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Il bilancio di metà legislatura. Conferenza stampa

Cagliari, venerdì 12 gennaio 2007, sala Giunta
Presidente Soru:
"Intanto grazie di essere venuti, speriamo di non avervi disturbato inutilmente, io credo invece che fosse importante. Non credo che sia un 'ripasso' delle cose che ci siamo detti l'ultima volta che ci siamo incontrati in occasione degli auguri di fine anno. Quella lì era la conferenza stampa del Presidente della Regione sulle cose dell'anno che si stava concludendo: ed è vero che ho ricordato che poteva essere anche un'occasione per fare una riflessione sulla prima parte della legislatura, e vi abbiamo informato e vi abbiamo dato anche una bozza di un'iniziativa che si stava portando avanti, di trasparenza sull'attività svolta, verso i cittadini sardi. Ma era una mia conferenza stampa. Invece questa è un'attività che ha coinvolto l'intera Giunta regionale e quindi oggi siamo con la Giunta regionale che è a disposizione, pronta, felice di rispondere alle vostre domande. E' la Giunta che si presenta ai cittadini sardi, con questo gesto nuovo di trasparenza, di informazione e con una richiesta di partecipazione ai cittadini sardi: partecipazione attraverso la conoscenza, la consapevolezza critica e la volontà appunto di partecipare e contribuire a questo processo di cambiamento. Rispetto alla bozza che vi abbiamo dato la volta scorsa si è leggermente modificato – era pieno di refusi eccetera – questa è la stampa definitiva che oggi ci è stata consegnata. Lo stampiamo in circa 30mila copie e lo distribuiamo attraverso le sedi istituzionali della Regione e di tutta la pubblica amministrazione. Potrà essere ritirato negli uffici della Regione, negli uffici periferici della Regione, negli uffici degli enti pubblici, delle Asl, delle agenzie e poi verrà trasmesso a tutte le province, a tutti i comuni della Sardegna, affinché pure loro lo possano distribuire ai cittadini. Quindi c'è questo formato, diciamo, del libro, della pubblicazione, che avrà una diffusione istituzionale, poi c'è un formato più semplice che verrà distribuito attraverso la stampa, che poi è un formato simile a quello che abbiamo usato per il bando del museo di Betile.
Cosa rimane da dire? Qui c'è, aldilà di tutte le polemiche, l'attività della Giunta in questi due anni e mezzo. Parliamo delle cose che abbiamo promesso, parliamo delle cose che abbiamo fatto, ne parliamo fuori da ogni enfasi e in maniera molto fattuale; e diciamo le cose che dobbiamo fare nei prossimi due anni e mezzo. Ci sono una serie di dati che credo possano essere d'aiuto alla comprensione, appunto, del lavoro svolto e del lavoro che rimane da fare. Non è riassunto per assessorati, per competenze ma è riassunto per gli stessi temi che ci erano serviti per tessere il nostro programma di governo; per tessere il discorso con cui ci eravamo presentati agli elettori sardi. Gli stessi argomenti, gli stessi temi, la stessa organizzazione che avevamo usato nel programma di governo viene ripercorsa qui per facilitare, appunto, la comprensione delle cose fatte. Ma dietro questo ovviamente c'è il lavoro dell'intera Giunta, dei diversi assessorati, per quanto di competenza, e quindi sono qui per rispondere alle vostre domande".

Susi Ronchi (Rai3):
"Presidente cosa risponde alla Confindustria: il presidente ha parlato proprio in questi giorni di emergenza democratica, quindi una cosa gravissima. Ha anche detto che le imprese vanno via, non esistono più, che c'è una grandissima crisi".

Presidente Soru:
"Sì, credo che ci sia un'emergenza alla Confindustria. Credo veramente che ci sia un'emergenza alla Confindustria. Se fossi ancora un industriale saprei cosa dire e dove dirlo. Credo che ci sia un'emergenza alla Confindustria e mi chiedo se l'associazione degli imprenditori cagliaritani, della Sardegna, si debba occupare maggiormente di impresa, di politica industriale, di politica dell'impresa, o del sistema politico della Regione sarda, del nostro Statuto, della legge statutaria, del sistema elettorale. Credo naturalmente che queste sono cose che interessano e competono a tutti i cittadini. Però ci sono i luoghi istituzionali dove queste cose vanno discusse, magari anche con maggior competenza e maggior cognizione di causa sulle cose che si dicono. Lo dico soprattutto perché chi oggi critica questo sistema politico si è distinto invece nel passato per promuoverlo, per sostenerlo e per auspicarlo. E ancora lo fa in tutte le sedi nazionali. Quindi non capisco veramente a cosa ci si riferisca. La cosa interessante è che mentre, da una parte l'associazione degli industriali parla di emergenza democratica, casualmente, proprio nello stesso giorno, l'ho trovata assente su cose che invece maggiormente avrebbero dovuto riguardare l'associazione degli industriali. Io quel giorno ero a Roma per firmare un accordo con l'amministratore delegato di Endesa Europa, uno dei maggiori gruppi energetici del mondo: insieme all'assessore Rau abbiamo incontrato l'amministratore delegato europeo di Endesa assieme all'amministratore delegato italiano che è venuto a dirci che non sta scappando dalla Sardegna, anzi, sta costituendo la sede legale in Sardegna, su nostra richiesta e su nostra sensibilizzazione e sta investendo 500 milioni di euro, quindi un investimento importante, e non capita spesso che ci siano nuovi investimenti privati di questa dimensione in Sardegna. Quindi, non solo non scappa, ma anzi arriva in Sardegna con la sede legale, e fa un investimento di 500 milioni di euro, ci aiuta, direi, con un provvedimento abbastanza rilevante e abbastanza innovativo nel panorama italiano, a risolvere un problema gravissimo per le imprese energivore in due settori, quello del piombo-zinco e quello del cloro-soda, ci aiuta a risolvere un problema dei costi energetici della pubblica amministrazione regionale, e in questo caso in modo particolare il sistema idrico di Abbanoa, che è in difficoltà, e che in un processo anche di cambiamento e di riordino, ha bisogno di tagliare i costi e grazie a questo accordo avrà un risparmio energetico di quasi dieci milioni di euro.

