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Festa per l'anniversario dei 50 anni della 3A

Cagliari, venerdì 15 dicembre 2006, Fiera campionaria
"Arborea ha mantenuto la promessa. La Sardegna è ancora la nostra 'terra promessa' e occorre che la Sardegna mantenga la promessa, per tutti noi, in un territorio più vasto della semplice piana di Arborea. La Sardegna è la nostra terra promessa, è una terra benedetta, dal punto di vista climatico, dal punto di vista ambientale, dal punto di vista sociale, per la mitezza, per la compostezza, per il temperamento dei suoi abitanti. E' una terra benedetta, è una terra che promette, se noi la sapremo lavorare come molti contadini, molti di voi, molti di Arborea hanno saputo lavorare la loro terra, e quindi partendo dall'augurio di questa signora arrivata in Sardegna.

Concludo, nel senso che sarò l'ultimo a congratularmi con questa storia di straordinario successo. Si sono già congratulati tutti e non hanno aspettato ad oggi. Io ho in mente l'immagine, mi pare del Presidente Ciampi, in camice bianco, che visitava lo stabilimento. Insomma, nell'immagine del Presidente della Repubblica che visita lo stabilimento c'è l'immagine di tutto quello che si può dire di bene di questo stabilimento, di questa storia di lavoro e imprenditoriale. Insomma non è banale, non è normale, non capita a tutti il grande privilegio, l'onore, di vedere proprio sancita, in maniera così concreta, l'ammirazione che tutti quanti abbiamo per questa storia straordinaria di fatica, di lavoro, di costanza nel lavoro, e poi di impresa e di impresa portata avanti con questo successo. Io stesso in qualche maniera ne sono testimone. Non ne sono testimone per i primi 25 anni, ma per i successivi 25 anni sono buon testimone, insieme a tutti voi. E ancora 25 anni fa mi ricordo un piccolissimo stabilimento, quasi uno scantinato, e una piccola banchina dove si andava a prendere le forme di dolce sardo, una ad una, dove c'era un signore che contava, dove ce n'era un altro dal quale si andava a pagare, dov'era proprio quasi una gestione familiare. E contestualmente mi ricordo, per esserci andato, nelle fattorie dove si mungeva a mano, dove c'erano un paio di bovini, vicino a Marceddì, dove ti davano un litro di latte, la fatica tutti i giorni di chi allevava, produceva, e la semplicità con cui questo lavoro poi veniva trasformato.

Il percorso dei singoli allevatori è davanti agli occhi di tutti, a chi passa anche velocemente in macchina, nella piana di Arborea, a vedere la dimensione delle aziende, a vedere la dimensione delle case, la bellezza delle case, dei giardini attorno, eccetera. Il percorso del caseificio, ugualmente, è evidente ogni giorno che andiamo nei supermercati; è evidente ogni giorno nella nostra tavola, è evidente appunto a chiunque abbia visitato quello stabilimento. E allora, che cosa dirvi? Voi avete una responsabilità, avete mostrato alla Sardegna che si può cooperare, che si può stare assieme, che si possono mettere assieme le forze, non indebolendosi a vicenda, ma diventando forti tutti assieme, godendo ciascuno della forza di tutti quanti, piuttosto che della debolezza o della poca forza di ciascuno di noi.

E quello che siete riusciti a fare voi, in realtà, non sempre la Sardegna l'ha saputo fare. Non l'ha saputo fare in maniera così massiccia nel vicino settore lattiero-caseario dell'ovino; non l'ha saputo fare nella cooperazione nel comparto olivicolo; non l'ha saputo fare nell'allevamento, nella carne; non l'ha saputo fare nell'orto-frutta ancora. Non l'ha saputo fare in maniera così importante in nessun altro comparto agricolo, e la Sardegna è piccola e l'agricoltura della Sardegna è piccola, è di dimensioni modestissime. L'abbiamo già detto: tutto il fatturato della regione sarda equivale al fatturato di una media cooperativa olandese, e quindi, essendo così piccola e così frantumata, di esperienze come la vostra ce ne sarebbe bisogno, anzi, ce n'è un estremo bisogno. C'è una totale necessità, tanto che, se non saremo capaci di trasformare la vostra esperienza e l'esperienza della Sardegna, semplicemente l'agricoltura della Sardegna sparirà. L'agricoltura non potrà continuare a vivere di esperienze di un singolo produttore che fa tre barattolini di miele da solo e spera di venderli per conto suo; o di un singolo produttore che fa un ettaro di vigna da solo e pensa che se fa la mini-cantina forse ce la farà; o il micro-caseificio e forse ce la farà; o quattro piante di qualcosa e forse ce la farà. O mettiamo tutti assieme, innanzitutto, i singoli comparti e poi tutti i comparti assieme a rappresentare il sistema agro-alimentare della Sardegna o non ce la faremo. E allora, abbiamo assolutamente bisogno della vostra testimonianza, della vostra esperienza e della vostra lungimiranza. E credo che voi, che avete fatto così bene, oggi avete la responsabilità di fare altrettanto bene e di aiutare a portare nella stessa esperienza il resto della Sardegna.

