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Intesa Stato-Regione sul Piano paesaggistico: conferenza stampa col Ministro Rutelli

Cagliari, lunedì 19 febbraio 2007, sala Giunta
Presidente Soru:
"Abbiamo firmato l'intesa e la conclusione del lavoro sul Piano paesaggistico, almeno della prima parte. Mentre abbiamo iniziato ad affrontare recentemente il lavoro sugli ambiti non costieri, sugli ambiti interni. E' un lavoro di cui questa amministrazione regionale è particolarmente orgogliosa, ha visto occupato in maniera straordinaria l'assessorato dell'Urbanistica insieme anche all'assessorato dei Beni culturali. È la prima volta che si fa un Piano paesaggistico regionale, secondo il Codice Urbani in Italia, ed è la prima intesa che si dà sul Piano paesaggistico. Siamo stati molto lieti, molto fortunati, di approfittare di questa visita del Ministro in Sardegna e firmarlo direttamente qui col Ministro, insomma".

Ministro Rutelli:
"E' in corso un lavoro molto denso, molto importante, di collaborazione con la Regione Sardegna che ha indubbiamente avviato una svolta dal punto di vista delle politiche della pianificazione territoriale e della tutela del paesaggio, e quello che noi vogliamo riaffermare è la collaborazione perché non c'è dubbio che ciò che la Sardegna sta facendo riguarda l'identità più profonda di questo territorio, la tutela delle coste, anche in prospettiva, una politica di sviluppo sostenibile riguardante la pianificazione territoriale, il rapporto con il paesaggio e con i beni culturali esistenti in questo territorio; le migliaia e migliaia di situazioni dell'età nuragica che sono integrate con la Sardegna e la sua vita attuale rappresentano da sole una sfida straordinaria, le emergenze paesaggistiche e in generale la qualità diffusa di questo territorio.
Quindi siamo al lavoro insieme e penso che si debba dar atto alla Giunta guidata dal Presidente Soru di avere imposto un cambio di rotta, coraggioso, e naturalmente chi è preposto oggi all'applicazione delle prerogative di tutela e alla collaborazione in materia di valorizzazione e di promozione della bellezza della qualità legate alla cultura, non può che collaborare con una Regione che tanto orgogliosamente pone i valori della sua storia, del suo paesaggio, al centro delle politiche di sviluppo economico.
E' un cammino complesso, naturalmente, perché abbiamo a che fare con tante situazioni pregresse che in parte sono state risolte e in parte lo saranno con l'attività di pianificazione dei comuni, degli enti territoriali, ma esse sempre troveranno la collaborazione e l'impegno del nostro Ministero.
Se posso aggiungere: sono lieto di poter dire queste cose anche nella mia qualità, diciamo, di responsabilità generale nel Governo riaffermando la volontà di cooperare con amicizia con la Giunta regionale della Sardegna".

Susi Ronchi (Rai):
"Si inizia dalla Sardegna a firmare questa intesa che afferma la collaborazione, quindi, tra Stato e Regione, si inizia dalla Sardegna, perché la Sardegna si è dotata, per prima, tra le regioni italiane, di un Piano paesaggistico?"


Ministro Rutelli:
"Oggi noi abbiamo firmato un'intesa che stabilisce dei tempi stringenti, sessanta giorni per dare il via libera alla prima fase degli strumenti attuativi e poi un termine successivo per la seconda fase. Nel nostro accordo c'è anche un'intesa riguardante la semplificazione amministrativa che mi pare molto importante, però non vogliamo aggravare i cittadini, le imprese, le famiglie con ulteriori aggravi burocratici, quindi ci sono anche una serie di aspetti che sono quelli concreti che toccano la vita delle persone e c'è, ripeto, una sorta di cammino abbreviato che scaturisce da questa forte iniziativa e forte volontà della Regione Sardegna con cui noi intendiamo collaborare. Spero che molte altre Regioni seguano questa strada. Anche perché, dico una cosa in più. Vede, in Italia noi stiamo discutendo spesso di grandi opere, spesso della Tav, di una serie altri interventi, non in Sardegna naturalmente ma interventi infrastrutturali, la mia personale opinione è che noi dovremmo essere più veloci nell'autorizzare trasformazioni del territorio, indispensabili per la mobilità e per la vita della persone e molto più cauti rispetto a processi di degrado e cementificazione che si stanno moltiplicando nel nostro Paese. La Sardegna ha camminato per prima e io vorrei darle atto, ripeto, con amicizia e apprezzamento di questo lavoro".

Roberta Mocco (Unione sarda):
"L'intesa che ha firmato oggi è quella obbligatoria prevista dal Codice Urbani. E quest'accordo sulla semplificazione amministrativa è un di più oppure è già previsto dal Codice?"


Ministro Rutelli:
"E' previsto dal Codice: articolo 143 mi pare. Poi i dettagli tecnici, magari, ve li possiamo dare".