E, devo dire la verità, non c'erano i rappresentanti di Confindustria all'accordo. Poi casualmente il giorno prima abbiamo fatto un accordo per un nuovo investimento a Ottana, ancora in campo energetico, con la società Clivati, facendo un accordo che tutti hanno ritenuto interessante e di grossa prospettiva per dare un futuro industriale alla centrale di produzione Olivati a Ottana, un futuro industriale auspicabilmente legato all'intera filiera agro-alimentare: che fa sì dunque non solo che si produca ancora energia a Ottana, non solo che Ottana rimanga un polo energetico importante per la nostra regione, ma anche contribuisca al miglioramento delle condizioni dell'agricoltura nella Sardegna centrale. In un momento in cui, a seguito del disaccoppiamento in agricoltura nelle politiche agricole e comunitarie, molti terreni non vengono più coltivati perché non c'è più convenienza a coltivarli per destinazioni alimentari; c'è invece convenienza a coltivarli per l'agricoltura. Mi pare invece che in quell'incontro ci fosse un rappresentante della Confindustria di Nuoro, mi sembra, che non ha detto che c'era un'emergenza democratica, anzi mi pare che ha potuto partecipare pure lui al buon lavoro svolto dalla Regione, in quel caso insieme alle parti sociali e insieme ai sindacati, e insieme a tutti quanti. Negli stessi giorni, io non ho informazioni di industrie che vanno via, negli stessi giorni grazie all'ottimo lavoro svolto dall'assessorato all'industria e all'ottimo lavoro svolto dal ministero dell'industria – a cui qualche volta ci siamo rivolti anche insieme alle altre parti sociali – in Sardegna, nelle ultime settimane, si è concretizzato l'intervento sull'accordo di programma della chimica di Equipolymers, poi di Ineos, Prokemia, Crea... di alcune aziende non che scappano, ma che continuano a investire in Sardegna, e di altre che arrivano. Poi, qualche giorno fa, non settimane fa, qualche giorno fa, su nostra iniziativa che già da un anno avevamo chiesto a Cict, cioè alla concessionaria del Porto Canale di Cagliari, non solo di movimentare container ma di garantire maggiori ricadute all'economia della Sardegna investendo sulla logistica e poi iniziando, come si dice, ad aprire i container e facendo in modo che ci sia logistica e manifatturiero a valle di questa cosa. E grazie alle nostre pressioni col Ministero dell'Industria abbiamo chiesto che una quota dei soldi che vengono destinati ai contratti di localizzazione potesse essere speso in Sardegna. E noi abbiamo incentivato la presentazione di due progetti di localizzazione: uno appunto per la logistica legata al Porto Canale, che ha visto partecipare Cict in un contratto che poi hanno discusso anche con il sistema di tutti gli imprenditori della logistica sarda, e che è funzionale a promuovere l'intero sistema della logistica sarda. Il presidente di Confindustria, credo sia come presidente che come imprenditore, è venuto parlare con la Regione e ha avuto pienezza di collaborazione e credo che siamo stati ringraziati per l'attività che abbiamo fatto in questo. C'è stata un'approvazione della Giunta negli ultimi giorni prima di Capodanno e l'approvazione da parte del Ministero.

Gli stessi giorni, ancora ieri o in questi giorni, ci hanno comunicato l'approvazione che si sta concludendo del contratto di localizzazione di Eutelsat che è una società con sede a Parigi, che non sta scappando dalla Sardegna, sta venendo in Sardegna. E' già venuta presentando un primo piccolo progetto, e con questo invece fa un salto di qualità e un salto dimensionale, con un progetto importante che è legato alle comunicazioni in tutto il bacino Mediterraneo navale e nella costa del nord Africa; è legato poi al progetto di portare la televisione sui cellulari in tutta Europa. Quindi la piattaforma Eutelsat per i cellulari, la tecnologia tipo la tv su Vodafone, in banda K come si dice, nell'area di Cagliari. Quindi, queste sono cose fatte, e sicuramente me ne sto dimenticando. Un'altra società che si è appena insediata in Sardegna è la Engineering, che sta partecipando anche a un bando regionale, ma è di fatto la più grossa società di informatica totalmente italiana che si insedia in Sardegna e decide di installare in Sardegna il centro di competenza nazionale su alcune attività informatiche importanti, legate alla gestione della sanità pubblica.
E allora le aziende stanno arrivando in Sardegna non stanno scappando. Se dovessi dire l'ultima volta che casomai l'associazione degli industriali o il suo presidente è venuto ad accompagnarmi, è venuto a presentarmi non un'azienda che si voleva installare in Sardegna, ma un'azienda che vuole andar via dalla Sardegna semplicemente perché nei processi di globalizzazione chiude gli stabilimenti e trasforma non la Sardegna, ma l'Italia come meri consumatori piuttosto che come partecipanti. E allora, noi facciamo la nostra parte per far arrivare l'impresa. Ognuno faccia la sua parte e pensi a quello che deve fare".

Augusto Ditel (La Nuova Sardegna):
"In un'altra conferenza stampa di Confindustria lei è stato tirato in ballo in duplice veste di Presidente della Regione ma anche di uomo di impresa. C'è stata una contestazione dal punto di vista politico però è stato anche detto apertamente che o lei si è dimenticato di alcuni concetti e valori che coltivava da uomo di impresa oppure è stato ‘folgorato' – mi pare sia stata usata questa espressione – sulla via del centro-sinistra. Ho fatto questa premessa perché volevo capire come mai secondo lei è mutato l'atteggiamento di Confindustria rispetto alla fase iniziale della legislatura nella quale Biggio e la Confindustria avesse un atteggiamento abbastanza favorevole nei confronti del governo regionale e se secondo lei questa sortita, che credo non abbia precedenti, è il preludio a una specie di partito politico nuovo che nasce, il partito politico d'opposizione da parte di un'organizzazione che avrebbe dovuto dare quel giorno dei dati e invece non ha fornito nessun dato della situazione, nonostante l'oggetto della conferenza stampa fosse questo. Cioè, sta nascendo un partito politico in più?"

Presidente Soru:
"Probabilmente il partito politico dei costruttori. E' la Confindustria dei costruttori o del costruttore. Perché, ancora qualche giorno fa noi abbiamo avuto solamente motivi di apprezzamento o attestati di apprezzamento. Ho anche partecipato a un convegno della Confindustria sulla ricerca scientifica, sull'innovazione tecnologica; qualche tempo prima ho partecipato a una riunione importante presso di loro e hanno dedicato un intero numero del loro giornale in cui si sono espressi positivamente sull'operato della Giunta e ripeto ancora qualche giorno fa, ripeto, non ho avuto altro che ringraziamenti per l'attività svolta. E allora, veramente la sortita di ieri legata ad aspetti meramente politici, senza portare un fatto, senza portare un argomento, e così miope di cose importanti che invece stavano succedendo in Sardegna lo stesso giorno, che sono state citate nella televisione nazionale, sono state citate nella stampa nazionale, ma non sono state citate dal presidente della Confindustria sarda. Che vuol dire mezzo miliardo di euro di investimenti; che vuol dire la soluzione del problema energivoro in Sardegna. Quel giorno lì, interessavano la stampa nazionale, la televisione nazionale, e non interessavano il presidente della Confindustria della Sardegna. Sono io che veramente non capisco. E' un partito politico o è l'associazione degli industriali?"

Roberta Secci (Agi):
"A proposito di costruttori, Presidente..."

Presidente Soru:
"Però era la conferenza stampa, e vorrei che rimanesse la conferenza stampa di due anni e mezzo di lavoro serio, di cose fatte e di una Sardegna che cambia, e dell'attività di un'intera Giunta. Per terminare sui costruttori e sulla domanda ‘Ma questo signore è stato folgorato sulla via del centrosinistra'. Io penso che l'impresa sia un pezzo della società al servizio della società. E non penso che l'intera società sia al servizio dell'impresa, e tanto meno dell'impresa di costruzioni. E qualcuno dimentica questo: che l'impresa è al servizio della società, e non la società nei suoi valori più alti, compresa la memoria storica, compreso il cuore della sua stessa storia, al servizio delle imprese di costruzioni. Ne possiamo fare a meno di qualche metro cubo: dobbiamo avere la dignità e l'intelligenza di capire che possiamo fare a meno di qualche metro cubo; e che non tutto è al servizio del metro cubo, nemmeno la storia più profonda di un popolo, come ha raccontato Giovanni Lilliu l'altro giorno. E credo che questo non dovrebbe sollevare le conferenze stampa o i fantasmi dell'emergenza democratica. Il comprendere che ci sono dei valori che vanno aldilà del metro cubo. E che si può mettere in equilibrio i diversi interessi: quelli della società e quelli anche delle costruzioni che poi sono necessarie. Devo dire che quando le costruzioni sono necessarie per il lavoro, sono anche necessarie per dare la casa a buon prezzo ai cittadini, e non mi pare che in questo momento sia così facile trovare casa a buon prezzo per i cittadini a Cagliari. E forse la pubblica amministrazione deve occuparsi di quello più che di altro, quando si occupa di costruzioni".

