt/ora di cui 450 sistema del cloro-soda ad un prezzo intorno ai 40 euro che rende quindi piuttosto soddisfatti le imprese, e peraltro si impegna a dare anche un contributo, quindi circa 200 gigawatt all'ora, al sistema della pubblica amministrazione regionale per abbattere i costi energetici legati al sistema idrico integrato, per abbattere il prezzo dell'acqua ai nostri cittadini e per i nostri agricoltori.
Quindi il prezzo dell'energia per il cloro è risolto, la possibilità di avviare gli investimenti per Endesa sono risolti, con un accordo che verrà firmato in questi giorni e che è già discusso ampiamente.
Con la stessa convenzione, credo diamo una risposta a un problema, che riguarda tutta la regione, non solo voi, del petrolchimico e del circolo del cloro-soda, per cui Endesa si impegna a mettere a disposizione 660 gigawatt/ora - mi pare, no? - 660 gigawatt/ora, di cui 450 nel sistema del cloro-soda, a un prezzo intorno ai 40 euro, che quindi rende piuttosto soddisfatte le imprese, Ineos, e peraltro si impegna anche a dare un contributo, quindi circa 200 gigawattora al sistema della pubblica amministrazione regionale, per abbattere i costi energetici legati al sistema idrico integrato, per abbattere il prezzo dell'acqua per i nostri cittadini e per i nostri agricoltori. Quindi, il prezzo del cloro per l'energia è risolto, la possibilità di avviare gli investimenti per Endesa sono risolti, con un accordo che verrà firmato in questi giorni e che è già discusso ampiamente.

L'accordo di programma per la chimica. Appena qualche giorno fa io ho mandato una lettera al ministro Bersani, con cui gli chiedevo una cosa che è già concordata con il ministero, con gli uffici, e cioè, come avevamo detto davanti al ministro Bersani e davanti a voi, anticipiamo le risorse, siccome loro avevano terminato i soldi per finanziare già quest'anno Prokemia e Ineos, anticipiamo il finanziamento di questi progetti con quella quota regionale, che è 100 milioni di euro insomma, di quota regionale, di finanziamento del contratto per la chimica, con l'accordo da parte del ministero che ci rimborserà successivamente. Quindi, noi anticipiamo su questi qua, questa lettera l'ho già mandata appena due o tre giorni fa e quindi su Ineos e Prokemia magari l'assessore dirà qualcosa.

Sull'Asinara. L'Asinara è un luogo strano, dove in effetti la Regione è proprietaria di molti edifici, però è come se fosse proprietaria di edifici in casa d'altri, cioè in casa del parco, dove dobbiamo chiedere permesso per entrare a guardare i nostri edifici, eventualmente per decidere cosa fare dei nostri edifici. Il parco non lo governiamo noi, malauguratamente, lo governa il governo centrale, qualunque esso sia e nei modi che decide di fare. E allora noi, è da molto tempo che abbiamo innanzitutto costituito la comunità del parco, che nemmeno c'era quando siamo arrivati: costituito la comunità del parco; chiesto un po' conto del tempo che era passato, al comitato direttivo del parco; e abbiamo chiesto di fare e di portare avanti il piano del parco e un piano di sviluppo socio-economico del parco.

Il piano del parco appena ci è stato presentato è stato approvato da noi, allora, credo solo una settimana fa è stato approvato il piano direttivo. Noi abbiamo detto da tempo che siamo interessati a fare un bando per l'utilizzo di Cala d'Oliva e anche di quell'altra parte dove c'è un progetto per fare una scuola di vela. Mi avevano detto di un'altra parte, però per un'altra piccola cosa. Quindi, avevamo dato la nostra disponibilità, ora che il comitato direttivo l'ha approvato, finalmente, una settimana fa, noi lo faremo sicuramente.

Oggi la Giunta ha approvato un bando simile, per il riutilizzo, nel Sulcis, di Palmas Cave, dei terreni di Palmas Cave e di Saermag, nell'isola di Sant'Antioco, e quindi, con la stessa fretta vogliamo fare lo stesso per il riutilizzo di queste aree. Così come, vi assicuriamo, e magari l'assessore vi dirà qualcosa, da gennaio cerchiamo di far partire questo traghetto per la continuità territoriale, così come avevamo promesso. Così come stiamo investendo per la rinaturalizzazione dell'isola dell'Asinara. Negli ultimi mesi l'Ente foreste ha firmato una convenzione con il comitato direttivo per fare in modo che, visto che non li fanno loro, almeno permettano a noi di farlo. Sono stati catturati gli animali, gli animali che erano colpevoli della desertificazione quasi, in certe zone, quindi, ci stiamo prendendo cura, stiamo investendo soldi per buttare giù i pali elettrici, i pali del telefono, per ripulire eccetera, eccetera - e abbiamo messo e metteremo soldi, nella nostra legge finanziaria, anche su questo. E, come giustamente avete detto, far partire una continuità territoriale al più presto possibile, io credo che la bandiremo a gennaio.

