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Incontri con i ministri Di Pietro e Gentiloni. Conferenza stampa su rete stradale e digitale terrestre

Cagliari, giovedì 1 febbraio 2007, sala Giunta
Presidente Soru:
"Grazie per essere venuti,
vi volevamo parlare di alcune cose, di un incontro che insieme all'assessore Mannoni e all'assessore Broccia abbiamo avuto con il ministro Di Pietro e i dirigenti del ministero delle Infrastrutture e riguarda la programmazione per il periodo appena iniziato, 2007-2013, sui programmi nazionali 'Reti e infrastrutture'. Come sapete siamo appena entrati nel nuovo periodo di programmazione. E' stato fatto quindi un quadro strategico nazionale che individua dieci temi, dieci strategie, tra queste una strategia importante è quella delle reti e mobilità. Per la prima volta il Governo di centro-sinistra ha dato disponibilità per l'intero periodo 2007-2013 dei fondi per le aree sottoutilizzate, che vengono programmati in un'unica soluzione all'inizio del periodo, in modo che possano far parte di un unico periodo di programmazione, insieme alle risorse europee e alle altre risorse regionali. Quindi questi fondi per le aree sottoutilizzate per la parte gestita direttamente dal Governo, che prima veniva discussa direttamente di anno in anno, viene discussa invece anticipatamente all'inizio di questo periodo di programmazione e viene concordata con le regioni. Questo è un aspetto importante, innanzitutto perché dà certezza di risorse ripartite in maniera equilibrata tra le diverse regioni, in particolare la nostra regione ha il 12,61% di queste quote. Quindi la stessa quota che la nostra regione aveva nella ripartizione delle risorse che viene fatta direttamente dalle regioni, la stessa quota del 12,61% viene utilizzata per impegnare il governo a spendere in Sardegna una parte delle risorse che spende direttamente il Governo con progetti nazionali.

Non so se mi sono spiegato bene: fatto cento il totale dei fondi Fas, circa 50 sono assegnati direttamente alle regioni e le regioni li spendono come vogliono e di questo 50 che viene assegnato direttamente alle regioni, il 12% viene assegnato alla regione Sardegna. Dell'altro 50 che invece viene speso direttamente dal Governo, ugualmente il 12,61% viene speso in Sardegna. Questo è un passo avanti importante perché proviene dal precedente periodo di programmazione delle risorse nazionali e per le infrastrutture in Sardegna era arrivato pressoché niente.

E allora, ieri con il ministero si è concordata una programmazione unitaria, che vede l'individuazione puntuale dei progetti su cui sono impegnati i 507 milioni e che spenderà direttamente il Governo e i punti invece sui quali sono impegnati 764 milioni di euro, che sono invece spesi dalla Regione sulla base dei trasferimenti nazionali. Unitariamente vengono programmati interventi per un miliardo e 270 milioni, che permettono in effetti di risolvere una grandissima parte per quelle che consideriamo le nostre manchevolezze in tema di infrastrutture per la mobilità.

Un primo elenco: le opere che verranno finanziate dal Governo riguardano l'adeguamento della strada statale 131 dal chilometro 108 fino al chilometro 209, quindi oltre Sassari. Come sapete i lavori sulla 131 stanno proseguendo in questo momento fino a dopo Tramatza, fino al chilometro 108, con questo ulteriore finanziamento si completa in modo diverso l'adeguamento della 131 fino oltre Sassari.

Su questo intervento sono previsti 120 milioni di euro di lavori. Sono previsti altri 50 milioni di euro di lavori per l'ultimazione della 125, l'Orientale sarda, per il tronco San Priamo-Tertenia. Poi il Governo finanzia ancora il banchinamento per le navi Ro-Ro, il banchinamento avamposto per il trasferimento della cantieristica del porto commerciale, 100 milioni di euro sul Porto Canale di Cagliari. Poi finanzia i sistemi ferroviari: la variante di Bonorva e Torralba per 71 milioni di euro; la variante di Campomela a Sassari per 167 milioni di euro. Quindi si stanno individuando tre grosse aree: i sistemi stradali, i sistemi portuali, i sistemi ferroviari. E poi vedremo i sistemi urbani. Abbiamo detto dei sistemi stradali, l'adeguamento della 131 e della 125; i sistemi portuali, il Porto Canale di Cagliari; nei sistemi ferroviari alcune tratte del percorso che va da Macomer a Sassari, che servono per abbattere i tempi di percorrenza. Il totale dei finanziamenti dello Stato sono 507 milioni e poi ci sono altri 764 milioni che invece vengono spesi dalla Regione sempre a valere sui fondi Fas. Poi chiedo scusa, ve lo sto illustrando io, invece spiegateli".