Roberta Secci (Agi):
"Posso Presidente? Volevo farle due domande. La prima: a proposito di costruttori, stamattina il dott. Cualbu, assieme al sindaco di Cagliari, ha tenuto una conferenza stampa in cui, naturalmente, ha difeso il suo progetto e tra le altre cose ha detto che il cantiere continuerà i lavori, anche quando la Regione gli notificherà il provvedimento che è stato assunto ieri sera, e quindi, appunto, volevo capire di quali altri strumenti la Regione eventualmente disporrebbe per portare avanti gli obiettivi che ci ha illustrato in occasione della precedente conferenza stampa, concentrata proprio sul sistema ‘Tuvixeddu-Tuvumannu'. L'altra domanda invece riguarda la pubblicazione, e ho notato che, rispetto a un dato che ci era stato fornito nella conferenza stampa di fine anno, il numero di copie di questo formato della pubblicazione è passato da 50.000, secondo quello che ci aveva detto l'altra volta, a 30.000. Quindi, appunto, volevo sapere se era stata rivista questa quantità, e poi, a proposito invece del formato, quello del giornale che ci ha mostrato prima, volevo capire quante pagine, quante copie ed eventualmente i costi, dell'una e dell'altra

Presidente Soru:
"Un dettaglio interessantissimo,che merita di essere analizzato bene. Allora, avevo detto forse 50.000 copie, forse stiamo decidendo di stamparne qualcuna in meno, e semplicemente perché prima pensavamo di distribuire solo questo formato e invece abbiamo trovato una qualche difficoltà, magari nel distribuirla attraverso le edicole, ecc.. Allora pensiamo che questo qui, a un certo punto, con un numero necessariamente inferiore di copie possa essere distribuito solamente nelle sedi istituzionali, e un formato più vicino all'edicola, invece, nella sede non istituzionale. E facciamo in modo che tra una stampa e l'altra non si superi il budget che avevano già previsto per 50.000 copie in totale, perché la stampa in quell'altro formato costa molto di meno, e quindi, risparmiando qualche copia di questo volume, stampiamo qualche copia in più nell'altro formato, e l'altro formato, come ho detto, lo distribuiremo attraverso i quotidiani locali, attraverso tutti quelli che decideranno di volerlo distribuire, io spero che siano tutti.
Poi mi ha fatto un'altra domanda, ah, ecco, su…"

Roberta Secci (Agi):
"No, mi scusi, il budget, ha detto però, perché non è stato quantificato il budget".

Presidente Soru:
"Sotto i 50.000 euro. Cinquanta, forse 5000 o 10.000 euro in meno, questo è l'ordine di grandezza".

Roberta Secci (Agi):
"Consideri che c'è un'interrogazione su questo argomento".

Presidente Soru:
"No, guardi, io cerco di considerare anche le cose in cui c'è anche un minimo di interesse. Allora, le ho detto, costa 50.000 euro, poi se qualcuno passa il tempo a fare interrogazioni su 52mila o 53mila euro, io non so cosa pensare. Gliel'ho già detto, costa 50.000 euro".

Roberta Secci (Agi):
"Mi scusi, il numero di copie invece distribuito in edicola, all'incirca?"

Presidente Soru:
"Non lo so. Mi aveva fatto un'altra domanda?"

Roberta Secci (Agi):
"Sì, quella su Coimpresa".

Presidente Soru:
"Allora, non ci occupiamo di fare le regole. L'aveva già teorizzata Montesquieu, la separazione dei poteri. Noi facciamo le regole e poi alle regole ci si può attenere o si può disobbedire. Quando si disobbedisce alle regole poi c'è un altro potere che interviene, non chi fa le regole".

Giuseppe Meloni (L'Unione Sarda):
"Presidente, mi scusi se torno a parlare dei problemi sollevati dal presidente Biggio, ma ha parlato, e anche questa è un'accusa abbastanza grave, di bilancio taroccato, falso in bilancio per l'esercizio provvisorio, con la contabilizzazione ben nota insomma, dei futuri interventi lo Stato. Come replica a questa cosa?"

Presidente Soru:
"Guardi, di queste cose ne abbiamo discusso in Consiglio regionale, ne discuteremo nei prossimi giorni. Direi che un signore che dice di queste cose non merita nemmeno una replica; non la merita una replica. Il Consiglio regionale approva dei bilanci che non sono taroccati, approva dei bilanci in regola, e forse avrebbe dovuto chiedersi, anche come rappresentante di una parte sociale importante, che cosa stava accadendo nella Regione quando il debito schizzava su e veniva moltiplicato di dieci volte in pochi anni".

Fabrizio Fois (Ansa):
"In questi giorni stiamo arrivando alla conclusione per quanto riguarda anche la continuità territoriale. L'altro giorno ho sentito anche l'assessore Broccia che diceva: ‘Sicuramente i termini saranno rispettati'. Già da oggi pare che sul sito di Meridiana si possa prenotare con le tariffe agevolate. Stiamo arrivando proprio al dunque e a capire anche un po' il minimo di ritardo che c'è con Airone, se c'è qualche pressione da parte della Regione?"

Presidente Soru:
"Bene, prego assessore".

Assessore Broccia:
"Sì, le pressioni ci sono anche adesso. C'è un problema tecnico, su cui loro si arrendono un po', il decreto non è ancora pubblicato sulla Gazzetta ufficiale perché è alla Corte dei conti per la registrazione. Meridiana…".
.
Presidente Soru:
"Cercano di ritardare di qualche giorno per fare gli sconti.... cercano di vendere a prezzo pieno per qualche giorno in più".

Assessore Broccia:
"E' un pretesto, lo dimostra il fatto che… credo che dovremo faticare ancora, ancora qualche giorno, però ormai è in fatto".

Presidente Soru:
"Però forse possiamo dire qualcosa: esiste una continuità territoriale, cosa è successo in questi due anni e mezzo? Cosa succede? Mi hanno detto ieri, l'altro giorno ero in aeroporto, rientrando da Roma appunto, mi hanno detto che ormai questi aerei viaggiano puntuali".

Assessore Broccia:
"Sì, ormai siamo al 90% di puntualità, più alta della puntualità di Fiumicino, nonostante tutto. Conta il dato percentuale, poi forse possiamo dire che dal 28 marzo la Sardegna è collegata con trenta capitali europee in low-cost. Dieci Alghero, dieci Cagliari, dieci Olbia: è molto importante. Dal 25, dal 28, dalla stagione estiva aeronautica prossima".

Susi Ronchi (Rai3):
"Lunedì parte meridiana con otto collegamenti? Sì, sì, abbiamo fatto anche un servizio, è confermato. Quindi in realtà, quando questo decreto verrà pubblicato Airone non avrà più pretesti?"

Assessore Broccia:
"Vi ricordo che la data è fissata nel decreto del Ministro dei trasporti, non dall'assessore o dalla Regione".

Presidente Soru:
"Circa il bilancio, mi pare che abbiamo la riunione di concertazione martedì alle 16".

Susi Ronchi (Rai3):
"Con i sindacati?"

Presidente Soru:
"Con i sindacati, poi le parti sociali, poi naturalmente ci stiamo incontrando, ci incontriamo con tutti quanti. Ed è un bilancio che, forse l'abbiamo detto già, anche per Capodanno, vale un miliardo in più, un miliardo e mezzo in più, e non aumenta il disavanzo, e paga i debiti del passato, paga 370 milioni di euro lasciati dal passato".

Augusto Ditel (La Nuova Sardegna):
"Come mai la maggioranza non ha accettato la richiesta di inversione all'ordine del giorno, in Consiglio regionale, sul piano sanitario, come dice lei?".

Presidente Soru:
"Perché dobbiamo approvare il piano sanitario ancora".

Augusto Ditel (La Nuova Sardegna):
"Pare che si fosse già un accordo di un certo tipo, per interrompere la discussione sul piano e discutere della mozione".