Così come Cagliari è importante per il sud Sardegna, credo che Sassari sia importantissima per il nord Sardegna, e le politiche di sviluppo di una provincia sicuramente passano anche dalle politiche per le aree urbane, e voi questa cosa la state anche intravedendo con politiche di area vasta. E la stessa Commissione europea, in qualche modo, ce lo impone di considerare le politiche urbane, così come lo fa la politica nazionale. Tant'è che nel prossimo quadro comunitario di sostegno circa un 8-9% delle risorse, mi pare, vadano a finanziare delle politiche per le aree urbane, perché si riconosce il valore delle aree urbane quale motore di sviluppo per i territori più vasti. E allora, come sapete, col sindaco di Sassari comunque ci siamo visti e sono stati individuati una serie di punti, che riguardano Sassari e riguardano la provincia di Sassari.

E' vero che abbiamo fatto poco per la sanità, anche se comunque, qualche mese, fa abbiamo approvato una nuova legge di riordino del sistema sanitario e magari prima di Natale riusciremo ad approvare il piano sanitario, e per la prima volta si investe anche in ospedali. Si investe in un ospedale a Sassari, si investe in un ospedale ad Alghero, quindi delle cose importanti si stanno facendo, così come viene individuata la possibilità di accentrare tutti i servizi territoriali a Sassari, in un'area, non mi ricordo come si chiami quell'area dentro la città insomma, sì dove c'è un parco, dove ci sono dei padiglioni vicino a un parco, sì.

Nessuno ne ha parlato, però vale la pena di ricordarlo: le politiche che la Regione sta portando avanti nel campo della scuola, dell'Università, della ricerca, nella provincia di Sassari. Non abbiamo ancora trasferito la sede della Regione a Sassari, però per la prima volta un ente regionale ha sede a Sassari, 'Agris', la sede per la ricerca. E stiamo investendo - e finalmente abbiamo avuto l'assenso, la settimana scorsa, dieci giorni fa, da parte del senato accademico dell'Università di Sassari - per concentrare a Bonassai il polo di eccellenza regionale della ricerca e della formazione, in agricoltura e in veterinaria. Peraltro evitando di correre il rischio della declassificazione dell'Università di Sassari, alla facoltà di veterinaria, li stiamo investendo parecchie decine di milioni di euro.

Avevamo parlato col sindaco di Sassari della necessità, anche, di rivitalizzare il centro storico di Sassari, anche rafforzando la presenza degli studenti, con la previsione di case per gli studenti, in centro. Ci siamo impegnati, ve lo confermo oggi, per quel che riguarda l'intero nord Sardegna, non solo la provincia di Sassari. Ci siamo impegnati per investimenti in residenze per universitari, magari un campus, eventualmente nell'area di San Camillo, e la riqualificazione di tutta l'area di San Camillo, verso Sennori, e nel frattempo, comunque, abbiamo messo a disposizione delle risorse per un progetto veloce, che ci è stato presentato dall'Ersu, per una cinquantina di appartamenti in centro storico. Così come ci avevate chiesto delle risorse, di cui oggi non ci avete ricordato, però è importante, per la provincia di Sassari. La Regione ha una politica per la casa e la vedrete in maniera ancora più rilevante nella prossima legge finanziaria, ma c'è una politica per la casa. Per la prima volta si torna a finanziare. Mentre investiamo a Cagliari per la riqualificazione di Sant'Elia, abbiamo investito a Sassari per due interventi importanti, del quadrilatero e di un altro che non mi ricordo, e nel prossimo piano per il 2007, interverremo ulteriormente, in maniera importante, per le politiche della casa a Sassari, per nuovi investimenti in edilizia a Sassari.

Quindi, c'è la scuola, c'è la ricerca. Così come facciamo e stiamo predisponendo per il sud Sardegna, c'è un altro intervento importante che riguarda Sassari, ma la provincia, ed è quella che a Cagliari abbiamo chiamato la fabbrica della creatività, che voi stessi, in qualche maniera, in maniera molto simile direi, avete presentato nei laboratori territoriali, che riguarda l'ex mattatoio, la zona dell'Istituto per i ciechi, mi pare, e delle zone vicine, insomma, tutta quella zona davanti all'Accademia e all'attuale Facoltà di Lettere.

E allora, l'economia della conoscenza, l'economia legata alla conoscenza scientifica, alla ricerca scientifica e all'impresa tecnologica. Anche l'economia legata all'arte, alla creatività, alla cultura e all'impresa che nasce dall'arte, la creatività e i beni culturali. E quindi, siamo assolutamente concordi con il progetto, che è anche vostro, di individuare un'area dove fare, non solo formazione o attività, ma soprattutto incubazione di impresa, quindi far nascere imprese legate alla cultura e alla creatività, nel polo del nord Sardegna.

Io mi fermo qui, tutto questo per dire che la Regione è presente a Sassari. Tutto quello che non riesce a fare non lo fa per incapacità, e neppure perché non siamo attenti alla provincia o vogliamo essere sordi alla provincia. Però su alcune cose spero di avervi risposto".