Assessore Mannoni:
"Come si diceva, si è fatto con il Governo un accordo unitario, sia dei fondi nazionali che dei fondi regionali. Gli atti sono quelli stradali, quelli ferroviari, portuali, e poi le aree urbane. Quindi vanno letti insieme, perché sono programmi integrati. Abbiamo parlato delle strade, quindi della 131, della 125, ma ci sono alcuni significativi, importantissimi atti di programma, sono quelli che riguardano ad esempio la parte di Olbia, una strada, spesso riportata in cronaca per il numero di incidenti, che viene riprogettata, si fa in asse, ma si migliora notevolmente, e ricongiunge Olbia con Sassari e si ricollega poi, in un percorso continuo, fino ad Alghero, collegando porti e aeroporti del nord Sardegna, quindi è una strada attesa, direi da tutti nel nord Sardegna, una strada importantissima.

Viene completata, con uno stanziamento di 30 milioni di euro, la messa in sicurezza della 554. La 554 aveva già avuto da questa Giunta 30 milioni di euro con una delibera del 2005, con questi altri 30 milioni si rende totalmente più sicura e percorribile, quindi con soluzioni di percorrenza adeguate, una strada urbana che oggi è diventata una strada di grande scorrimento. Infine, per portarci in una zona critica della viabilità in Sardegna, si avanza notevolmente, fino a tentare di completarlo, il collegamento Nuoro-Lanusei. Voi sapete che la 389 si è fermata come strada nuova al bivio di Villagrande: abbiamo già 11 milioni di euro a disposizione, più 30, 41 milioni di euro, dovremmo riuscire ad avvicinarci notevolmente a Lanusei.

Quindi per la viabilità portiamo degli assi di forte criticità risolvendo un'arretratezza storica come la strada di Olbia e il collegamento di Nuoro con Tortolì e con Lanusei. Per i sistemi urbani destiniamo notevoli risorse, due riguardano sostanzialmente la viabilità e una riguarda invece la metropolitana leggera di Cagliari. Sulla viabilità confermiamo una linea programmatica che la Giunta aveva già individuato con l'intesa con il Comune di Cagliari, finanziando, diciamo, una interconnessione fra la 130, la 131 e la 554.

Praticamente nell'attuale nuovo svincolo, che è in corso di costruzione da parte del Comune, dovrebbe riportare il traffico in un percorso circolare della città, fino alla 131 e poi alla 130, in una visione, come dire, di mobilità continua nell'area urbana di Cagliari, quindi non solo in termini di città, ma di area vasta. Ricordiamo che questa strada nasce da una lunga discussione del presidente Soru con il sindaco di Cagliari, quando si decise di bocciare – uso il termine giusto – la strada che doveva passare sul Siotto, passare per Tuvixeddu, e quindi creare un collegamento, come dire, insostenibile dal punto di vista ambientale e anche dal punto di vista trasportistico. E' importante per la città di Nuoro, una cosa che Nuoro rivendica da anni, è il miglioramento delle interconnessioni di Nuoro – ma dico di Nuoro come area vasta, anche Nuoro ha una sua area vasta, ha molti ingressi che non sono interconnessi, ha molti quartieri che non sono interconnessi e da anni si batte per avere un collegamento adeguato con la 131. Venti milioni di euro sono una risposta che diamo alla città di Nuoro".