Presidente Soru:
"C'era da approvare il Piano sanitario e c'è da approvare il Piano sanitario e approvarlo nei tempi più brevi possibili. Sarebbe bello che si approvasse oggi, così domani potremmo discutere la mozione".

Susi Ronchi (Rai3):
"Presidente, la preoccupa questa mozione?

Presidente Soru:
"Moltissimo".

Sandro Pillonca (Sardegna1):
"Presidente, per rispondere alle accuse di questi giorni, anche su altri argomenti. Ieri l'Agenzia Agi, se non ricordo male, riportava una dichiarazione dei tre sindacati confederali, per quanto riguarda la formazione. Il 12 dicembre scorso aveva sottoscritto l'accordo per un impegno, e non sono stati…".

Presidente Soru:
"Mi scusi, perché oggi da una parte si diceva: ‘Eppure i sindacati sono tutti seccati!'. Siccome li sento, anche spesso, e qualche volta li vedo anche piuttosto contenti, piuttosto soddisfatti e anche piuttosto consapevoli degli sforzi che facciamo anche assieme, e dei successi che otteniamo anche assieme. In realtà questa notizia, cui lei si riferiva, non riguarda i sindacati, ma una categoria: quella della formazione professionale, e si riferiva all'accordo che è stato fatto per garantire l'esodo incentivato a questi lavoratori della legge 42. Quindi, un fatto specifico che riguarda alcuni lavoratori, dove, probabilmente adesso risponderà l'assessore, che ha più informazioni, più competenze di me, dove probabilmente la strada è segnata, le cose si stanno facendo, come nell'esempio, prima della continuità territoriale magari c'è un intoppo di due o tre giorni, ma le cose ormai sono già andate, hanno una strada segnata. C'è qualche precisazione che si può fare?".

Assessore Salerno:
"Sì certamente. Non si può dire che gli accordi non siano rispettati, perché tutti i contenuti di quell'accordo vanno poi tradotti in altrettanti articoli nella legge finanziaria regionale, per cui non si poteva, voglio dire, provvedere prima del varo della finanziaria regionale. Gli articoli sono pronti".

Presidente Soru:
"Qui stiamo parlando del trasferimento agli Enti Locali?"

Assessore Salerno:
"Trasferimento agli Enti locali, riapertura del nuovo esodo e…".

Presidente Soru:
"Qualche nuovo esodo sarà necessariamente nella legge finanziaria, mentre quella parte che riguardava l'esodo incentivato, che è stato previsto l'anno scorso, con l'Inps è andato tutto a posto, circa 250 sono andati in pensione".

Assessore Salerno:
"Certo, quindi ha ottenuto un buon risultato. Con la nuova finanziaria riproponiamo anche l'apertura dell'esodo, quindi siamo assolutamente rispettando i punti degli accordi".

Presidente Soru:
"A proposito di formazione professionale, non abbiamo comunicato che due giorni fa, a Roma, abbiamo firmato l'accordo con Endesa, insieme all'assessore Rau, ma poi abbiamo anche incontrato il Ministro Fioroni. E' interessante, abbiamo incontrato il Ministro Fioroni, l'altro giorno a Roma, a seguito dell'incontro che già si era avuto qui Sardegna, dove si era parlato di scuola, io avevo detto che quest'anno sarà l'anno della grande attenzione alla scuola, di un cambiamento di attenzione alla scuola, infatti presenteremo nella legge finanziaria l'istituzione di una nuova Direzione generale per la scuola".

Susi Ronchi (Rai3):
"Cioè nuova rispetto a quella che esiste già o una parallela?"

Presidente Soru:
"Non esiste. Noi non abbiamo una Direzione generale. La Regione si occupa di scuola all'interno di un assessorato che si occupa di tante cose. Ora, noi vogliamo invece mostrare l'attenzione e la forte volontà di partecipazione della Regione alle politiche della scuola in Sardegna, istituendo una Direzione generale per la scuola, in maniera che ci sia un interlocutore adeguato anche per parlare col dirigente scolastico regionale e…".

Susi Ronchi (Rai3):
"Presso l'assessorato?"

Presidente Soru:
"Presso l'assessorato e con il ministero. Poi, in attesa anche che ci sia la riforma della Regione, dove l'assessorato si occuperà anche di istruzione e formazione, quindi, questo in qualche maniera lo anticipo. Quindi sarà l'anno della scuola: c'è l'istituzione di una Direzione generale per la scuola, ci saranno investimenti importanti per la scuola e per le autonomie scolastiche, per la lotta contro la dispersione e per un miglioramento della qualità scolastica.
Col ministro Fioroni abbiamo parlato di un piano straordinario di collaborazione, a cui lui si era già impegnato in Sardegna e che mi ha confermato l'altro giorno, e riguarda la possibilità di dedicare alla Sardegna circa un miliardo di euro, che è una cifra ingente, di fondi Pon, di fondi europei, che sono nella disponibilità dello Stato, per l'edilizia scolastica, le strutture scolastiche e il miglioramento dell'offerta scolastica".

Susi Ronchi (Rai3):
"Dovreste firmare anche dei protocolli entro i primi dell'anno?"

Presidente Soru:
"Stiamo lavorando a scrivere anche dei protocolli e a scrivere dei progetti. Assessore Sanna, che cosa abbiamo fatto con quell'assessorato? Dicci qualcosa. Non hai fatto nulla in questi due anni e mezzo?"

Augusto Ditel (La Nuova Sardegna):
"Mi permetta, a questo proposito, è stato fatto un passaggio, abbastanza approfondito, sugli alberghi che hanno oltre 2.000 metri quadri di spiaggia, che rischiano di chiudere e c'è un allarme della Confindustria che dice che chiuderanno, perché nella superficie massima di 400 metri quadri ci stanno 20 ombrelloni, per cui la gente…

Presidente Soru:
"Ci stanno 20 ombrelloni in 400 metri quadri? Allora chi ha fatto le divisioni le ha fatte male".

Augusto Ditel (La Nuova Sardegna):
"Io mi limito a citare... Non ce ne stanno tantissimi, ecco, in 400 metri quadri".

Presidente Soru:
"Casualmente ho appena parlato con uno degli albergatori più importanti della Sardegna che mi ha spiegato che in 400 metri quadri ce ne stanno 300 di ombrelloni. Siamo parlando delle spiagge attrezzate, se uno vuole una spiaggia libera va nella spiaggia libera. Mi scusi, questo intervento serve proprio per fare in modo che lei la prossima volta non faccia più quel gesto e continui a esserci la spiaggia libera in Sardegna, serve proprio per evitare questo, e quindi, dove ci sono le spiagge attrezzate ci sono solo certe dimensioni, però anche quella direi, è un rimprovero poco documentato".