Andrea Sechi (Videolina):
"Ministro, su Tuvixeddu lei ha auspicato l'applicazione di misure rigide, in effetti così è stato. C'è però il problema di questi licenziamenti per 200 persone, 170 per la precisione: sono partite le lettere di licenziamento".


Ministro Rutelli:
"Le singole situazioni è giusto che le affrontino le istituzioni del territorio. Sarebbe sbagliatissimo se queste cose vengono dette da Roma sinceramente. Posso dire in termini generali che si possono trovare dei ragionevoli accordi e comunque politiche di sviluppo del territorio portano occupazione nuova e diversa anche quando sono sostenibili dal punto di vista della qualità territoriale, la difesa del paesaggio e dell'ambiente. Quindi credo che si possano trovare le giuste intese. In alcuni casi, qui si tratta evidentemente da parte del sistema territoriale di procedere con degli espropri, e delle compensazioni, e più in generale i valori crescono. Guardi, vorrei sottolineare questo, cito un esempio per tutti, e ne potrei citare decine: negli anni ‘60 quando si voleva indicare un luogo indice della povertà del Mezzogiorno, e quando Pasolini doveva andare a trovare un luogo nel quale riprodurre la Palestina all'età di Cristo, si recò a Matera, nel quartiere dei Sassi. Quel quartiere era l'indice stesso della povertà e del degrado, tanto da potere riprodurre un'immagine di duemila anni fa. Nel tempo i residenti hanno tutelato i Sassi nella loro integrità, ci hanno lavorato, oggi il valore immobiliare di chi vive nel centro antico di Matera sono paragonabili a quelli del centro storico di una città ricca: perché è cambiato il mondo, e non è detto che una brutta palazzina sia un valore maggiore di una rilevante attività di tutela e di promozione economica, passatemi solo questo esempio che è un po', a mio avviso, emblematico di un'epoca che sta cambiando. Ora, questo non significa che si debba bloccare lo sviluppo del territorio, che si debba bloccare l'edilizia, che si debba bloccare la trasformazione: la si deve cercare di fare bene".

Presidente Soru:
"Posso provare a fare un altro esempio io? E' stato detto già nel 2005 che avevamo bloccato la Sardegna perché avevamo fatto il primo intervento di tutela nella preparazione dei Piani paesaggistici regionali. Poi, col senno di poi, le statistiche dell'Istat ci hanno detto che la Sardegna è la regione che ha avuto il tasso di sviluppo più alto dell'intero Mezzogiorno d'Italia nel 2005, quindi in piena sospensione della cementificazione delle coste, contrariamente a tutto quello che si diceva allora.
Circa 170 lavoratori: ma intanto sono sospesi per pochissime settimane, forse avremmo anche potuto fare un pochino prima se i lavori della commissione fossero stati un po' più celeri. Ma sono sospesi solamente i lavori di alcuni edifici su Tuvixeddu, mentre vengono immediatamente riaperti i lavori del primo tratto di strada verso via Cadello; possono essere attivati i lavori laddove il vincolo non interviene davanti all'Università; sono riattivati immediatamente i lavori del teatro Massimo; sono riattivati tutti gli altri lavori, vengono solamente sospesi i lavori di un edificio. Mi chiedo se il numero degli occupati nella costruzione di uno o due edifici debba essere il fatto preminente di questa vicenda. Anche perché quegli occupati lì possono essere impiegati andando a costruire da qualche altra parte. Noi non diciamo di non costruire, diciamo di decidere assieme dove costruire: costruire laddove è interesse dei privati di costruire ma non contrasta un interesse pubblico importante di tutelare uno dei caratteri fondamentali di questa città. Vorrei dire che se qualcuno un po' di anni fa avesse sospeso 50 posti di lavoro al Poetto oggi avremmo ancora il Poetto come ce l'avevamo. E allora forse ogni tanto bisogna anche sospendere i posti di lavoro, perché il lavoro è buono, ma non sempre i risultati del lavoro sono altrettanto buoni. E allora bisogna avere il coraggio di sospendere i lavori al Poetto. E vorrei anche dire, se ci fosse una concessione edilizia e 150 lavoratori che devono costruire un villaggio sopra la collina di Barumini, il nuraghe di Barumini, e poi ci accorgiamo che c'è un nuraghe sotto: che facciamo, non sospendiamo i lavori perché ci sono 100 lavoratori? Magari proviamo a trovare un'occupazione diversa per questi lavoratori e aldilà del fatto che ci sia un contratto di programma, concessioni edilizie ecc., credo che la comunità sarda e le istituzioni sarde abbiano il dovere di sospendere i lavori sopra la reggia nuragica di Barumini. E qui abbiamo un valore, per chi lo vuole capire, altrettanto importante della reggia nuragica di Barumini. Questo è il punto".