Assessore Broccia:
"Per la ferrovia voi sapete che questa Giunta è impegnata da due anni e mezzo nell'abbattimento dei tempi di percorrenza della rete ferroviaria, soprattutto nel tracciato di Oristano, verso Olbia e verso Sassari, i finanziamenti citati dal Presidente riguardano tre varianti, quella di Campomela a Sassari, per 166 milioni di investimenti; quella di Bonorva-Torralba per 71 milioni di investimento e, con i fondi regionali diciamo così, quella di Bauladu con 76 milioni di investimenti. Stiamo parlando di un accorciamento dei tempi di percorrenza tra i 16 e i 20 minuti, all'incirca. Sempre nella rete ferroviaria c'è un aspetto decisivo importante: dopo un secolo, dopo 110 anni interveniamo su una tratta ferroviaria della provincia di Nuoro, che è la Macomer-Nuoro a scartamento ridotto, Ferrovie della Sardegna, che dal primo gennaio è diventata un'azienda della Regione sarda, e interveniamo con un investimento di 20 milioni penso qui ad abbattere in maniera significativa i tempi di percorrenza nel collegamento da Nuoro verso Macomer e viceversa, e il collegamento alla rete ferroviaria principale verso Sassari e verso Cagliari.

L'altro aspetto importante è quello della metropolitana leggera, con 147 milioni di euro per la metropolitana leggera nell'area vasta di Cagliari. I trenini stanno cominciando a fare delle prove da domenica scorsa, partiranno nei prossimi mesi i lavori per il collegamento da Monserrato al Policlinico: questi 147 milioni ci consentiranno di sviluppare questa rete metropolitana, per chiudere gli anelli verso ovest cioè ricongiungersi alla rete ferroviaria verso Cagliari, viale Trieste e Sant'Avendrace, e Quartu, Selargius, Quartucciu eccetera eccetera. Il collegamento con Elmas è già finanziato e speriamo di poter andare all'appalto dei lavori nei prossimi mesi. Lì è tutto a posto insomma".

Assessore Mannoni:
"Sui porti è importante, fra le opere a carico della Regione, un intervento strategico per il nord Sardegna che è il porto di Porto Torres, la realizzazione del molo di levante e l'adeguamento del molo di ponente. Vuol dire questo tecnicamente che quel porto oggi, voi sapete, non è utilizzato ai fini commerciali. Le navi e i trasporti vanno e attraccano nel porto industriale, con una, come dire, visibilità negativa di tutta la Sardegna per chi arriva, e comunque una scomodità per i passeggeri e anche per gli operatori. Con la valorizzazione di questo molo di levante - che protegge il porto dai venti di grecale, ci sono dei venti molto forti lì e dominanti, paradossalmente il porto lì è stato protetto dai venti di ponente ma non da quelli di grecale - il porto diventa agibile, quindi le navi possono attraccare, possono ormeggiare, possono manovrare. Ed è anche questa una ricchezza che non solo il Comune, ma credo l'intera Sardegna potrà ottenere: un porto che si proietti verso il nord pienamente efficiente e pienamente funzionale. Sono 36 milioni di euro che consentono di creare questo nuovo molo di protezione.

Bisogna dire delle cose sui finanziamenti: che queste risorse non esauriscono il totale dei finanziamenti a disposizione della Regione per due motivi. Il primo è perché in termini di viabilità è in corso una trattativa tra Regione e Anas, per il programma pluriennale 2007-2011. Quindi l'Anas deve varare un piano quinquennale, e su questo stiamo lavorando. Quindi tutte le strade, tutti i territori che non si trovassero in questo elenco sono comunque presi in esame e in considerazione nel contesto di questo programma. E' importante questo sottolinearlo perché l'Anas è due anni che non fa programmi, ha avuto una crisi finanziaria notevole e ora, si sa, il Governo la sta rilanciando.

Seconda considerazione è - lo diceva ieri il ministro Di Pietro – che le risorse Fas non sono tutte le risorse che spettano alla Sardegna, che spettano alle Regioni, c'è stato un sottodimensionamento, a noi spetterebbero dei fondi Fas regionali e fondi statali qualcosa come altri 250 milioni di euro. Perché? Perché la legge finanziaria riserva al Mezzogiorno il 30% per le infrastrutture stradali, ferroviarie e di mobilità, riserva questa quota fissa, diciamo, e invece nella prima ripartizione il Mezzogiorno ha avuto solo il 22%. Ieri sera stesso il ministro Di Pietro ha chiesto al ministero dell'Economia, e si è impegnato lui stesso, a rivedere i conti, e di riportare poi naturalmente nel programma, e questo è importante perché avremo ancora altre risorse.