E allora, alcune cose: in questi giorni c'è il bando dell'Sbs, Società bonifiche sarde, quasi mille ettari dalle vostre parti. Credo che servano al vostro sistema; servano per cercare di razionalizzare, a volte, il sovraffollamento produttivo; per razionalizzare l'allevamento dei vitelli; per razionalizzare la produzione dei foraggi; per aiutare anche quel processo di miglioramento delle condizioni ambientali che avete iniziato a fare in maniera importante. E allora, affrontate questo passaggio, spero, mi auguro signor presidente, che affrontiate questo passaggio con lo stesso coraggio con cui avete affrontato fino ad adesso la vostra storia e che vi ha portato così lontano".

(Intervento dalla sala): "Costa troppo..."

Presidente Soru:
"E' possibile che costi troppo: però forse costa di più non farlo, così come è costato il vostro stabilimento, ma sarebbe costato molto di più non farlo. E siamo qui oggi a celebrare il vostro successo, che è basato sul coraggio e non sulla paura. A un'altra cosa vi vorrei invitare: visto da lontano il latte è tutto bianco, è tutto un po' caldo quando esce dagli animali, e non c'è una grande differenza tra il latte di pecora e il latte di mucca, e spesso il latte di pecora e il latte di mucca si mettono assieme e fanno dei formaggi altrettanto buoni. E qualche volta, a seconda delle circostanze, ancora più buoni. E qualche volta ancora è più facile entrare col latte di mucca e si può aiutare il latte di pecora, il formaggio di pecora, qualche volta; in qualche mercato è più facile entrare col latte di pecora e aiutare, portarsi dietro, i formaggi del latte di mucca.

E allora, avete avuto momenti di grande coraggio quando avete messo assieme la cooperazione del sud con la cooperazione del nord Sardegna. Qualcuno avrà, prima o poi, e presto io mi auguro, il coraggio di mettere assieme la cooperazione del latte vaccino e del latte pecorino, e fare una forza solidissima, che sia capace di dare lo stesso risultato che è stato dato agli allevatori vaccini. Lo stesso risultato assicurarlo anche agli allevatori del comparto ovino, e io credo che gli stessi allevatori del comparto ovino potranno ripagare il vostro coraggio, aiutando voi stessi a vincere altri mercati, che forse si potranno vincere meglio e potranno essere più remunerativi se saranno aiutati anche dalla specificità, tutta sarda, del latte ovino, del pecorino.
Io credo che succederà, dovrà succedere il più presto possibile. Avete avuto la capacità di mettervi assieme e di avvantaggiarvi ciascuno della forza di tutti voi messi assieme, e io credo che avrete ancora più forza se sarete capaci di fare un passo ulteriore e di mettere assieme una quantità maggiore ancora di energia, e sarà vantaggioso per voi e sarà vantaggioso per l'intero sistema regionale.

Un'ultima cosa: ormai è chiaro - dalla vostra pubblicità, dai vostri prodotti, da tutto quello che fate - quanto teniate al vostro territorio e quanto abbiate compreso che il valore di quello che vendete non sta in quello 'che è dentro la bottiglia', ma in tutto quello che l'idea di territorio si porta dietro. E cioè: vendete un prodotto, ma vendete anche il valore dell'intero territorio. E se vendete il valore dell'intero territorio, credo che tutti assieme dobbiamo fare gli sforzi, tutti gli sforzi possibili, per tutelare al meglio il territorio e per valorizzare tutto il territorio. Allora, probabilmente sarà stato già ricordato dall'assessore: ci sono delle campagne in campo, importanti, per fare in modo che l'impatto aziendale sia più facilmente sostenibile dal territorio; che tutto il sistema debba essere tenuto nella giusta considerazione. Non solo la parte produttiva, ma anche la parte che sta poi a valle della produzione: di smaltimento dei rifiuti, di recupero di rifiuti, di valorizzazione anche degli stessi rifiuti. Valorizzazione perché, valorizzando il vostro territorio valorizzerete il vostro prodotto.

Attorno ad Arborea ci sono gli stagni: c'è Marceddì, c'è Corru S'Ittiri, c'è Pauli Pirastu, che non devono essere in alternativa al latte, devono servire a valorizzare il latte. E allora credo che sia responsabilità nostra, innanzitutto, fare in modo che la convivenza sia la migliore possibile e capace di generare ulteriore valore. Gli stagni devono mantenersi puliti, devono mantenersi produttivi, devono essere un orgoglio, per voi che siete nella filiera del latte, così come voi siete un orgoglio per tutti noi. Se anche gli stagni saranno un orgoglio per tutti quanti, se Marceddì sarà un orgoglio per tutti quanti, se la pesca sarà un orgoglio per tutti quanti, quel territorio sarà ancora più ricco e il valore del territorio, del vostro prodotto, sarà ancora più importante e i vostri prodotti avranno un prezzo migliore.

Quindi, mi associo all'ammirazione di tutti quanti con l'ammirazione mia personale e l'ammirazione di tutta l'amministrazione regionale per quello che avete fatto. E mi auguro che abbiate la stessa forza, la stessa determinazione, lo stesso coraggio nel futuro, nel fare tutti i passi che avete già individuato e che magari possiamo anche, in qualche maniera, individuare assieme, tenendo forte l'idea della responsabilità sociale che la vostra azienda ha. Cresca Arborea, cresca l'intero territorio di Arborea e cresca tutta la Sardegna".