Assessore Sanna:
"Comunque, insomma, quelle disposizioni sono il contenuto delle direttive che hanno il compito di adeguarsi alla disciplina paesaggistica. Come era annunciato da tempo, una volta fatta la pianificazione paesaggistica, come sta accadendo anche a Tuvixeddu, poi bisogna applicarla, con tutto quello che comporta, secondo alcuni parametri che devono consentire la fruizione della spiaggia, la sua conservazione, il suo mantenimento, la prevenzione anche dei rischi di dilavamento e di erosione, che sono molto diffusi e che quindi devono regolare i carichi antropici. La prima cosa che bisogna dire è che passiamo da una concezione nella quale il bene pubblico era venduto come bene privato e questo non va bene. Il bene pubblico è bene pubblico, ed è bene che anche nei suoi caratteri di concessione continui a mantenere quelle caratteristiche, in termini di regole di uso, in termini di proporzione e anche di possibilità, non come avveniva fino a oggi, che ogni qualvolta gli alberghi aumentano i posti letto scattava l'ampliamento, perché con questa procedura, portata all'infinito, di spiaggia per i liberi cittadini, per i singoli cittadini, non ne sarebbe rimasta e quindi c'è un autoregolazione, il che vuol dire che chi è ospite degli alberghi potrà avere un certo tipo di servizio, nell'ambito che gli è consentito e nei termini che gli è consentito, ma lo stesso ospite dell'albergo potrà usufruire della spiaggia libera come tutti gli altri cittadini. Io credo che siamo arrivati a casi nei quali era impensabile che un cittadino sardo potesse scendere a godersi il suo bene, perché privato, e quindi voglio dire, è difficile sradicare alcune regole, ma è anche molto importante per un'amministrazione pubblica mostrare, nei confronti dei cittadini, l'esigenza che il bene pubblico sia tutelato e visibilmente tutelato rispetto ai diritti generali".

Presidente Soru:
"Poi ci sono delle cose che magari possono essere ancora ulteriormente specificate. Cioè, c'è una spiaggia, c'è una quantità che può essere destinata a spiaggia attrezzata e una quantità che deve restare necessariamente libera. In quella quantità che deve essere destinata a spiaggia attrezzata probabilmente siamo più interessati a promuovere un'offerta turistica complessiva con l'albergo e tutto il resto, piuttosto che dedicarla semplicemente a chi affitta un ombrellone, magari a un signore in camper, e quindi gli albergatori si devono veramente preoccupare molto poco, anzi, aiuta il miglioramento della qualità complessiva del sistema e il vantaggio competitivo anche degli albergatori rispetto al resto".

Assessore Sanna:
"Poi non abbiamo fatto altro che allinearci, sostanzialmente, alle riforme che sono contenute nella legge finanziaria nazionale, che è intervenuta proprio nella stessa direzione nella quale le direttive si sono orientate, e quindi sostanzialmente è un atteggiamento diffuso".

Presidente Soru:
"Scusatemi, c'è una cosa che volevo ricordare, non so se sia stata ripresa dai giornali questi giorni, l'intervento della Commissione per i beni culturali, che noi abbiamo richiamato e che è alla base delle discussioni su Tuvixeddu di questi giorni, è stato peraltro richiamato da una lettera del Ministero dei Beni culturali, del direttore generale del Ministero dei Beni culturali, del 15 dicembre. Quindi, lo stesso Ministero di Rutelli, in una lettera indirizzata a noi per conoscenza, ma indirizzata anche alle sovrintendenze, vi richiama alla necessità, all'opportunità e alla necessità di richiedere la dichiarazione di interesse pubblico per quelle aree, e poi dice anche: ‘Qualora non lo facesse la Regione', e giù mette tutta una serie di precisazioni, che riguardano gli eventuali poteri sostitutivi del Ministero, nel caso di inadempienza della Regione. Poiché noi siamo anche una Regione che ha una certa tradizione autonomistica, noi pensiamo che sia responsabilità innanzitutto nostra, piuttosto che dei funzionari dello Stato".

Susi Ronchi (Rai3):
"Del 15 dicembre?"

Presidente Soru:
"Sì".

Presidente Soru:
"Cosa abbiamo fatto in agricoltura in questi due anni e mezzo?"

Assessore Foddis:
"In agricoltura ci siamo impegnati soprattutto a sostenere una crescita per la cultura d'impresa, senza la quale non ci potrà essere nuova agricoltura. E questo lo abbiamo fatto intervenendo sulle situazioni di emergenza, e situazioni d'emergenza arretrate ce ne erano tante, le abbiamo portate tutte a compimento. Ma non ci siamo fermati solo all'emergenza, abbiamo cercato di costruire i presupposti affinché nel futuro si possa avere un agricoltore più efficiente. Intervenendo su che cosa? Intervenendo sui nodi strutturali, intervenendo con la riforma degli enti agricoli, che possa consentire non soltanto una razionalizzazione dei costi, perché avevamo otto-nove consigli di amministrazione, l'uno contro l'altro, e non sempre neanche cercavano un comune obiettivo. Razionalizzando quindi i processi che attengono alla ricerca, a una ricerca che sia consona alle attese degli agricoltori, un'assistenza tecnica che sia all'altezza della nuova agricoltura, con la sua multifunzionalità".

Presidente Soru:
"Quindi abbiamo fatto la riforma, adesso stiamo mettendo assieme la cooperazione".

Assessore Foddis:
"Stiamo mettendo assieme la cooperazione, soprattutto una cooperazione fatta anche da produttori organizzati, che superino un handicap anche culturale, ma che vedano il futuro per le potenzialità che può esprimere se loro ci credono. E loro potranno avere successo se saranno aggregati, se faranno massa critica, se faranno impresa, se guarderanno al mercato, di più di quanto non guardare magari alle indennità…".

Presidente Soru:
"Nella finanziaria di quest'anno ci saranno risorse per agevolare l'attività di aggregazione".

Assessore Foddis:
"Lavoriamo quindi come il Presidente diceva poco fa. Andremo a sollecitare ulteriormente i processi di aggregazione con significativi interventi, anche finanziari.
Stiamo lavorando in maniera determinata per la riforma dei consorzi di bonifica, in conseguenza diretta della riforma del sistema acqueo più in generale, del nodo strutturale in agricoltura. L'intervento recente, di cui faceva presente il Presidente, con l'assessore Rau, intervento che hanno ottenuto con l'agevolazione sulla crisi energetica, è stato di grande impatto anche sul costo del sollevamento dell'acqua in agricoltura.
Stiamo lavorando per definire un supporto finanziario, che aiuti gli investimenti in agricoltura, ma che sia in grado anche di soddisfare il fabbisogno finanziario del bene reperito. Questo lo abbiamo fatto con una convenzione con Ismea, in grado di rilasciare le garanzie necessarie a svolgere l'attività. Lo stiamo facendo, finanziando in maniera significativa i consorzi fidi. Un grande risultato lo abbiamo ottenuto: che dal primo di quest'anno c'è un unico consorzio fidi nella cooperazione, questo significa avere un consorzio fidi di dimensioni tali da poter avere le garanzie a prima richiesta, come Basilea 2 richiede. Siamo quindi fortemente impegnati nel risolvere i nodi strutturali, ma nel portare avanti anche un percorso di cultura d'impresa".

Fabrizio Fois (Ansa):
"Cosa si può fare assessore, per cambiare invece quella cultura, che è insita nell'impresa agricola e che pare stia un po' cozzando con questo disaccoppiamento che citava il presidente Soru. Cioè, è difficile far capire all'agricoltore che, piuttosto che coltivare il grano deve coltivare la colza?"

Assessore Foddis:
"Non è difficile, se partiamo dal presupposto che alla fatica dell'agricoltore deve corrispondere un congruo reddito. E allora, se oggi il grano, nell'economia di mercato globale può non essere competitivo, noi lo dobbiamo aiutare, e lo faremo all'interno del piano di sviluppo rurale, in un'apposita filiera, che recuperi la produzione del grano duro, soprattutto in quelle aree dove oggi c'è stata la dismissione. Chiaramente il grano duro deve essere poi valorizzato, all'interno di una filiera che produca dei prodotti con delle specificità proprie, che deve essere certificato per arrivare poi al consumatore. Ecco, questo percorso di filiera, che deve attivarsi attraverso un percorso disciplinare, un disciplinare che deve essere garantito, un po' a livello di ombrello, dalla Regione Sardegna, col marchio ‘Sardegna produce'. In quel momento il consumatore avrà la certezza di acquistare dei prodotti ottenuti da una filiera, e come tale spendere anche qualche centesimo in più, che consenta al produttore di recuperare interesse".