Ancora un'altra cosa per non dimenticarlo, il presidente della Giunta ieri ha chiesto al ministro Di Pietro che la Sardegna sia reinserita nella cosiddetta Legge Obiettivo, che è una legge che purtroppo sconta un buco finanziario enorme, di 54 miliardi di euro in tutta Italia. Ora si è chiesto che la Sardegna entri in queste risorse annuali, con alcune opere importanti, venga tenuta in conto perché si sappia, lo sottolineo, 'La Sardegna dalla Legge Obiettivo sulle strade non ha avuto neanche un euro'. Quindi c'è un debito dello Stato verso la Sardegna e si lavorerà anche su questa linea per recuperare risorse".

Roberta Secci (Agi):
"Assessore, io non ho capito bene il passaggio della revisione di conti, cioè dell'impegno del ministro Di Pietro per riportare al rialzo per la Sardegna i finanziamenti".

Assessore Mannoni:
"Sì, non solo per la Sardegna: diciamo che dato cento i fondi Fas, i fondi per le aree sottosviluppate, la legge finanziaria di quest'anno riserva alle infrastrutture relative alla mobilità il 30% degli stanziamenti. Fatto cento i finanziamenti sulla mobilità, ne dobbiamo avere 30, oggi ne abbiamo avuti 22, quindi manca l'8 per cento che deve essere ancora recuperato, e che quindi il Ministro si è impegnato a recuperare e quindi a ritoccare in aumento le quote che spettano alle Regioni dei fondi Fas, quindi avremo due avanzamenti, uno sui fondi Por nazionali e uno sui fondi Por regionali. Quindi 270 milioni in tutto".

Presidente Soru:
"Quindi le cose più interessanti sono: Sassari-Olbia 370 milioni, e che per la prima volta si torna a investire sulle ferrovie. In questo momento Sassari-Cagliari sono tre ore, con il nuovo treno che verrà approvato a marzo si dovrebbero abbattere i tempi di percorrenza di circa 25 minuti, con questi interventi si abbattono di quasi 20 minuti, quindi si passerà, Cagliari-Sassari a due ore e un quarto, una valida alternativa all'auto".

Emanuele Dessì (L'Unione sarda):
"Assessore Mannoni, ci dice invece i lavori in corso? Siccome dal chilometro 108 è diventato di nuovo un percorso a ostacoli, allora da 103 in poi quali saranno i tempi, sui cantieri aperti?".

Assessore Mannoni:
"Alcuni cantieri hanno avuto alcuni rallentamenti, l'Anas stessa se ne rende conto, abbiamo fatto anche le nostre rimostranze entro un anno, un anno e mezzo, questi cantieri dovrebbero essere chiusi, anche perché molti cantieri sono invasivi sul territorio".

Presidente Soru:
"Qui bisognerebbe andare a capire chi è che ha dato quegli appalti di progettazione e chi ha autorizzato quella progettazione. E' sotto gli occhi di tutti quanto alcune opere siano inutili e quanto alcune siano addirittura dannose e sono state spese delle cifre ingenti. Dal 108 in poi certo la modalità di progettazione è totalmente diversa, si rimane sull'asse ferroviario, non si fanno nuove strade, si mettono in sicurezza, si fanno i cavalcavia, le corsie di accelerazione e di decelerazione, si completano i guard-rail, si eliminano tutti gli incroci a raso, ma non si fa una nuova superstrada. E quindi con 120 milioni si arriverà sino alla fine e anche in tempi più ragionevoli".

Assessore Mannoni:
"Tenete conto che noi stiamo revocando tutta una serie di incarichi professionali che durano da vent'anni, stiamo chiudendo le vecchie convenzioni e lavoreremo con un'altra logica".

Presidente Soru:
"Mentre ieri abbiamo incontrato il ministro Gentiloni circa la sperimentazione della tv digitale in Sardegna e circa lo sviluppo delle infrastrutture per i servizi a larga banda. E ieri il ministero ci ha confermato degli interventi, dei finanziamenti ulteriori di 30 milioni di euro, 10 milioni a valere ancora sui fondi del 2006, 10 milioni a valere sul 2007 e 10 milioni per l'anno successivo. Ulteriori, quindi, 30 milioni che ci permettono di estendere la fibra ottica a tutti i comuni con una popolazione superiore ai 2000 abitanti e soprattutto di renderla utilizzabile questa fibra ottica, quindi di accenderla e fare in modo che ci sia un'offerta di accesso alla rete a banda larga, così come da giugno del 2007 sarà resa disponibile una delle frequenze non più utilizzate dai militari per il Wi-max che ci permette di collegare, di offrire la banda larga nei paesi con una popolazione residente inferiore ai 2000 abitanti.

Il Governo nazionale ha come obiettivo di eliminare il digital divide in Italia entro il 2009, la Regione Sardegna pensa di portare a termine quest'obiettivo per quest'anno nel 2007.
E quindi sta andando avanti il progetto di cui abbiamo già parlato in un'altra occasione e viene confermato, viene anzi esteso, il finanziamento da parte del ministero. Prima pensavamo di poter raggiungere con la fibra ottica solamente i paesi superiori ai 3000 abitanti, invece adesso riusciamo a portarla fino a tutti i paesi superiori ai 2000 abitanti. Poi c'è la transizione alla tecnologia digitale. A partire dal 1° marzo si conferma la transizione di tecnologia digitale nell'area di Cagliari, quindi solamente nell'area di Cagliari, per 3 reti, una è Rai Due, per la Rai, Retequattro, per Mediaset, e per quanto riguarda Telecom Italia Media Qoob, un canale poco più che sperimentale. Quindi dal 31 marzo, per l'area di Cagliari, queste 3 reti saranno visibili unicamente sulla televisione digitale.

Come sapete la legge finanziaria ha previsto un'incentivazione ulteriore per l'acquisto dei decoder, con una differenza rispetto al passato: i decoder non saranno più separati dal televisore, cioè deve essere una tecnologia già preinstallata nel televisore. Quindi il televisore che fino ad adesso era analogico, aveva un sintonizzatore analogico, avrà un sintonizzatore digitale, vengono meno i decoder con la carta prepagata e così via.
Così come viene meno l'idea che l'interattività sia un'interattività chiusa nella televisione digitale e che la televisione digitale sia uno strumento di informazione interattivo.

L'interattività per il resto dei paesi europei, e ora anche per il Governo italiano, è Internet; e Internet sarà accessibile attraverso il normale collegamento al televisore che diventa uno schermo video.

Come era già previsto nell'accordo originale, la Regione Sardegna potrà fare una convenzione con la Rai per utilizzare un canale per la diffusione dei contenuti che normalmente diffondiamo attraverso i siti Internet della Regione.
Assieme a queste iniziative sulla televisione digitale, il ministero conferma la volontà di investire in Sardegna nella ricerca e nella innovazione tecnologica, e ieri abbiamo anche aperto un capitolo nuovo che è quello della produzione cinematografica di audiovisivi insomma.
Abbiamo chiesto, ci faremo parte attiva per presentare dei progetti perché anche la Sardegna, come è già successo per la Sicilia e la Calabria, e la Campania tanti anni fa, possa ospitare la produzione di serie televisive che sono capaci di promuovere il territorio anche per far crescere professionalità e avviare anche un nuovo settore economico nella regione.
Quindi questi sono gli accordi di ieri con il ministero delle Telecomunicazioni".

Fabrizio Fois (Ansa):
"Per quanto riguarda l'interattività, come ci stava dicendo, quindi ci sarà da una parte la tv con il decoder interno, diciamo, quindi con il sintonizzatore digitale, una televisione che invece di recepire il segnale analogico recepisce quello digitale. Se uno vuole collegarsi a Internet, attraverso questo, quella tv potrà fungere anche da monitor? Però attraverso un computer?".

Presidente Soru:
"Attraverso il collegamento a un computer".