Presidente Soru:
"Assessore Rau, cosa stiamo facendo sulle attività produttive?"

Assessore Rau:
"Sulle attività produttive, oltre ovviamente quella...".

Augusto Ditel (La Nuova Sardegna):
"Attrezziamoci per la notte…".

Presidente Soru:
"Perché? Lo facciamo una volta ogni due anni e mezzo, non vi interessa? E' interessante. Poi si occupa di industria, mi veniva in mente che ci può dire qualcosa su Giavazzi forse, perché è stato citato erroneamente in questi giorni".

Assessore Rau:
"Sta lavorando con noi in un progetto di semplificazione amministrativa. Noi, innanzitutto, stiamo cercando di dare un supporto, agendo sui fattori di contesto. L'energia è stata ampiamente citata, diciamo anche che stiamo per chiudere l'accordo con l'Enel, sempre che, oltre a prevedere costi agevolati per l'energia, prevedrà anche il miglioramento del servizio di distribuzione dell'energia. Noi siamo l'ultima regione in termini di interruzioni, di numero e anche di intensità delle interruzioni, sia con preavviso che senza preavviso, e anche di tempistica per avere gli allacci. E noi abbiamo chiesto che dobbiamo essere, in due anni, riallineati per quanto riguarda tutte le aree industriali. Questo ovviamente avrà ripercussioni migliorative anche nelle altre aree, alla media nazionale. Siamo ben distanti e questo prevedrà 40 milioni di investimenti aggiuntivi che farà l'Enel".

Presidente Soru:
"Che li anticipa grazie all'accordo che abbiamo fatto".

Assessore Rau:
"Stiamo lavorando, appunto, su tutte quelle che sono le infrastrutture che possono essere di supporto alle imprese, cercando di evitare altri nuovi centri servizi dei vari consorzi industriali, che in passato, come sapete, hanno proliferato abbastanza, ma cercando invece di andare a identificare e selezionare gli interventi proprio specifici, che siano di supporto alle imprese. Per questo abbiamo, con le delibere e anche utilizzando i fondi Fas, abbiamo finanziato 45 interventi per le infrastrutture, in tutte le aree industriali della Sardegna.
Abbiamo lavorato molto sulla semplificazione amministrativa. Come sapete noi eravamo l'ultima regione, in termini di istituzione di sportelli unici. Abbiamo, intanto deliberato identificando quelle che sono le strutture semplici, che quindi avranno un iter accelerato, col silenzio-assenso 60 giorni, e quindi dando agli imprenditori, che voi sapete è il primo fattore. E abbiamo istituito un programma che consentirà a… intanto sono stati istituiti già, formalmente, in quasi la metà dei comuni della Sardegna, gli sportelli unici, e molto spesso in forma associata, e gli altri sono in fase di istituzione proprio in questi giorni e potranno..."

Presidente Soru:
"L'hanno fatto per via web adesso?"

Assessore Rau:
"Sì, si potrà fare per via web, in un unico sistema online, e ci sarà comunque un'unica interfaccia per le imprese e quindi ci sarà un centro, un comune, che farà il back-office della pratica, coordinato con tutti gli enti terzi. Questo ovviamente è stato un lavoro intenso, e c'è anche il sito: ‘www.sardegnasuap.it'.
Abbiamo anche, dalla parte degli incentivi, abbiamo radicalmente invertito il modello. Intanto anche le analisi, che sono state fatte a livello nazionale, dicevano che noi avevamo molto fondo perduto e pochi interventi innovativi. In realtà, il fatto di mettere come unico criterio di premialità l'occupazione, porta poi che, quando va bene, alla fine dell'investimento l'impresa licenziava. Quindi, questo era un classico. Quindi, noi abbiamo introdotto tutti i parametri di innovazione".

Presidente Soru:
"Comunque, le abbiamo ben descritte lì dentro. Abbiamo fatto le cose che andavano fatte, le stiamo facendo, abbiamo colmato i ritardi sui servizi reali alle imprese e quello che l'assessore cercava di dire su Giavazzi: abbiamo avviato una collaborazione con l'Università Bocconi e con il gruppo di lavoro del professor Giavazzi, proprio per individuare le ulteriori possibilità di semplificazione amministrativa, perché è meglio dare tre risposte in una settimana, piuttosto che doverne dare ottanta in un anno e mezzo, come è stato denunciato nella pubblica amministrazione italiana, e noi abbiamo l'ambizione di fare prima e meglio in Sardegna che in qualsiasi altra regione d'Italia, sulla semplificazione amministrativa".

Assessore Mannoni:
"Cominciamo dall'acqua. Allora, l'acqua è stata il nostro primo impegno, che io ho affrontato, tra l'altro con un grande impegno, anche personale. Il presidente, che mi ha dato questo incarico di così grande onore e grande onere, e l'acqua è stato il primo impegno che ho… è stato l'impegno, forse anche l'impegno centrale della mia attività. Ricorderò a tutti, e questo si dimentica spesso, che noi siamo arrivati qui, diciamo a metà anno, a luglio del 2004, e a dicembre del 2004 avevamo da rispettare un impegno facilissimo; è difficilissimo invece, quello di fare l'affidamento al gestore unico dell'acqua in Sardegna. Se non l'avessimo fatto avremmo perso mille miliardi di vecchie lire, ecco, questa è la prima scommessa. Devo dire che ho avuto, in quei periodi, qualche pessimismo, sono un essere umano e quindi soffro di pessimismo, però grande, come dire, il Presidente, difficoltà di privatizzare, intanto, un Ente pubblico, l'Esaf, che è stato l'unico Ente in Sardegna ad essere privatizzato, una privatizzazione obbligata ma difficile, quindi con problemi di personale, di mantenimento dei livelli contrattuali, di garanzie sindacali, ottenuti anche con un confronto, come dire, duro, leale…"

Presidente Soru:
"Fu fatto il consorzio Uniacque all'epoca".

Assessore Mannoni:
"Uniacque fu creata con un rapporto con l'autorità d'ambito non facile in quel momento, che fu creato in una scatola vuota, che era quell'Ente che doveva controbattere, doveva contrapporsi alla Regione. E abbiamo sminato un sistema che consente di sintetizzare le difficoltà che a fine anno, quando stavano scadendo i termini e sembrava che la cosa fosse conclusa, due dei gestori presero la via della Carlo Felice per tornarsene a casa. Io li chiamai e gli dissi: ‘Se voi non tornate - erano le dieci di sera - vi assumete una responsabilità storica, che farà perdere alla Sardegna... intanto fate fare una brutta figura alla Sardegna intera, non solo alla Giunta', che non era un problema della Giunta, ma soprattutto di far perdere questi soldi. Tornarono indietro e a mezzanotte, dal notaio, firmarono l'atto di fusione. Quindi, questo è il primo atto che ci ha contraddistinto, ecco, da lì è nata poi Abbanoa, con tutte le polemiche che conoscete, che però noi stiamo tentando quotidianamente, con il Presidente che è quotidianamente impegnato su questa vicenda, di far dare a questa società un'impronta di efficienza, di grande capacità e di recupero, e anche di una economicità nella gestione, che è necessaria. Quindi far arrivare… il mio slogan è: ‘Fare arrivare', e ci credo, ‘fare arrivare l'acqua dei sardi, l'acqua a un costo sopportabile'; far pagare gli sprechi, ma un'acqua buona, noi siamo in Sardegna".

Presidente Soru:
"Ci accontentiamo di essere i primi consumatori di acqua minerale d'Italia".