Fabrizio Fois (Ansa):
"E invece per quanto riguarda la diffusione dei contenuti attraverso il canale Rai, saranno solo contenuti istituzionali? Cioè quelli che avvengono attraverso il sito Internet?".

Presidente Soru:
"La Regione non farà programmi tipo 'Come il calcio sui maccheroni', così, ai quali non è interessata. Solo contenuti istituzionali come quelli che normalmente pubblica su Internet. Confermiamo quello che abbiamo sempre detto: la tecnologia deve essere neutra, la Regione pubblica, fa comunicazione istituzionale attraverso i siti, occasionalmente lo fa magari con un oggetto che può essere il bilancio di metà mandato, lo potrà fare con un'altra tecnologia che è quella della televisione digitale.

Nell'area di Cagliari pare che siano pochissimi a non avere il decoder, questa è la stima del ministero. E poi si è cercato di non penalizzare questi utenti, diversamente da quella che era la proposta iniziale che voleva spingere maggiormente verso il digitale, portando sul digitale Canale 5 e Rai Uno, noi abbiamo chiesto che si portasse sul digitale non Canale 5 ma Retequattro e magari non Rai Uno, ma Rai Due".

Emanuele Dessì (L'Unione sarda):
"Dunque per accedere ai contributi adesso bisognerà comprare una televisione nuova. I contributi, Presidente, sono stati quantificati?".

Presidente Soru:
"Credo che non siano nemmeno in cassa ma in detrazione dalla dichiarazione dei redditi cose di questo genere, perché come sapete l'Unione europea ha condannato l'Italia per l'infrazione agli aiuti di Stato, tranne la Sardegna. Allora, i decoder che sono stati pagati in precedenza a spese dello Stato saranno pagati invece a spese di Telecom Italia e di Mediaset, e a spese della Rai. Poi i decoder nuovi non saranno pagati per cassa da nessuno, ma vengono agevolati come detrazioni dalle imposte sui redditi e non riguardano più degli oggetti separati, ma riguardano semplicemente la questione della sostituzione del televisore con la tecnologia".

Giorgio Greco (Ansa):
"Quelli che fanno televisioni, che era uno dei motivi che era stato tirato fuori - si ricorda? - anche alla prima conferenza sul digitale, finché non si dava una svolta nella produzione di televisori digitali, c'era questo rischio...".

Presidente Soru:
"Se posso riassumere per chi può essere interessato, c'erano due strade diverse. In Italia si è pensato che la televisione digitale potesse diventare qualcos'altro, oltre che una televisione digitale, innanzitutto potesse diventare una televisione a pagamento, potesse diventare una specie di Internet a circuito chiuso. E quindi c'è stata una forzatura tecnologica, andando a costruire dei decoder con caratteristiche più o meno avanzate.

In Inghilterra si è seguita una strada diversa, si è detto: 'La televisione digitale è una roba per avere una televisione con una definizione migliore e con un numero maggiore di canali, con un utilizzo più efficiente delle frequenze quindi quello che occorre fare è semplicemente mettere un sintonizzatore digitale dentro la televisione'. Quindi non hanno fatto nessuna discussione, da un giorno all'altro hanno iniziato a dire ai fornitori di televisione: 'Se volete vendere i televisori in Inghilterra, li dovete vendere con il sintonizzatore digitale'. E l'industria si è immediatamente adeguata, e oggi non si possono vendere in Inghilterra televisori senza il sintonizzatore digitale.

In Italia si stava seguendo la strada che dicevamo prima; oggi si segue una strada diversa con un accordo con i fornitori, con l'associazione dei fornitori dell'industria elettronica, senza obbligarli, ma anche loro fra poche settimane, o pochissimi mesi, inizieranno a vendere solamente televisori con i sintonizzatori digitali, sapendo già che se hanno il sintonizzatore digitale i clienti sono incentivati a comprare, se non hanno il sintonizzatore digitale i clienti non sono incentivati a comprarli. E quindi è molto probabile che anche in Italia toglieranno subito dal mercato quelli analogici e andranno a venderli da qualche altra parte. Il 1° marzo ci sarà qualcuno che non vedrà Rai Due e che non vede neanche Retequattro".