Assessore Mannoni:
"Questo è il problema. Però, voglio dire, accanto a questa riforma del gestore dell'idrico abbiamo fatto una grande riforma, aspettata da trent'anni, appena approvata dal Consiglio, la quale tra l'altro è scritta a chiare lettere nel programma elettorale, quella di fare l'Ente unico delle acque, di fare il governo unico delle acque in Sardegna, che è appena legge entrata in vigore da pochi giorni, il 29 di dicembre.
Una riforma che ha trovato la Giunta come soggetto che ha proposto - e lo devo anche dire - e il Consiglio come soggetto che ha dato i suoi apporti, anche, come dire, di miglioramento della legge. E' una legge importantissima, che dà alla Regione il governo… la Regione intesa come, in funzione dei sardi, il governo diretto dell'acqua in Sardegna. Avremo un governo: che vorrà dire un prezzo unico dell'acqua per il settore idrico, un prezzo unico dell'acqua nel settore industriale, un prezzo unico dell'acqua per il settore civile, l'acqua grezza. Sarà un'acqua pagata poco, perché contiamo di fare una gestione e siamo certi di fare una gestione efficiente.
Il primo degli atti che vi dico, che nasce anche da un importante accordo che il Presidente ha concluso con Endesa è di avere anche un risparmio energetico. L'acqua costa, quasi il 40%, il costo dell'acqua è dato al 40% dal costo dell'energia, e quindi abbattere, azzerare addirittura, essere autosufficienti sul costo energetico, sia come dire, autoproduzione di energia idroelettrica, ma anche con altra energia, pensate solo al termosolare, fotovoltaico. Tentiamo di fare un ente, come dire, altamente qualificato anche su questo versante, e soprattutto dare all'agricoltura un'acqua che costi di meno, toglierla ai consorzi di bonifica, una proprietà dell'acqua, debbo dire, con molta franchezza.
Io ricordo di aver fatto una… citerei un caso della Gallura, che la Regione cedette, a suo tempo, questa diga a un consorzio, per poi ricomprargli l'acqua subito dopo, cioè, gliel'aveva regalata l'acqua, per poi ricomprargliela con l'Esaf. Questo è il risultato eclatante delle riforme, delle cose sbagliate del passato, anche fatte, da chiunque esse siano state fatte, non vedo i colori. Noi le abbiamo corrette certe cose e credo che si toccherà con mano il miglioramento di queste vicende.
Sono stati questi anni, gli anni dei piani. Abbiamo fatto il piano, il Pai, Piano di assetto idrogeologico. La Sardegna non aveva mai avuto il Piano di assetto idrogeologico, che è poi il piano che individua le grandi criticità del territorio, ci dice dove dobbiamo costruire e dove non dobbiamo costruire. Questo ha creato molti problemi, ma ha fatto capire alla gente che aveva un territorio spesso fragile, spesso il Piano paesistico è complementare, quei piani credo che si parlino no? E si aiutino, diciamo, a vicenda, per cui abbiamo detto alla gente dove dovevamo costruire e dove dovevamo proteggere la gente.
Abbiamo speso e stiamo spendendo le risorse senza fare i bandi, ma dicendo alla gente: scegliamo in questo modo, dove i rischi sono maggiori, con trasparenza, e dove i rischi sono maggiori.
Abbiamo fatto il Piano generale degli acquedotti, l'abbiamo aggiornato, era fermo dall'88, quindi abbiamo ridotto gli schemi, abbiamo ritenuto conto della vera domanda dell'acqua in Sardegna, quindi le previsione della… c'era una previsione che la Sardegna sarebbe dovuta diventare, nel 2040, una Regione con due milioni e mezzo di abitanti. Credo che abbiamo dovuto prendere atto, e soprattutto abbiamo detto che lo sviluppo turistico è lo sviluppo turistico sostenibile, ecco, e quindi abbiamo rotto gli schemi e stiamo spendendo su queste cose".

Presidente Soru:
"Nella ‘rete delle infrastrutture' c'è scritto quello che è stato fatto sull'asta, sulle strade, sulla casa...".

Assessore Mannoni:
"Sulla casa, fatemelo dire, sulla casa abbiamo fatto una politica che non fosse quella delle nuove periferie urbane, ma di andare a recuperare i volumi costruttivi, quindi recuperando gli edifici…".

Presidente Soru:
"E' importantissima questa politica che è stata fatta".

Assessore Mannoni:
"E' importantissima, cioè: creare periferie e avete visto quello che è successo, quello che è successo nella storia dell'edilizia pubblica italiana. Noi finanziamo, abbiamo fatto dei bandi, di canone moderato, affinché i comuni possano comprare, o se hanno volumi non utilizzati li possano recuperare e dare alle giovani coppie e a chi ne ha diritto, a canone moderato, facendo tornare la gente nei centri storici.
Abbiamo fatto programmi complessi: Sant'Elia, che è un esempio, come su Sassari, come su La Maddalena ed altri. Stiamo intervenendo sul recupero del patrimonio, anche abitato dagli inquilini.
Siamo intervenuti velocemente sui mutui, abbiamo dato il tasso zero alle giovani coppie, questa è una cosa importante. Un tasso zero vuol dire che le giovani coppie potranno prendere un mutuo e non pagare gli interessi: quindi aiutare chi si sposa, chi mette su una famiglia, per l'acquisto, la fideiussione e il recupero. Questo è avvenuto nei centri storici e anche lì abbiamo modificato il pagamento dei mutui, eccetera.
Sulle strade chiudo dicendo che è la parte più complessa, più difficile del mio assessorato. Apparentemente ci possono essere dei ritardi, ma vi assicuro che oggi fare una strada, progettare e fare una strada è una cosa complessissima e difficilissima. Però la Cagliari-Pula è il primo caso in Italia in cui si sta, come dire, espropriando un terreno; come dire, entrando terreno per terreno, picchettando, prima di fare l'appalto, è studiato anche all'Anas di Roma.
La legge sull'esproprio è una legge garantista, la stiamo applicando, i problemi sono complessi, abbiamo risparmiato il territorio, adesso chiudo, non l'ho scritto io insomma…".

Presidente Soru:
"Della casa parleremo con la prossima legge finanziaria, l'abbiamo già detto, sarà una politica fortissima nella prossima legge finanziaria. C'è l'assessore al lavoro, Maddalena Salerno, e al turismo".

Roberta Secci (Agi):
"Io volevo porre una questione che probabilmente riguarda anche l'Assessore Depau. Io qui vedo, a pagina 19, c'è il riferimento alle nuove tasse regionali. Allora, volevo capire se con la finanziaria verranno modificate, così come concordato con il Governo…".

Presidente Soru:
"Verranno modificate. La Giunta proporrà alcune modifiche, legate alle eccezioni di anticostituzionalità segnalate dal Governo, e quindi quella differenza tra nati in Sardegna e non nati in Sardegna. Rimarranno i residenti in Sardegna, la differenza tra residenti e non residenti, ma non tra i nati e i non nati, che non può essere fatta, ecco.
Come è andato il turismo in Sardegna? E' andato bene o male?"

Assessore Depau:
"Beh, il turismo è andato bene e io cercherò anche di essere velocissima, altrimenti mi odieranno.
No, brevemente, noi siamo partiti in questa legislatura con la riforma, perché chiudere tredici enti che dovevano essere chiusi dall'86 non è stato semplice e ci siamo riusciti perché in tutte le altre regioni d'Italia erano già stati chiusi gli Ept. Le aziende erano state trasformate, e noi eravamo l'unica regione che non avesse fatto questo passo. Il passaggio di competenze alle province e ai comuni è stato fatto, quindi per quello che riguarda le aziende e gli Ept, e c'è stata anche la chiusura dell'Esit. Quest'anno sarà l'anno di partenza dell'agenzia promozione, che sapete che, oltre il turismo, servirà per promuovere anche l'artigianato e i prodotti dell'agroalimentare.
In questo processo di riforma, chiaramente, abbiamo utilizzato l'assessorato per fare, tra l'altro, le operazioni che negli ultimi dieci anni l'Esit faceva male. Abbiamo cercato di reimpostare tutto il lavoro sui mercati, l'apertura dei nuovi mercati. E' stato importante, secondo me, il workshop a Cagliari, perché è il primo di una lunga serie".