Roberta Secci (Agi):
"Presidente, volevo chiederle a proposito dell'accordo Rai-Regione. Che tempi si prevedono?".

Presidente Soru:
"E' subito: cercheremo di farlo subito. Non lo so subito, subito può voler dire anni, subito, subito, non saranno giorni, saranno settimane, compatibilmente con le cose che abbiamo da fare, faremo anche questo, magari riusciamo a farlo per il primo di marzo".

Emanuele Dessì (L'Unione sarda):
"Quanti impianti ci vorranno in Sardegna, nel raggio di 50 km?".

Presidente Soru:
"Non lo so, non glielo so dire. Non moltissimi, è una cosa abbastanza semplice. Anche perché non è che partiamo da zero, partiamo dalla rete della pubblica amministrazione che ha già un anello di fibra ottica che raggiunge tutti i capoluoghi di provincia, comprese le nuove province, tutti gli ospedali e le Asl. Quindi partendo da lì si va lungo il traliccio, si raggiunge il paesino e ci si fonde lì, e sono molto pochi gli impianti. Saranno poche decine, meno di cento sicuramente.

Avevamo fatto ancora i conteggi con i comuni della Sardegna con oltre 2500 abitanti a oggi non raggiunti dalla fibra ottica: hanno una popolazione di 103mila abitanti. Quindi questi saranno raggiunti: comprendono paesi come Baunei, Berchidda, Bitti, Bosa, Budduso, Burcei, Cuglieri, Desulo fino a Villanova Monteleone che ne ha 2588. Attualmente si stanno invece illuminando paesi come Arbus, Cabras, Ittiri, paesi grossi, Uta, Serramanna, anche Santadi pur se ne ha 1892 semplicemente perché lì c'era già la fibra, mancava l'illuminazione della fibra.
E quindi 52mila abitanti, altri 103mila abitanti, e ulteriori poche decine tra i 2000-2500, poi rimangono quelli che invece saranno necessariamente coperti con il Wi-max".

Fabrizio Fois (Ansa):
"A proposito della Legler, ieri c'è stata forse una delibera della Sfirs che non è arrivata in tempo utile, quindi quale valutazione fa?".

Presidente Soru:
"Noi stiamo percorrendo in maniera coerente quello che abbiamo detto ormai da diversi mesi: la Regione non è che voglia fare l'industriale; il sistema regionale però ha 43 milioni di euro di crediti nei confronti della Legler e vuole tutelare i suoi crediti e ancora di più vuole tutelare il posto di lavoro in questa presenza industriale in Sardegna, vuole tutelare i crediti e vuole tutelare la presenza industriale. E' disposta, su un progetto industriale che veda al centro la nostra Regione, a trasformare i crediti in capitale e i crediti in crediti meglio garantiti e soprattutto garantiti dal complesso immobiliare di Ponte San Pietro. Se riusciamo a trasformare i nostri crediti in un valore immobiliare, che potrà essere successivamente rimonetizzato - in modo quindi che la nostra regione possa recuperare quelle risorse finanziarie - e se c'è volontà da parte della società di portare avanti un progetto industriale che tuteli innanzitutto la presenza industriale che a noi interessa di più, allora chiaramente la Sfirs farà quello che ieri ha deliberato di fare.

Poi con l'aumento di capitali, con la messa in sicurezza della società, se pur temporaneamente, insieme a Banca Intesa si lavora per trovare un partner industriale vero, un acquirente per la società. Prospettive per il futuro e ammortizzatori sociali che si possono dare solo se si ha una prospettiva futura, altrimenti non si può dare nemmeno la cassaintegrazione. Il discorso con Banca Intesa verte verso la ricerca di un partner industriale e la ricerca di un po' di diritti commerciali, per garantire il prosieguo dell'attività e arrivare a trovare un nuovo industriale con la società in buoni e non con la società bloccata".

Roberta Secci (Agi):
"Prevede un incontro con il presidente Formigoni?".

Presidente Soru:
"No, ho ricevuto una lettera francamente incomprensibile, devo dire anche un po' offensiva per la nostra regione, e quindi forse non l'ho capita bene".

Roberta Secci (Agi):
"E cosa gli ha risposto?".

Presidente Soru:
"Niente".