Presidente Soru:
"I turisti sono arrivati o no? Le barche sono arrivate?"

Assessore Depau:
"I turisti sono arrivati, le barche sono arrivate, sono arrivati tutti e sono stati. No, le barche, nella finanziaria ci sarà anche, lo possiamo dire, una norma dove chiederemo, cioè, faremo una norma…".

Presidente Soru:
"Stiamo obbligando per legge i porti a darci i dati, perché il porto di Castelsardo si è tenuto i dati per sé".

Assessore Depau:
"Una norma, in finanziaria, in cui imponiamo, perché noi abbiamo il diritto di conoscere tutti i numeri relativi ai passaggi di tutte le imbarcazioni, i numeri degli utenti, eccetera, che, come la rilevazione che viene fatta negli alberghi, sarà fatta una rilevazione anche… quindi sarà istituzionalizzata, perché questo…".

Presidente Soru:
"Non può più essere legata alla cortesia".

Assessore Depau:
"Di qualcuno che in realtà… si è diventati matti, perché in realtà non c'è quest'obbligo".

Presidente Soru:
"Nei porti che si sono potuti censire - sono la gran parte dei porti sardi e soprattutto la gran parte dell'offerta dei porti sardi - è emerso chiaramente che il traffico è aumentato ed è aumentato persino il traffico delle barche superiori ai 14 metri.
Il porto di Villasimius, che ha dato dei dati puntuali, ha evidenziato come sia cresciuto in maniera importantissima il traffico delle barche superiori ai 14 metri.
Quindi, insomma, sono aumentati gli arrivi in aereo, no? Sono aumentati gli arrivi low-cost dall'estero, abbiamo superato undici milioni di arrivi".

Assessore Depau:
"La politica del low-cost è stata una di quelle più importanti, che ci è servita. Tra l'altro, adesso si vedranno anche i frutti dei gruppi turistici locali, che sono l'aggregazione nel territorio e che servono per organizzare il territorio e il prodotto. Quindi, questo sarà anche l'anno dove vedremo realizzare le cose che abbiamo impostato.
Brevemente, dico anche che abbiamo fatto SardegnaTurismo, è importante, perché abbiamo fatto il sito, abbiamo fatto un sito stupendo, secondo noi. Adesso, tra l'altro partirà anche in inglese, quindi è sempre un sito in evoluzione, nel senso che si arricchisce sempre di più, è molto apprezzato tra l'altro, quindi, insomma, si sta crescendo in questo senso.
Volevo ricordare che abbiamo anche approvato la legge per le professioni turistiche, quindi ci siamo risolti quei problemi, anche piccoli, che sono delle guide e dei direttori di agenzia, e a me fa molto piacere che anche chi si laurea, per esempio nel settore culturale e del turismo, possa iscriversi nei registri…".

Presidente Soru:
"Si può iscrivere un nuovo agente di viaggi in Sardegna?"

Assessore Depau:
"No, chi si laurea, dopo tre mesi di tirocinio, si iscrive nei registri del".

Presidente Soru:
"Chiedo scusa, è appena arrivato un lancio dell'agenzia Ansa... riguarda l'Associazione degli industriali del nord Sardegna, che dicono che son contenti

Susi Ronchi (Rai3):
"Del nord Sardegna?"

Assessore Depau:
"Comunque, sul mio assessorato dirò due cose: nel commercio abbiamo fatto la legge, avete visto che stiamo, abbiamo sbloccato in questo assessorato tutte le leggi che erano bloccate. La legge 9 del commercio, avete visto la diatriba degli ultimi giorni, abbiamo concesso anche la proroga, saranno gli ultimi 71 milioni che erano bloccati e che saranno messi in circolazione. Idem sull'artigianato, eccetera".

Presidente Soru:
"E' scritto lì. Li presenteremo con "Sardegna promozione".
Vi possiamo parlare un po'di lavoro? Vi parliamo un po' di lavoro. Abbiamo gestito qualche emergenza, qualche impresa. Siamo stati accusati di non far chiudere la Legler ieri, siamo stati accusati ieri di non far fallire a cuor sereno la Legler".

Assessore Salerno:
"Sì, io direi che, vorrei vedere chi voleva farla fallire e creare ulteriori novecento disoccupati insomma, se era questo l'obiettivo".

Presidente Soru:
"Tra l'altro, forse è stata data un'informazione sbagliata, perché la Regione non è che abbia dato 40 milioni di euro, ha trasformato dei crediti, che già aveva, in capitale, in maniera… anzi, ha garantito quei crediti in quel modo lì, perché trasformerà quei crediti in patrimonio immobiliare, in provincia di Bergamo, e quindi abbiamo garantito dei crediti che avremmo certamente perso se la società fosse fallita, in questo modo invece riporteremo i soldi a casa.
Allora, abbiamo gestito un po' di emergenze, dalla Montefibre…".

Assessore Salerno:
"Sono situazioni che, come voi sapete, non sono state create sicuramente da questa Giunta, però situazioni di grave disagio per i lavoratori di queste imprese che avevano chiuso, che erano in situazione di crisi. Siamo riusciti a ottenere dal Governo una cosa importante, per evitare una crisi di settore abbiamo ottenuto un finanziamento di 25 milioni di euro, che ci ha consentito di chiudere vertenze storiche, quali quella della Montefibre, la cartiera di Arbatax, la Legler, la Scaini di Villacidro, cioè, tutta una serie di situazioni di difficoltà che voi conoscete benissimo. Praticamente possiamo dire che la Regione sarda ha ottenuto anche degli ammortizzatori sociali, che sono unici a livello nazionale. Siamo stati l'unica Regione che ha ottenuto gli ammortizzatori per il settore della formazione professionale.
Possiamo dire che non abbiamo lasciato nessuno a terra, che se le crisi industriali non le abbiamo create noi, abbiamo però cercato di salvaguardare il reddito dei lavoratori, e su questo abbiamo ottenuto, credo, buoni risultati.
Abbiamo poi lavorato per la questione del programma, la riforma dei servizi per l'impiego, la creazione di 28 servizi pubblici di eccellenza, che stanno lavorando benissimo, grazie anche al rapporto che abbiamo instaurato con le province.
La creazione di nuovi posti di lavoro. Io credo che a questo abbia dato già risposta il Presidente, illustrando le nostre politiche di sviluppo, perché il lavoro si crea con un nuovo sviluppo economico e a questo, mi pare sia stato detto ampiamente, si sta lavorando, e poi le politiche attive del lavoro, che però risulterebbero del tutto sterili se accanto non ci sono le politiche di sviluppo economico.
I dati importanti sono: che siamo la regione del mezzogiorno con più basso tasso di disoccupazione, che in due anni e mezzo la disoccupazione è calata di ben 5 punti, siamo passati da 15,4 al 10,2%, contiamo quest'anno di andare sotto le due cifre, con tutta una serie di interventi che abbiamo messo in atto. Nei prossimi mesi partiranno i progetti per la creazione di nuovi 11.000 posti di lavoro, tra lavoro autonomo e lavoro dipendente. Lavoro buono, a tempo indeterminato, e quindi contrasto anche al fenomeno della precarietà".

Presidente Soru:
"Va bene, noi vi ringraziamo allora per la pazienza e permettetemi di ringraziare tutti i colleghi della Giunta".